-Filha, direivos ũa ren
que de voss’amigo entendi
e filhad’algun consselh’i:
digovos que vos non quer ben.
-Madre, creervos-ei eu d’al 5
e non d’esto, per bõa fe,
ca sei que mui melhor ca sí
me quer, nen que m’eu quero mí.
-Mal mi venha se assi é.
-Madre, creervos-ei eu d’al 10
mais non d’esso c’assi lhe praz
de me veer que, pois naci,
nunca tal prazer d’ome vi.
-Filha, sei eu que o non faz.
-Madre, creervos-ei eu d’al, 15
mais non vos creerei per ren
que no mundo á que quera tan gran ben.
1 dereyvos V 2 enteudi B 3 falhadalgun B
1: Machado e Nunes non segnalano l’errore in apparato.
2: Machado, Nunes e Cohen non riportano l’errore ottico in apparato.
3: Machado in B legge folhadalgun, evidenziando l’errore in apparato.
6: sia in B che in V si legge desto. Cohen, seguendo Nunes, edita desso e giustifica il suo intervento con la presenza dello stesso pronome al v. 11. Io, al contrario, ho deciso di rispettare la lezione trasmessa da entrambi i codici desto poiché non avverto alcuna necessità di emendamento.
11: Nunes in V legge desto. | Cohen edita ca ‘ssi e in apparato propone un’ulteriore soluzione: ca si.
17: Cohen considera il verso ipermetro di due sillabe dal momento che tutto il componimento presenta un ottonario eccetto quest’ultimo verso. Per questo motivo propone in apparato l’eliminazione del sintagma no mundo che non comprometterebbe il senso del verso. | Sia B che V tramandano que: Cohen, seguendo la proposta di Lapa, integra que<n>. Io, come Nunes, ho deciso di rispettare la lezione trasmessa da entrambi i manoscritti poiché nella lirica profana galego-portoghese il valore semantico di que è talvolta quello di quen (cfr. http://glossa.gal/glosario/busca?texto=que).