Credo savete ben, messer Onesto,
che preceder dal fatto il nome dia;
e che nome ha, prende rispetto d'esto
che concordevol fatto al nome sia.
Ché 'l rame, se 'l nomi auro, io tel detesto,
e l'auro rame anco nel falso stia.
Ed è donqua così, messer, onesto
mutarvi nome, o ver fatto vorria.
Si come ben profetar, me nomando:
mercé mia, tant'ho guittoneggiato,
beato accanto voi tanto restando.
Vostro nome, messere, è caro e orrato,
lo meo assai ontoso e vil pensando;
ma al vostro non vorrei aver cangiato.