Revisione di Edizione diplomatica del Mer, 02/12/2020 - 18:36

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                 Di Guido Caualcanti .
  D onna mi prega perch’io uoglio dire
     D’un’accidente, che souente é fero :
      E é si altero, ch’é chi amato amore .
      Si chi lo niega possa il uer sentire :
      E al p(rese)nte conoscente chero :
      P erche non spero c’huom di basso core
      A tal ragione porti conoscenza :
      Che senza natural demostramento
      N on ha ta lento di uoler prouare .
     La doue posa : (et) chi lo fa creare :
     E qual sia sua uertute, (et) sua potenza :
     L’ essenza poi, (et) ciascun moui mento :
     E' l piacimento, che'l fa dire amare ;
     E s’ huomo per ueder lo puo mostrare .

  I   n quella parte, doue sta memora
      P rende suo stato, si form ato, come
      D ia fan da lome d’una oscuritate :
      L a qual da Marte uiene, (et) fa di mora.
      E gli é creato, (et) ha sensato nome :
      D ’ alma costome, (et) di cor uolontate .
      Uien da ueduta forma, che s’intende ;
      Che prende nel possibil intelletto
      Come in soggetto loco, e dimoranza .
      I n quella parte mai non ha pesanza :
      P erche la qualitate non descende .
       Risplende in se perpetuale effetto :
       Non ha diletto, ma consideranza ,
       Si, ch’ ei non puote largir simiglianza .

  N   on é uertute, ma da quella uiene ,
       Ch’ é perfettione, che si pon tale :
      Non rationale, ma che sente dico :
      Fuor di salute giudicar mantiene
      Che l’ intentione per ragione uale .
      Discerne male, in cui é uitio amico :
      Di sua potentia segue huom spesso morte ;
      Se forte la uertù fosse impedita .
      L a qual’ aita la contraria uia :
       Non perche opposita natural sia ;
       Ma quanto che da buon perfetto torte ,
       Per sorte non puo dir huom chaggia uita ,
      Che stabilita non ha si gnoria :
      A simil puo ualor, quand’huom l’oblia .

  L’  essere, quando lo uoler é tanto
      Fuor di natura, di misura torna :
      Poi non s’ adorna di riposo mai .
      M oue cangiando color, riso in pianto
      E la figura con paura storna .
      Poco soggiorna, anchor di lui uedrai
      Ch’in gente di ualor lo piu si troua :
       La noua qualità moue sospiri ;
       E uuol, c’huom miri non fermato loco ;
      Destandos’ ira, la qual manda foco
:

      I maginar no’l puote huom, che nol proua .
      Ne moua  gia però che lui si tiri :
      E non si giri per trouarui
      Ne certamente gran saper ne poco .


  D  i simil tragge composi tione isguardo ,
      Che fa parere lo piacere certo :
      Non puo coperto star, quand’é sorgiunto .
      Non gia seluagge le beltà son dardo ;
      Che tal uolere per temere esperto
      Consegue merto spirto, ch’ é punto :
      E non si puo conoscer per lo uiso
       Compriso bianco, in tal obietto cade :
      E chi ben aude forma non si uede :
      D unque gli è meno : che da lei procede
      Fuor di colore d’ essere diuiso
      Affiso, mezzo oscuro luce rade ,
      Fuor d’ ogni fraude dico degno in fede ;
      Che solo di costui nasce mercede .


  C  anzon mia, tu puoi gir securamente
      Doue ti piace; ch’i t’ho si adornata ;
      Ch’ assai laudata sarà tua ragione
      D a le persone, c’hanno intendimento :
      Di star con l’altre tu non hai ta lento .