Si avverte la necessità di anteporre all'edizione diplomatica una breve considerazione sul manoscritto in questione.
Conservato presso la Biblioteca Nazionale di Francia con il codice it.557, e copiato probabilmente a Firenze prima del 1446, tale ms. presenta una evidente particolarità, la quale può muovere verso un'ipotesi di cui sarà possibile discutere in seguito.
In vari luoghi del testo il copista (che secondo taluni, tra cui De Robertis, si tratta di Tommaso di Francesco Alderotti possessore del codice) inserisce alcune parole alternative a quelle del 'testo base' ponendole sopra quest'ultime nell'interlinea tra un rigo di scrittura e l'altro, e facendo precedere le singole inserzioni dall’abbreviatura al’ che, ricorrendo al Cappelli, può essere sciolta con alias ( ‘altrimenti’ ): ovverosia, indicando forse come altre possibili soluzioni le parole poste nell'interlinea, dunque come varianti delle parole che egli inserisce nel suo testo. Queste ipotetiche varianti, presenti qua e là all'interno della canzone, sono assenti solo nel congedo.
Solamente per due di queste varianti cambia la collocazione, anziché sopra la parola esse sono riportate di lato al testo della Stanza: sopra le parole interessate dalle possibili varianti compare un richiamo realizzato graficamente con un piccolo tratto orizzontale che curva lievemente verso il basso e accompagnato a destra da un punto.
E tale richiamo viene ovviamente apposto dove è inserita la variante, cioè di lato alla Stanza e prima di riportare la variante.
Accade per il v. 28 della Stanza II << Siche no(n) puote largir simiglianza >> e per il v. 60 della Stanza V << N ongia seluaggie le bilta suo dardo >>.
Si può supporre che il copista opti per tale soluzione in questi due casi a causa del ridotto spazio in altezza nell'interlinea: nel primo caso vi sono una abbreviatura per 'con' e una <s> che riducono l'altezza dell'interlinea, nel secondo caso invece vi sono una <s> e una <g> a ridurre l'altezza (vd. edizione diplomatica e riproduzione fotografica).
Si scrivono di seguito i luoghi di ogni variante riportata dal copista.
Stanza I:
v. 9 : (al') mostrare
Nono talento di uoler prouare
v. 10 : (al') nasce
L adoue posa (et) chilofa creare
v. 11 : (al') |e|
Et qual sia sua uirtu (et) sua potenza
v. 12 :
Lessenza (et) poi ciascun suo mouime(n)to
Stanza II
v. 19 : (al') e
Elli e creato (et)a sensato nome
v. 28 : (al') la gir
Siche no(n) puote largir simiglianza
Stanza III
v. 39 : (al') torto e
Maquanto chedaben p(er)fecto torte
Stanza IV
v. 51 : (al') for
Et uuol com miri in unfermato loco
v. 52 : (al') ira
Destandosi ella laqual manda foco
Stanza V
v. 57 : (al') Da
Di simil tragge (con)plexione sguardo
v. 60 : (al') son
N ongia seluaggie le bilta suo dardo
v. 66 : (al') lui
P(er)che lomena chi dallei procede
v. 67 : (al') et
Fuordicolore dessere e diuiso
v. 68 : (al') mozzo
Asciso mezzo scuro luce rade
v. 69 : (al') dico
Fuor dogni fraude dice degno i(n)fede
Per quanto riguarda altre lettere o parole visibili negli interlinea si tratta o di chiare correzioni (<<sua>> di v. 11 Stanza I) o di aggiunte di monosillabi saltati durante la copia (<<che>> di v. 31 Stanza III).
Per avere una quadro circa gli aspetti codicologici del ms. si rinvia alla pagina ad esso dedicata sul sito mirabile.net: https://www.mirabileweb.it/manuscript/paris-biblioth%C3%A8que-nationale-de-france-it-557-manuscript/138405