Edizione diplomatico-interpretativa

Versione stampabilePDF version
I
GRauosa dimoranza. faccio poi chedispartte. conuenemi contro auolglia
adi morare. metendo lasperanza. laoue nonagio partte. altro chesola
mente tormentare. Dapoi nonuegio possasi partire. dame punto lan
guire. piu disiando ladouaio spera. penando trouo fera. p(er)me pieta elamerci
e chalare.
Gravosa dimoranza
faccio, poi che dispartte
convenemi contro a volglia adimorare,
metendo la speranza
là ove non agio partte
altro che solamente tormentare,
da poi non vegio possasi partire
da me punto languire:
più disïando là dovʹaio spera,
penando, trovo fera
per me pietà e la mercié chalare.
II
Selodimoro cheo faccio. colpemsiero non malena. lamia uita durare poco.
melglio elamortte auaccio. cheuiuendo compena. forsse chalaltro monddo
auragio gioco. Chelotormento jnesto monddo auere. ep(er)laltro tenere. dongni
bono membrato. secondo chio uegio usato. ma p(er)me lasso so che tuto foco.
Se lo dimoro chʹeo faccio
col pemsiero non mʹalena,
la mia vita durare poco;
melglio è la mortte avaccio,
che vivendo com pena:
forsse chʹa lʹaltro monddo avragio gioco,
ché lo tormento jn esto monddo avere
e per lʹaltro tenere,
dongni bono membrato
secondo chʹio vegio usato:
ma per me, lasso, so chʹè tuto foco.
III
Dumque uoria partire. selmio core conciedesse. richanosciendo meo meglio
ramento. man(n)o miuale seguire. tanta sue uolglie messe. jnaltro loco ondelsuo pia
cimento. pero damore uoria fosse jnusanza. om(m)o quanda pesanza. chetrouasse
lapieta jncharnata. quando fosse chiamata. seconddo opera chedesse tormento.
Dumque voria partire,
se ʹl mio core conciedesse,
richanosciendo meo meglioramento;
ma˙nno mi vale seguire,
tantʹa sue volglie messe
jn altro loco ondʹè ʹl suo piacimento.
Però dʹamore voria fosse jn usanza,
omo quandʹa pesanza,
chʹe trovasse la pietà jncharnata,
quando fosse chiamata
seconddo opera che desse tormento.
IV
Sendisperare dimoro. datutto meo disio. editornare nonagio libertate. delo
talento moro. chesanza lo core mio. nomposso dimorare alecontrate. Ela
valente jmchui messo agio jntenza. seo nonueio jmpresenza. nonpote gioia aue
re gia lamia uita. ma dicrudele ferita. comuene morire comfera niquitate.
Se ʹn disperare dimoro
da tuto meo disio
e di tornare non agio libertate,
de lo talento moro:
ché sanza lo core mio
nom posso dimorare a le contrate.
E la valente, jm chui messo agio jntenza,
sʹeo non veio jm presenza,
non pote gioia avere già la mia vita,
ma di crudele ferita
comvene morire com fera niquitate.
V
ORdunque chanzonetta. poi dilontana uia. ticonuene fare alauenente. dille
chaltro non(n)aspetta. lasperanza mia. solo chellei uedere dipresente. Equesto (e)
cio laondio riprendo gioia. delamia pena enoia. atendendo allei tosto redire.
senontorna jmffallire. lomio pemsero alegro souente.
Ordunque, chanzonetta,
poi di lontana via
ti convene fare a lʹavenente,
dille chʹaltro nonn aspetta
la speranza mia
solo che˙llei vedere di presente;
e questo è ciò laondʹio riprendo gioia
de la mia pena e noia,
atendendo a˙llei tosto redire:
se non torna jm ffallire
lo mio pemsero, alegrò sovente.