L'ipometria del v. 28, comune a tutti testimoni, può suggerire l'esistenza dell'archetipo; sembrerebbe qui ravvisabile una diffrazione che vede schierati i mss RVZ da una parte ed il ms a dall'altra.
I mss aZ riportano lezioni quasi sempre concordi anche nei luoghi dove il resto della tradizione risulta profondamente disomogeneo (strofi II e III).
Nel ms R si riscontrano frequenti casi di ipometria ed ipermetria e scambi di lezioni tra versi adiacenti (vv. 12-13 e vv. 27-28; omissione di una parola al v. 16 ed una svista analoga al v. 22). Il ms V è latore di numerosi errori, in particolare è il solo a riportare biauté come parola-rima al v. 6, contravvenendo allo schema che prevede un eptasillabo femminile e non maschile in quella sede; ai vv. 14 e 34 riporta lezioni isolate che non rispettano nemmeno il vincolo rimico. In V ed R sono ravvisabili gli errori tipici del processo di copia da parte di scribi poco avveduti, ma la fisionomia degli errori potrebbe ricondursi anche alla componente fortemente orale della tradizione trovierica.
I vv. 15 e 16 della strofe III sono particolarmente problematici: solo aZ riportano la stessa lezione, mentre tutti gli altri mss presentano soluzioni leggermente differenti. Nella medesima strofe O riporta lezioni diverse da tutte le altre, anche ai vv. 19-21, rispettando però tutti i vincoli metrici e proponendo lezioni tematicamente coerenti; questo ms, però, tramanda solo le strofi I e III.
In base a tali considerazioni, si può ipotizzare che tutti i mss discendano da un archetipo comune grazie alla diffrazione al v. 28, tranne il ms O, di cui la strofa relativa non è pervenuta: dal momento che questo reca solo due stanze della canzone e la sua seconda strofa – corrispondente alla terza del resto della tradizione – tramanda un testo vistosamente divergente dagli altri, si può supporre che non derivi dallo stesso subarchetipo. Il luogo perturbato ai vv. 15-16 in RV, separa questi due mss da aZ, che riportano lezione concorde; R e V tramandano tuttavia lezioni diverse tra loro, non riconducibili ad uno stesso antigrafo.
La grafia del testo è quella di a.