I |
Lomio core chesistaua.jngrampensero fine nora. p(er)uoi dolze don(n)a mia. egiorno enotte penaua. faciendo singran dimora. chedisiando peria. // Elangosgia maucidia. quando mirimembraua. deluostro amore chemi daua. sollazo etuto bene. alcore sofria grampene.
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Lo mio core che si stava In gram pensero fine nora, per voi, dolze donna mia, e giorno e notte penava, faciendo si gran dimora, che disiando peria. E l’angosgia m’aucidia Quando mi rimembrava del vostro amore, che mi dava sollazo e tuto bene, al core sofria gram pene. |
II |
Dolcie mia don(n)a ualente. benmera fera pesanza. dessere lontano dauoi. tanta morosa mente. Midaua gioia combaldanza. quando sono bella conuoi.// Enonuoria mai auere. potesse auere comforto. ebene faria grantortto. sio jnuer uoi Bella fallisse. p(er) cosa cauenisse. |
Dolcie mia donna valente, ben m’era fera pesanza d’essere lontano da voi: tant’ amorosamente mi dava gioia combaldanza quando sono, bella con voi, e non voria mai avere, potesse avere comforto, e bene saria grantortto s’io inver voi, bella, fallisse per cosa c’avenisse. |
III |
Donna lapesanza uostra. mincora poi chemi rimembra. comio mipartia dolglioso vegiendo lagioia nostra. chefaciauam(m)o noi imsembra. locore menesta pensoso.// Amore uole chisia gioioso. poi cauoi Bella torno. dio siuederai logiorno. chio uostro delzone senta. sicalomeo core naBenta. |
Donna, la pesanza vostra m’incora, poi che mi rimembra com’io mi partia dolglioso. Vegiendo la gioia nostra, che faciavamo noi insembra, lo core me ne sta pensoso. Amore vuole ch’i’sia gioioso, poi c’a voi, bella, torno. Dio, si vedrai lo giorno ch’io vostro delzone senta si ca lo meo core n’abenta. |
IV |
Canzonetta mia gio(io)sa. p(er)loBene camore comadda. partiti euanne alorengno. saluta laBona uenturosa. edille seta dimanda. che p(er)llei pene sostengno.// Necontento nomitengno. digrari cheza auere. sanza losuo uolere. camorma preso edistretto. assai piu chio non(n)o detto. |
Canzonetta mia gioiosa, per lo bene c’amore comadda, partiti e vanne a lo regno, saluta la bona venturosa, e dille, se t’adimanda, che per llei pene sostengno, ne contento no i tengno di gra richeza avere, sanza lo suo volere, c’amor m’a preso e distretto, assai piu ch’io non o detto. |