Revisione di Edizione diplomatico - interpretativa del Dom, 09/04/2017 - 12:50

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notar  jacomo.
Amando lungamente disio ch’io vedesse
quell’ora ch’io piacesse com’io valesse  a voi donna valente.
 Meravigliosamente mi sforzo s’io
 potesse ch’io cotanto valesse c’a voi paresse  lo mio affare piacente.
 Vorria servire a piacimento: là v’è
tutto piacere e convertire lo meo parlamento
a ciò ch’io sento per  intendenza
 de le mie parole veggiate come lo
meo cor si dole.
 Non dole c’aggia doglia madonna in voi amare anti mi fa allegrare
in voi pensare l’amorosa voglia.
 Con gioi par che m’acoglia lo vostro innamorare e per  dolce aspettare
veder mi pare ciò che mi s’orgoglia.
 Ma d’una cosa mi cordoglio ch’eo non so in veritate  che voi saciate
lo bene ch’eo vi voglio acciò mi doglio non posso dire di cento parti l’una
l’amore ch’eo porto alla vostra persona.
 Se l’amor ch’eo vi porto non posso dire in tutto vagliami alcun bon
motto  che per un frutto piace tutto un orto
 e per un bon conforto  si lassa un gran corrotto e ritorna in disdutto a ciò non dotto tale speranza porto.
E se alcuno torto mi vedete ponete
 mente a voi che bella più che per orgoglio
siete che sapete che orgoglio non è goia ma voi convene e tutto quanto
veggio a voi sta bene.
 E tutto quanto veggio mi pare avenantezze somma di bellezze altre ricchezze
 gio’ non disio.
 E nulla donna vedo c’aggia tante adornezze che le vostre altezze 
non bassezze
 unde innamorio.
 E se madonna mia amasse io voi e voi meve se fosse neve foco mi
parria e notte e dia e tutta via mentre c’avaraggio amore e chi ben ama 
.i…na in dolore
 Non so com’eo vi paro  che di me farete ancidere mi potrete e no mi
trovarete core varo.
 Ma tuttavia d’un airo cotanto mi piacete e morto mi vedrete se non
m’avrete al vostro riparo.
 A lo conforto di pietanza che incozzi a lo core e li occhi fore piangano
d’amanza e  d’allegranza con abondanza de lo dolce pianto lo bel visagio
bagni tutto quanto. messer piero da le vigne