Edizione diplomatico-interpretativa

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I
QVande contrado iltempo elastasgione. edomo apena contro asuo uolere.
colo pemsere. adoppia suo tormento. chelmale sofrire eldritto paragone.
aqueche sagio quamdo lospiacere. metere piaciere. jnanzi aten dimento. Ebono
talento. auere chetemppo uene. chetorna jmbene. lograuoso affanno. emeno da
danno. seco mfortto tene. chi bona spene. no(n)mette jninganno.
Quandʹè contrado il tempo e la stasgione
ed omo a pena contro a suo volere,
co lo pemsere
adoppia suo tormento;
ché ʹl male sofrire è ʹl dritto paragone
a queʹ chʹè sagio: quamdo lo spiacere,
metere piaciere
jnanzi a tendimento,
e bono talento
avere, che temppo vene
che torna jm bene
lo gravoso affanno,
e meno da danno,
se comfortto tene,
chi bona spene
non mette jn inganno.                   
II
ORdumque sagio disauere ornato. jnchui presgio edonore era eualenza. lasofere
nza. gientile core nodriscie. mette nobria cio doua affannato. jmbona spene me
tte ilcore epemza. chegraue jntenza. nondura erincrescie. Ebene soriscie. chi
nel male comfortta lasua uita. chio jnudita. chelpuli chano sucita dimortte. enol
glie fortte. cosi lapena pouenire gioita. chinonniuita. pemsiero oltre grato.
Ordumque, sagio di savere ornato
jn chui presgio ed onore era e valenza,
la soferanza
gientile core nodriscie;
mette ʹn obrïa ciò dovʹa affannato,
jm bona spene mette il core e pemza
che grave jntenza
non dura e rincrescie.
E bene soriscie
chi nel male comfortata la sua vita:
chʹiʹ o jn udita
che ʹl pulichano sucita di mortte,
e no lgli è fortte:
così la pena pò venire gioita,
chi nonn-i vita
pemsiero oltre grato.                                
III
BEno sauere alsagio rimembrare. chadam(m)o delomferno sipartio. esoferio.
lapena chamendo losuo dfallire. nondico certto jmuoi fosse fallare. masa(n)za
colppa giudicosi dio. eten(n)e jmfio. dalsuo sengnore lamortte fudisire. Mostro che
losofrire. douesse fare ongnomo jmsuo dolore. equesto eloualore. chalmondo non
ne pena sicociente. chenontorni piagiente. chimbuona spene mette losuo core.
Ben o savere al sagio rimembrare
chʹAdammo de lo ʹmferno si partio
e soferio
la pena chʹamendò lo suo fallire
(non dico certto jm voi fosse fallare,
ma sanza colpa giudicò sì Dio);
e tenne jm fio
dal suo Sengnore la mortte fu disire;
mostrò che lo sofrire
dovesse fare ongnʹomo, jm suo dolore;
e questo è lo valore,
chʹal mondo nonn-è pena sì cociente
che non torni piagiente,
chi ʹm buona spene mette lo suo core.