Revisione di Edizione diplomatico-interpretativa del Mer, 30/06/2021 - 19:00

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I
Oilasso lomio patire. nompenssai che fosse dolglia. credea colamore gioi
re. edessere tuto alasua uolglia. Edio nesono alungato. noloposso uedere
moragio discomfortato. dituto ilmio uolere.
Oi lasso, lo mio patire
nom penssai che fosse dolglia;
credea co l’amore gioire
ed essere tuto a la sua volglia:
ed io ne sono alungato
no lo posso vedere;
moragio discomfortato
di tuto il mïo volere.
II
Nonmicredea p(er)chio gisse. essere condolglia pemsoso. chelomio core jsmarisse.
silosento dottoso. Euiuo jmpiu disperanza. chesio fosse giudicato. leuato me la
legranza. chagio lamore mio lasciato.
Non mi credea, perchʹio gisse,
essere con dolglia pemsoso
che lo mio core ismarisse:
si lo sento dottoso!
E vivo im più disperanza
che sʹio fosse giudicato:
levato mʹè l’alegranza,
chʹagio lʹamore mio lasciato.
III
Maqueste lomio disio. cha p(er)lunga adimoranzare. vera jngioia louolere mio.
si chio poro alegrare. Esaltro damore auene. nomsara presgio alamore. chi
afino p(er) pene. achiu sono seruidore.
Ma questʹè lo mio disio:
cha per lunga adimorare
verà in gioia lo volere mio,
sì chʹio porò alegrare;
e, sʹaltro d’amore avee
nom sarà presgio a lʹamore,
chʹiʹ afino per pene
a chui sono servidore.
IV
Seruire conumiltate. achilfa diuen(n)e gioioso. compie la sua uolontate. dicio
chestato pemsoso . Maio nomposso seruire. tanto misono alungato. chenomso
deredire. amore uoi sia acomandato.
Servire con umilitate
a chi ʹl fa divenne gioioso:
compie la sua volontate
di ciò ch’è stato pemsoso.
Ma io nom posso servire:
tanto mi sono alungato
che nom so de˙redire:
Amore, voi sia acomandato.