

I
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Notaro giacom(m)o
B enme uenuto prima alcore dolglienza. poi benuolenza. dorgolglio
me rendente. diuoi madon(n)a jncontro amia sofrenza. non(n)e ua lenza. farmale asofrente. Masie potente. uostra sengnoria. cauendo male piu uam(m)o ongne dia. pero tutora la troppa sichuranza. vbria conoscienza edinoranza. |
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Notaro Giacommo
. Ben m'è venuto prima al core doglienza, poi ben volenza - d'orgolglio m'è rendente
di voi, madonna, jncontro a mia sofrenza:
nonn-è valenza - far male a sofrente.
Ma sì è potente - vostra sengnoria,
c'avendo male più v'ammo ongne dia:
però tutora la troppa sichuranza
ubria conoscienza ed inoranza.
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II |
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E dunque amore bene fora conuenenza. dauere temenza. come la |
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E dunque, amore, bene fora convenenza,
d'avere temenza - come l'altra giente,
che tornano di loro discanoscienza
a la credenza - di loro bene volente:
Chi è temente - fugie villania,
e per coverta tal fa cortesia,
ch'io non voria da voi, bella, semblanza
se dal core non vi venisse amanza.
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III
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K io non faccio don(n)a contendenza. madibidenza. edamo corale mente. pero non deuio piangiere penitenza. chenullo senza. colppa epeni tente. Naturale mente. auene tutauia. como sorgolglia achilo-contra ria. maluostro orgolglio passa sorchietanza. chesismisura contro adumilianza. |
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K'io non faccio, donna, contendenza,
ma d' ibidenza - ed amo corale mente;
però non dev'io piangiere penitenza,
'ché nullo senza - colppa è penitente.
Naturale mente - avene tutavia
c'omo s'orgolglia a chi lo contraria;
ma 'l vostro orgolglio passa sorchietanza,
che si smisura contro ad umilianza.
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IV
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. E chi p(er) tortto batte efancrescienza. dibenfare penza. epoi sipente. |
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E chi per tortto batte e fa 'ncrescienza,
di ben fare - penza e poi si pente:
però mi pasco di bona credenza,
c'amore coninza - prima a dare tormente;
Dunque saria più giente - far la gioia mia,
se per mi amore l'orgholglio s'umilia
e la fereza torna pietanza;
bello può fare amore, che gli è sua usanza.
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V
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V oi so chesete sanza p(er)ciepenza. como florenza. chedorgolglio sen te. guardate apisa ca granconoscienza. chefugientenza. dorgo gliosa giente. gialungiamente orgolglio vemballia. melana loca roccio pare chesia. masesitarda lumile speranza. sesofera sgombra euincie ongne tardanza. |
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Voi so che sete sanza percepienza,
como Florenza - che d'orgolglio sente,
guardate a Pisa c'à gran conoscienza,
che fugie 'ntenza - d'orgogliosa giente,
già lungiamente - orgolglio v'è 'm ballìa,
Melan' à lo carroccio pare che sia;
ma se si tarda l'umile speranza,
se sofera sgombra e vincie ongne tardanza.
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