Testo e traduzione

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Si propone una traduzione relativa alla porzione testuale 2 dell'edizione Grosjean 1977.

 

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La creació del món s’escriu en V maneres: en una manera, ço és, que abans dels temps dels segles la pensa divinal concebia lo món, la qual concepció es dita món per art pres o començat, car scrit és que “ço que fet és en aquell vida era”. La segona manera és scrita que a manera e eximpli de archetipi e de sensible la matèria del món és creada, axi con és scrit: “Aquell qui està perdurablament creà totes coses ensemps”. La terça manera és que per semblanças e formes de VI dies aquest món és format, axí con és scrit: “En VI dies féu Déu totes les sues obres fort bones”. La quarta manera és axí con un és fet d’altre, axí con hom de home, bèstia de bèstia, arbre d’arbre, e cascú del sement de son linyatge és nat, axí con és scrit. La quita manera car lo món encara serà fet nou, segons que és scrit: “Veus que yo faç totes coses noves”. 
La creazione del mondo si scrive in cinque maniere: in una maniera, cioè, che prima del tempo terreno il pensiero divino concepiva il mondo, la quale concezione è detta di mondo iniziato ad arte, poiché è scritto che: “ciò che fu fatto in Suo nome era la vita”. La seconda maniera recita che la materia del mondo è creata a modo e ad esempio di archetipo e di ciò che può essere percepito con i sensi, così come è scritto: “Colui che eternamente è creò insieme tutte le cose”. La terza maniera è che questo mondo fu creato durante l’aspetto e la forma di sei giorni, così come è scritto: “In sei giorni fece Dio tutte le sue opere perfette”. La quarta maniera è quella per la quale l’uno è fatto dall’altro, così come uomo è fatto da uomo, bestia da bestia, albero da albero, e ciascuno nato dalla semenza della propria stirpe, così come è scritto. Infine la quinta maniera, poiché il mondo sarà fatto nuovo ancora una volta, secondo quanto è scritto: “Vedi, io faccio nuove tutte le cose”.