Edizione critica: Riccardo Viel, La tenzone tra Re Riccardo e il Delfino d' Alvernia: liriche d' oc e d' oil a contattoin Dai pochi ai molti Studi in onore di Roberto Antonelli A cura di Paolo Canettieri e Arianna Punzi, Roma, Viella, 2014, pp. 1761-1786.
Daufin, ie·us voill derainier
vos, e le conte Guion,
qe ain[c] en ceste saison
vos feistes bon gerrier
e vos iurastes ou moi;
e portastes me tiel foi
cum N’ Aëngris a Rainart,
cui senbléz dou poil liart.
Delfino, io voglio chiedere ragione a voi e al conte Guy del fatto che mai in questo periodo voi foste un buon guerriero e (mai) giuraste con me; ma mi portaste una tal fedeltà come Don Isengrino a Rainart, a cui somigliate per il pelo grigio.
Vos me laissastes aidier
por cremor de guïerdon
e car savetz q’a Chinon
non a argen ni denier:
e vos voletz riche roi,
bon d’armes, qui vos port foi;
e ie sui chiche coart,
si·us virétz de l’autre part!
Voi cessaste d'aiutarmi per il timore della ricompensa, giacché sapete che a Chinon non vi è argento né denaro: e voi volete un re ricco, valido nelle armi, che vi sia fedele; e io sono un povero codardo cosi voi vi volgete dal l'altra parte!
Encor vos voill demandier
d’Ussoire, si·l vos seit bon,
ni si·n prodrés vengeison,
ni loaréz soudadier!
Mas una ren vos outroi,
si be·m fausastes la loi:
bon gerrier a l’estendart
trouvarétz le roi Richart!
Ancora desidero domandarvi di Issoire, se vi faccia piacere, c se non ne prenderete vendetta, né assolderete mercenari ma una cosa vi assicuro, seppur violaste il patto: troverete il re Riccardo, un buon guerriero, (pronto) allo stendardo!
Je vos vi, au comenssier,
large de gran messïon;
mes puis trovéz ocheison
qe, por forz chasteuz levier,
laissastes don e dompnoi,
e corz, e segre tornoi;
mes no·s chaut avoir regart
que François son Longouart!
Io vi vidi, all'inizio, munifico di grandi spese; ma poi trovaste la scusa, innalzando forti castelli, per lasciare la generosità e la cortesia, e la corte, e la partecipazione ai tornei; ma non importa essere guardinghi, perché i Francesi son Longobardi!
Va sirventés, ie t’envoi
en Alvernge, e di moi
as dos contes de ma part:
s’uimeis font pais, Dies los gart.
Va', sirventese, io t'invio in Alvernia, e di ' per me ai due conti da parte mia: che ormai facciano pace, Dio li protegga!
Que chaut si garz ment sa foi,
q’escüérs n’a point de lui!
Mes, de soi avan, se gart,
que n’aït en peior sa part.
s’uimeis font pais, Dies los gart.
Che importa se un garzone tradisce la sua fedeltà, giacché uno scudiero non ha alcuna legge! Ma, d'ora in avanti, stia attento affinché la sua parte non ne subisca il peggio.