Guido decaualcanti. U Edete chison un cheuo piangendo / edimostra(n)do il giudicio damore / egia no(n) trouo sipietoso chore / cheme guardando una uolta sospiri. Nouella dogla me nelcor uenuta / laqual mifa doler epia(n)ger forte / espesse uolte auen chemi saluta / ta(n)to dipresso langosciosa morte. Chefan quel punto lep(er) sone accorte / chedicono infralor questa dolore / egia secondo chenne par de fore / dourebbe auer dentro noui martiri. Questa pesanza chenelcor discesa / acerti spirite gia consumati / iquali eran uenuti p(er)difesa delcor dolente chegliauea chiamati. Questi lasciaro igliocchi abandonati / quando passo nellame(n)te unromore / ilqual dicea dentro bilta chemore. maguarda chebielta nonuisi miri. |