Il componimento è formato da 5 coblas singulars di 8 versi e da due coblas più piccole di quattro versi ciascuna, una all’inizio e una alla fine; lo schema rimico delle due è diverso (la prima xyyx e la seconda, definibile come tornada xxyy) così come i timbri rimici. Il componimento presenta un refranh costituito da un unico verso ripetuto alla fine di ogni strofa e dunque la rima D rimane identica per tutto il componimento. Si alternano eptasillabi e esasillabi maschili e femminili.
Schema rimico: ABABBCCDD
Timbri rimici: A: -oma; -ia; - enya; -ada; -estre
B: -ech; -e; -its; -is; -er
C: -ura; -urta; -enta; -ar; -apta
D: -ets
Pusque demandat m’avets è un componimento diverso dagli altri due conservati dell'autore: ruota attorno al tema della scrittura e non parla degli effetti negativi dell'amore.
Il poeta, su richiesta della dama, elenca tutto ciò che serve per scrivere bene: descrive le caratteristiche della penna e dell’inchiostro, parla del foglio, di come sia necessario impugnare la penna per scrivere bene. Sembra chiaro però che, sotto questo argomento di facciata, si nasconda una rete di doppi sensi che si riferisce piuttosto alla relazione di natura fisica tra i due.
È curioso notare, comunque, che il cognome dell’autore sia proprio Escrivà, scriba.