Giudice guido delecolo(n)ne | Giudice Guido delle Colonne |
I | |
ANcor chellaigua p(er)lofoco la sse. lasua grande freddura. no(n)cangerea natura. salcun uasello inmezzo no(n)ui stasse. Ansi auerrea sensa lungha dimora. che lofoco astutasse. oche laigua secc asse. map(er)lomezzo luno elautro dura. Cusi gentil criatura. inme amostrato amore. lardente suo ualore. che sensa amore eraigua fredda eghiaccia. ma amor ma a llumato. di fia(m)ma chemmabracc ia. Cheo fora conso(m)mato. seuoi do(n) na sourana. nonfustici mezzana. infra amore emeue. chefa lofoco nascere dineue: > - |
Ancor che l'aiuga per lo foco lasse la sua grande freddura, non cangerea natura s'alcun vasello in mezzo non vi stasse; anzi averrea senza lunga dimora che lo foco astutasse o che l'aigua seccasse, ma per lo mezzo l'uno e l'autro dura. Cusì, gentil criatura, in me ha mostrato Amore l'ardente suo valore: che senza amore er'aigua fredda e ghiaccia, ma Amor m'ha allumato di fiamma che m'abraccia, ch'eo fora consommato se voi, donna sovrana, non fustici mezzana infra Amore e meve, che fa lo foco nascere di neve. |
II | |
Eo uamo tanto chemille fiate. i(n) nunor si(m)marranca. lospirito che ma(n) ca. pensando donna leuostre beltate. Elodizio co locor mabranca. cresce mi uolontate. mettemin tepestate. ogna penseri chemai no(n)si stanca. Ocolorita eblanca. gioia delomeo bene. speransa mimantene. esseo la(n) guisco no(n)posso morire. chamentre u iua sete. Eo no(n) porea fallire. anco ch(e) fame e sete. locorpo meo tormenti. masol chio tegna menti. uostra ghaia p(er)sona. obbrio lamorte tal forsa midona: > - |
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III | |
Eo non credo sia quel chauia. lo spirito cheporto. chedeo fora gia mo(r) to. tanto passato male tutta uia. Lospirito chiaggio undeo mispo(r)to. credo lou(ost)ro sia. chennelmeo petto s tia. eabiti conmeco i(n)gran gioie di porto. Ormi son bene accorto. qua(n)do dauoi miuenni. che quando me(n)te tenni. uostro amorozo uizo netto echiaro. liuostri occhi piagenti. A llora maddobraro. che(m)mi tennero menti. ediedermi nascozo. uno spi rito amorozo. chassai mifa pio am are. chenno amo nullaltro ciomi pare: > |
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IV | |
Lacalamita contano isaccienti. ch(e) trare no(n) poria. loferro p(er)maestria. senno chellaire inmezzo lelco(n)senti. Ancor che calamita petra sia. laltre petre neenti. no(n)son cusi potenti. a ttraier p(er)che no(n)nano bailia. Cosi ma donna mia. lamor se apperceputo. cheno(n)mauria potuto. traerasse se ņno(n) fusse p(er)uoi. essi son do(n)ne assai. mano nulla p(er)cui. Eo mimouesse mai. seņno(n) p(er)uoi piagente. incu ie fermamente. laforsa elauertuti. addonq(ue) p(re)gho lamor chemaiuti: > - |