Revisione di Edizione diplomatico-interpretativa del Mer, 30/06/2021 - 18:54

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I
IN uoi m(i)adonna misi lomio core. bene more. damore. eneiente loposso dipar
tire. jouiuo jngrade temen za edintremore. tutore. uolore. nonagio chesen
to locore partire. pere chi core nonaue. matroppo ecosa graue. adisturbare
lamortte. chefortte. chenolapo omo neiente fugire. serrato lamore aue. locore
comfortte chiaue. edentro dale portte. sifortte .che p(er)voi bella uolesi morire.
In voi, mia donna, misi lo mio core:
bene more
dʹamore,
e neiente lo posso dipartire.
Io vivo in grade temenza ed in tremore
tutore;
volore
non agio, ché sento lo core partire.
Père chi core non ave,
ma troppo è cosa grave
a disturbare la mortte,
chʹè fortte,
che no la po’ omo neiente fugire.
Serrato l’amore ave
lo core com fortte chiave
e dentro da le portte
si fortte,
che per voi, bella, volesi morire.
II
Selocore more morire jo nonuolglio. cordolglio. chio nomsolglio. auere nona
veria ne nulla pena. ma quanto uiuo sanza core piu dolglio. esfolgio dorgolglio.
lamia p(er)sona che core nolamena. pero chenuoi lomisi. enolonediuisi. faccio
giusta uendetta piu diritta. chesio morisse cheuiuo jnchatena. nonma legrai
nerisi. poi chelocore asisi. jnuoi bella codetta. piu st(r)etta. fia lamia uita dongn
altra terena.
Se lo core more, morire io non volglio:
cordolglio
chʹio nom solglio
avere, non averia, né nulla pena;
ma quanto vivo sanza core, più dolglio,
e sfolglio d’orgolglio                                      e sfoglio
la mia persona, ché core no la mena,             d'orgoglio 
però che ʹn voi lo misi                                   la mia persona, ché cor no la mena,
e no lo ne divisi:                                           però che 'n voi lo misi
faccio giusta vendetta più diritta                    e no lo ne divisi:
che sʹio morisse, ché vivo in chatena.           faccio giusta vendetta
Non mʹalegrai né risi                                    più dritta 
poi che lo core asisi                                    che s'io morisse, ché vivo in catena.
in voi, bella, c’o detta:                                 Non m'alegrai né risi
più stretta                                                  poi che lo core asisi
fia la mia vita d’ongnʹaltra terena.                 in voi, bella, c'ho detta:
                                                               
più stretta 
                                                                fia la mia vita d'ogn'altra terena.
III
In dolglia co(n) martiri ecompenare. istare. mipare. poi chio pietatate jnuoi don(n)a
nontrouo. empreso lamanera elcostu mare. damare. dottare. ciaschuna cosa
adumilta mi mouo. Jntalora cominza. giamai. auere non credo abento. torme
nto edolglio sen(n)o p(ro)uedere. dapoi chio namorai. diguai. masuete fatto jlno
drimento. del compimento. nomsacio donna chetalento auete.
In dolglia con martìri e com penare
istare
mi pare,
poi chʹio pietate in voi, donna, non trovo;
eʹmpresʹo la manera e ʹl costumare
d’amare:
dottare
ciaschuna cosa; ad umiltà mi movo.
In talore cominza
già mai
avere non credo abento:
tormento e dolglio, se˙nno provedere;                   tormento
da poi chʹio ʹnamorai,                                          e doglio <forte>, se˙nno provedete;
di guai                                                               da poi ch'io 'namorai
masuete fatto il nodrimento:                                di guai
del compimento                                                 m'è fatto il nodrimento:
nom sacio, donna, che talento avete.                   del compimento
                                                                        non sac<c>io, donna, che talento avete.
IV
Sio pur malegro etengno jnuoi speranza. pietanza. damanza. nomsa dumilia
jnuerme uostro core. credo che p(er) lontana adimoranza. labenenanza. uene jmfa
lanza. elagrangioia feniscie condolore. Dumqua uedette. etenete. lauia delo
sauere. chauere. nompote donna presgio lungiamente veramente. segaia
ebella sete. egia nomp(ro)uedete. ciocheuifa ualere. edispiacere. b pietate ebieltate
edumiltate solamente.
S’io pur m’alegro e tengno jn voi speranza,
pietanza!,
d’amanza
nom sʹadumilia jnverʹ me vostro core;
credo che per lontana adimoranza
la beneanza
vene jm falanza,
e la gran gioia feniscie con dolore.
Dumqua, vedette,
e tenete
la via de lo savere:
ch’avere
nom pote donna presgio veramente,
se gaia e bella sète
e già nom provedete
ciò che vi fa valere
e dispiacere:
pietate ebieltate ed umiltatete solamente.
V
Camzonetta dipresente tinuia. jmcortesi. chia ballia. dicomsilgliare amante di
samato. che p(er) sua diletosa gientilia. gia me nobria. loro compangnia . noma bandoni
p(er) chio sia afondato. Map(er) me umile mente. alauenente. che si dispietosa. si chegioiosa.
tornasse jnuerdime p(er) sua preghera. chesima lungiamente. p(er)dente. lamia uita do
lgliosa. etenebrosa. nomfosse sempre dicotale manera.
Camzonetta, di presente tʹinvia,
im cortesi, chi a ballia                               in cortesi<a>,
di comsilgliare amante disamato;               chi ha balia   
ché per sua diletosa gientilia                     di consigliare amante disamato;
già mʹè ʹn obria                                        ché per sua diletosa gentilia
loro compangnia:                                     già m'è 'n obria
no mʹabamdoni perchʹio sia afondato;        lor compagnia:
ma per me umilemente                            no m'abandoni perch'io sia afondato;
a lʹavenente                                            ma per me umilmente
chʹè sì dispïetosa,                                  <vadane> a l'avenente
sì che gioiosa                                        ch'è sì dispïetosa,
tornasse inverʹ di me per sua preghera;    sì che gioiosa
che, sì mʹa lungiamente                         tornasse inver' di me per sua preghera;
perdente,                                              che, sì m'ha lungiamente
la mia vita dolgliosa                               perdente,
e tenebrosa                                          la mia vita dogliosa
nom fosse sempre di cotale manera.      e tenebrosa
                                                           non fosse sempre di cotal manera.

NOTA:
1)
Molto significativa è l’attenzione di Aldo Menichetti per lo schema metrico delle canzoni che lo porta sovente a distaccarsi dalla numerazione dei versi dei singoli componimenti rispetto all’originale manoscritto e a segnalare eventuali asimmetrie ed irregolarità rispetto alla norma versificatoria. Alla destra della diplomatico-interpretativa si riportano eventuali differenze del testo di Menichetti nella disposizione dei versi rispetto all'originale manoscritto.