Revisione di Edizione diplomatico-interpretativa del Mar, 08/06/2021 - 19:10

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I
GRaue cosa elatendere. quello com(m)o andisia. jra edanno emaninconia. aue chia
speranza dessa prendere .Chelluncha atesa obria disianza. emettejn dispe
ranza cio com(m)o crede acquistare. liboni facie bassare. chi piu uale piu sente pe
sanza.
Grave cosa è lʹatendere
quello cʹommo a ʹn disia:
jra, e danno, e maninconia
ave chi a speranza dʹessʹaprendere:
che˙lluncha atesa obrïa disïanza
e mette jn disperanza ciò chʹommo crede acquistare;
li boni facie bassare
chi più vale, più sente pesanza.
II
DUmque sio lontano oateso. donna vostra jmp(ro)messa. tardatame edimessa. edinme
tormentoso foco apreso . Sichio sono piu cheprima doloroso. dimp(ro)messa nomsono
disioso. matutora lapauento. me foria p(er)uno ciento. chio fosse come mprima chera
gioioso.
Dumque sʹio lontano o ateso
donna vostra jmpromessa
tardata mʹè e dimessa,
ed in me tormentoso foco a preso,
si chʹio sono più che prima doloroso:
dʹimpromessa nom sono disïoso,
ma tutora la pavento:
meʹ foria per uno ciento
chʹio fosse come ʹmpria chʹera gioioso.
III
Donna diuoi mauene. asimilglianza delofoco. chemprima pare gioco. ma chiloto
cha apene. Cosi diuoi quando prima guardai. conuoi parllai. erami jmpiacime(n)to.
seguendo poi tormento. assai no auuto eradoplati jguai.
Donna di voi mʹavene
a similglianza de lo foco
che ʹmprima pare gioco,
ma chi lo tocha a pene;
così di voi quando prima guardai
con voi parllai,
erami jm piacimento;
seguendo poi, tormento
assai nʹo avuto e radoplati j guai.
IV
Nonne ueracie usanza. donna nedritto onore. dare pene aseruidore. etorerlli
lasua grande benenanza. Masiconuene adonna chabieltate. modo diueritate.
apresgio mantenere. p(ro)metere eatenere. manontorerre edonare niquitate.
Nonn-è veracie usanza,
donna, né dritto onore
dare pene a servidore
e torerlli la sua grande benanza:
ma si convene a donna chʹa bieltate
modo di veritate,
a presgio mantenere:
prometere e atenere,
ma non torerre e donare niquitate.
V
Avoi donna sinuia. mia chanzonetta adesso. chio nonagio altro messo. lo quale uidicha
la mia malatia. Esenonmi ristorate jo ciertto pero. essere dame guerero. uostro ale
gro donato. piaccaui e siaui agrato. di p(ro)uedere jnuersso me chio pero.
A voi, donna, sʹinvia
mia chanzonetta adesso,
chʹio non agio altro messo
lo quale vi dicha la mia malatia:
e se non mi ristorate, jo ciertto péro,
essere da me guerero
vostro alegro donato:
piacciavi e siavi a grato
di provedere jn versso me, chʹio péro.