-Vedes, Picandon, soo maravilhado eu d’en Sordel, que ouço entenções muitas e bõas e i mui bõos soes, como fui en teu preito tan errado: pois non sabe<de>s jograria fazer, 5 porque vos fez per corte guarecer? Ou vós ou el dad’ende bon recado. -Johan Soarez, logo vos è dado e mostrarvo-lo-ei en poucas razões: <mui> gran de<re>it’ei de gãar dones: 10 e de seer en corte tan preçado como segrel que diga: “Mui ben ves en canções e cobras e serventés”, e que seja de falimen guardado. -Picandon, por vós vos muito loardes, 15 non vo-lo catarán por cortesia, nen por entrardes na tafularia, nen por beverdes, nen por pelejardes, e se vos esto contaren por prez, nunca Nostro Senhor tan cortés fez 20 como vós sodes, se o ben catardes. -Johan Soarez, por me deostardes, non perç’eu por esso mia jograria; e a vós, senhor, melhor estaria d’a tod’ome de segre ben buscardes: 25 ca eu sei canções muitas e canto ben e guardo-me de todo falimen e cantarei cada que me mandardes. -Sinher, conhosco-mi vos, Picandon, e do que dixi peçovos perdon 30 e gracirvo-l’-ei, se mi perdoardes! -Johan Soarez, mui de coraçon vos perdoarei, que mi dedes don e mi busquedes prol per u andardes. |
I.-Vedete, Picandon, io sono meravigliato di come Sordello, del quale sento molte belle tenzoni e molti suoni armoniosi, sbagliò così tanto nel giudicarvi: dal momento che non sapete fare il giullare, perché vi ha fatto vivere a corte? O voi o lui vogliate darmi una buona spiegazione.
II.-Joan Soarez, vi sarà data subito e ve lo dimostrerò in breve: ho gran diritto di ricevere molte ricompense e di essere tanto apprezzato a corte come menestrello al quale si dica: ”Te ne intendi molto di canzoni, cobbole e sirventesi”, e che si guardi dalle cadute di stile. III.–Picandon, non vi considerano cortese perché vi lodate molto da voi, né perchè frequentate le taverne, né perchè bevete, né perché vi azzuffate, e se considerano tutto ciò un pregio mai Nostro Signore fece uno tanto cortese così come voi siete, se ben considerate. IV.-Joan Soarez, se anche mi ingiuriate, non perdo per questo l’arte del giullare; e a voi, signore, converrebbe cercare meglio tra tutti gli uomini che cantano, perché io so molte canzoni, canto bene e mi guardo da ogni insuccesso e canterò ogni volta che me lo richiederete. V.-Signor Picandon, ve lo riconosco, e di ciò che vi dissi vi chiedo perdono, e lo gradirei se mi perdonaste! VI.-Joan Soàrez, con tutto il cuore vi perdonerò, a patto che mi doniate una ricompensa e che mi procuriate benefici ovunque andrete. |