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I |
.xliiij. Mess(er) Jacopo Mostacci A pena pare chio sacca cantare. negioia mostrare chedegia plagiere. came |
A pena pare ch’io sacca cantare né gioia mostrare che degia plagiere, c’a me medesimo credo essere furato, comsiderando a lo breve partire; ma se no.m fosse ch’è più da laudare quell’uomo che sa sua volglia coverire quando gli avene cosa oltren suo grato, non canteria né faria gioia parere. Ma però canto donna mia valente, ch’io so veraciemente c’assai vi graveria di mia pesanza; per cantando vi mando allegranza che crederete di me ciertamente, poi la vi mando, ch’io n’agio abondanza. |
II |
A bondanza nonno madimostrata. lauolglia auoi dachui misuole uenire. chio non fui mai allegro necomfortato. sedauoi non(n)a uesse louero dire. cosi come g. candela chesirischiara. prendendo foco da adaltra uedere. cosi diuengo dauoi adotrinato. caltro nompensso nemi pare uedere. mapero canto sia morosa mente. acio chesia plagiente. Imbona fede ecompura leanza. caseo sono sofretoso dabondanza. saro madonna diuoi mantenente. rico emanente digioia ediburbanza. |
Abondanza nonn-ò, ma dimostrata la volglia a voi da chui mi suole venire, ch’io non fui mai allegro né comfortato se da voi non n’avesse lo vero dire; così come g. candela che si rischiara, prendendo foco da ad altra vedere, così divengo da voi adotrinato c’altro no.m pensso né mi pare vedere. Ma però canto sì amorosamente a ciò che sia plagiente, im bona fede e com pura leanza; ca s’eo sono sofretoso d’abondanza, sarò, madonna, di voi mantenente rico e manente di gioia e di burbanza. |
III |
L adissianza nomsipuo astutare. sanza diquelli naue lopodere. diritenere edidarmi comiato. come lacosa sipossa compiere. checi p(ro)uegia enolasci perire. losuo ser uente chedigioia p(ro)lungato. cafino amore faria adispia ciere. Maio sono cierto chelglie bene uolgiente. camore gioia licomsente. chelglie gioioso edigioia concri anza. p(er) chio dispero auere consichuranza. quello cheglia domando alegramente. p(er) cheglie criatore dinamoranza. |
La dissianza nom si può astutare sanza di quelli n’ave lo podere di ritenere e di darmi comiato, come la cosa si possa compiére. [...................] che ci provegia e no lasci perire lo suo servente che di gioia prolungato, ca fino amore faria a dispiaciere. Ma io sono cierto ch’elgli è benevolgiente c’amore gioia li comsente ch’elgli è gioioso e di gioia con crianza; per ch’io dispero avere con sichuranza quello che gli adomando alegramente, perch’egli è criatore d’inamoranza. |