Revisione di Brunetti 2008 del Mar, 25/06/2019 - 11:09

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I
 
 
Donna, per vostro amore
[...] trovo
e rinovo
mi' coraggio,
chè tant'agio
dimorato
e dottato,
istato muto
e ritenuto
per biasmo e per paura
de la gente
già neiente
non mi lasso
e non casso
li miei versi,
li diversi
rime dire:
voglio avere
consolanza
in allegranza,
istando fori di rancura.
Ben m'è fuoridi pena,
oi aulente lena:
poi m'avete,
or mi tenete,
s'i'ò solazzo
versi fazzo
per voi, bionda,
ochi giuconda,
che m'avete priso.

II
 

Or m'abraza
a le tue brazza,
amorosa,
dubitosa,
co lo dolze riso
conquiso
m'avete, fin amore,
vostro sono leale servidore;
voi siete la mia donna a tutore,
aulente rosa col fresco colore,
che 'nfra l'altre ben mi pare la fiore.

III
 

Di belleze
e d'adorneze
e di bello portamento
vostra para non ò trovata;
donna nata;
però a voi m'apresento.
A tale convente
isto caribo
ben distribo;
de le maldicente;
bon'ò talento
lo stormento
vo sonando
e cantando,
blondetta piagente.

IV
 

Voi siete mia spera,
dolce cera,
sì perera,
se non fosse lo conforto,
che mi donaste in diporto;
chè mi disperera,
mal vedera
si guerera
ma voi siete, fior de l'orto,
per li mai parlieri a torto.

V
 

Rosa fresca,
non t'incresca
sed io canto ed ispello
a tutore
sono novello:
mentre vivo,  a voi sono rubello.
La feruta
non si muta
de' vostri sguardi,
ancora gli mi mandate tardi,
passano balestrieri turchi e sardi.
Sì m'ànno feruto i vostri sguardi
tuto 'ncendo
pur veggendo:
fina donna, a voi m'arendo.

VI
 

Rendomi in vostra balìa,
voi siete la donna mia,
fontana di cortesia,
per cui tute gioe s'invia.

VII
 

Reina sè d'adorneze
e donna sè d'insegnamento,
messo m'à in ismagamento
la vostra bellezze:
chiarita in viso più c'argento,
donami allegrezze.

VIII
 

Ben sono morto
e male corto,
se a me non date sconforto,
fiore de l'orto.