Il testo ci è stato tramandato da quattro testimoni: il Vaticano Latino 3793 (V), il Palatino 418 (P), il Laurenziano Redi 9 (L) e il Riccardiano 2533 (R). L’edizione critica è stata basata principalmente sul codice Laurenziano, dedicato per la maggior parte all’opera di Guittone d’Arezzo (lettere, sonetti, canzoni) e che, insieme al Riccardiano, rispecchiano uno stadio successivo rispetto a V e P. Il Laurenziano risulta essere il testimone più affidabile rispetto ai suoi compagni: basti dare uno sguardo alla collazione per notare come P risulti contaminato e ricco di errori in più parti, accompagnato da V. Inoltre, L è stato definito come possibile «canzoniere d’autore», poiché pone una particolare attenzione al corpus guittoniano; per questo si pensa che possa essere stato un lavoro indicato (e seguito?) dall’autore stesso, anche per la presenza di possibili varianti.
Là dove L risultava contaminato, si è provveduto a emendare utilizzando principalmente V, con l’aiuto di R.
È difficile comporre uno stemma valido sulla quasi totale assenza di errori guida. Di sicuro interesse, tuttavia, sono il v. 36 e il suo errore di rima: tutti i testimoni riportano le varianti fiore/fore, quando ci si aspetterebbe una rima in -ato: evidentemente ci troviamo davanti a un errore di archetipo.
In base alla collazione, e alle considerazioni di Lino Leonardi, si propone il seguente stemma codicum:
Là dove L risultava contaminato, si è provveduto a emendare utilizzando principalmente V, con l’aiuto di R.
È difficile comporre uno stemma valido sulla quasi totale assenza di errori guida. Di sicuro interesse, tuttavia, sono il v. 36 e il suo errore di rima: tutti i testimoni riportano le varianti fiore/fore, quando ci si aspetterebbe una rima in -ato: evidentemente ci troviamo davanti a un errore di archetipo.
In base alla collazione, e alle considerazioni di Lino Leonardi, si propone il seguente stemma codicum:
Sebbene si riscontri visibilmente una famigliarità tra V e P, ci sono alcuni elementi che possono far pensare a un possibile dialogo tra R e P, mentre è altrettanto chiara la vicinanza di L e R.