I |
Ajdolze egaia terra fiorentina. fontana diualore edipiagienza. fiore delaltre fiorenza. qualunque apiu sauere titene reina. formata fue diroma tua sem enza. eda dio solo data la dotrina. che p(er)lucie diuina. lore fiorino cispese sua potenza. Edebe jmsua seguenza. conti emar chesi prencipi ebaroni. gientili daltre rasgioni. ciesati fuoro dorgolglio euillania. misero loro baronia. acio chefossi delaltre magiore. |
Aj dolze e gaia terra fiorentina, fontana di valore e di piagienza, fiore de lʹaltre, Fiorenza, qualunque a più savere ti tene reina. Formata fue di Roma tua semenza e da Dio solo data la dotrina, ché per lucie divina lo re Fiorino ci spese sua potenza; ed ebe jm sua seguenza conti e marchesi, prencipi e baroni, gientili dʹaltre rasgioni: ciesati fuoro dʹorgolglio e villania, misero loro baronia a ciò che fossi de lʹaltre magiore. |
II |
Come fosti ordinata primamente. dasei baroni che piu aueano daltura. eciaschuno puose chura. versua partte comfosse piu piaciente. dasangiouanni auesti sua fighura. ibecostumi dalfiore delagiente. dasaui jlconuenente. jmplaneta dileo piu sichura. Diuillania fuori pura. dipiacimento ediualore orata. jnsana aira ejngioia formata. dilletto dongni bene edabondosa. gientile edamorosa. jmperadricie dongni cortesia. |
Come fosti ordinata primamente daʹ sei baroni che più aveano dʹaltura, e ciaschuno puose chura verʹ sua partte, comʹ fosse più paciente; da San Giovanni avesti sua fighura, i beʹ costumi dal fiore de la giente, daʹ savi jl convenente; jm planeta di Lëo più sichura, di villania fuori, pura, di piacimento e di valore orata, jn sana aira e ij gioia formata, diletto d’ongni bene ed abondosa, gientile ed amorosa, jmperadricie dʹongni cortesia. |
III |
Aime fiorenza chee rimembrare. logrande stato elatua […](1) franchitate. co detta che jnuiltate. disposta edabassata edimpenare. somessa esottoposta jmfedalta te. p(er)li tuoi filgli collorio portare. che p(er)nonp(er)donare. luno laltro tanno messa jnba sitate. Aime lasso doue losauere. elopresgio eloualore elafrancheza. latua grande gie ntileza. credo che dorme egiacie jnmala partte. chimprima disse partte fralituo fil gli tormentato sia. |
Aimè, Fiorenza, che è rimembrare lo grande stato e la tua[…] franchitate c’o detta!, ch’è jn viltate disposta ed abassata, ed im penare somessa, e sottoposta jm fedaltate, per li tuoi filgli co˙llo˙rio portare che, per non perdonare lʹuno lʹaltro, tʹanno messa jn basitate. Aimè lasso, dovʹè lo savere e lo presgio e lo valore e la francheza? La tua grande gientileza credo che dorme e giacie jn mala partte: chi ʹmprima disse partte fra li tuo filgli tormentato sia. |
IV |
Fiorenza nomposso dire chese sforita. nera gionare chente sia cortisia. chichi nomsa do milia. gia sua bonta nompuote essere gradita. nomse piu tua neai la sengnoria. an zi se disorata edaunita. edai p(er)duta uita. chemessa ta ciaschuno nischiauonia. Da luno tuo filglio due uoltedonata. p(er)laltro comsumare edare dolore. ep(er)laltro asengnore. seora mai edoneralgli ilfio. nonuale chiedere adio. p(er)te merze fiorenze dolorosa. |
«Fiorenza» nom posso dire, ché seʹ sforita, né ragionare che ʹn te sia cortisia: chi chi nom sʹadomilia, già sua bontà nom puote essere gradita; nom seʹ più tua, né ai la sengnoria, anzi seʹ disorata ed aunita ed ai perduta vita, ché messa tʹa ciaschuno ʹn schiavonia. Da lʹuno tuo filglio due volte donata per lʹaltro comsumare e dare dolore, e per lʹaltro a sengnore seʹ oramai e doneralgli il fio: non vale chiedere a Dio per te merzé, Fiorenze dolorosa. |
V |
Kee molti prichato jntua statura. asto enuidia noia estrugimento. orgolglioso talento. auarizia pigreza elosura. eciaschuno chente apemsamento. [e]studia(2) sempre diuolere u sura. didio nonnan(n)o paura. masiegueno sempre disiare tormento. Lipicioli limezani eli magiori. an(n)o altro jncore chenonmostrano difora. p(er)contrado l[auora](3). [on]delsengnore(4) jdio pieno dipietate. p(er)sua nobilitate. tiriconduca alaueracie [via](5) |
Ke è moltiprichato jn tua statura asto è ʹnvidia, noia e strugimento, orgoglioso talento, avarizia, pigreza e losura; e ciaschuno che ʹn te a pemsamento [e] studia sempre di volere usura; di Dio nonn-anno paura ma siegueno sempre disiare tormento. Li picioli, li mezani e li magiori anno altro jn core che non mostrano di fora: per contrado l[avora] [on]de ʹl Sengnore Idio pieno di pietate per Sua nobilitate ti riconuca a la veracie [via]. |
NOTE:
1) In V, tra le lezioni elatua e franchitate è presente una rasura. La lezione a testo risulta totalmente illeggibile.
2) In V, a causa di una rasura la prima lettera è quasi illeggibile. A testo si è proceduto inserendo una possibile ipotesi di lettura, tenendo conto anche del contesto generale: [e]studia.
3)In V, la lezione è poco leggibile. A testo si è proceduto inserendo una possibile ipotesi di lettura, tenendo conto anche del contesto generale: l[auora].
4) In V, le due lettere inziali si scorgono con difficoltà. A testo si è proceduto inserendo una possibile ipotesi di lettura, tenendo anche conto del contesto generale: [on]delsengnore.
5) In V, le ultime lettere scritte dal copista sono quasi totalmente illeggibili. A testo si è proceduto inserendo una possibile ipotesi di lettura, tenendo conto anche del contesto generale: [via].