Chiaro Davanzati: Rime, a cura di Aldo Menichetti

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Se l'alta disclezion di voi mi chiama
(per altrui voce, non per mio aprovato)
loda, s'è per sag<g>iar, nonn-ha salute:
ma, qual ch'io sia, lo mio cor si richiama,
per vostro onor seguire e fare a grato,                                                           5
di quanto più avesse in me vertute.
E son certo che siete colorato
d'ambra e di moscato; lo sapore
è d'ogn'altro megliore:
onde s'alegra mia mente e sta sana                                                              10
quando v'adirizzate a mia quintana.
 
Chi vuole di valor sag<g>io l'usanza
le vie di verità ha tut<t>e acorte:
per altrui fallo sua grazza non père;
e quei conversa ben, chi ha lenza,                                                                15
e 'l confessar ragion no˙lli par forte
ma diletta, chi usa tal mestere.
Dunqua, s'ag<g>io planete a grande altura
e ciascun'ha lo suo corpo formato,
celestïal nomato                                                                                          20
fu per celestïal tereno usare:
per ciaschedun si salva meo parlare.
 
Non de' l'om molto dir là ov'è la scienza,
ché breve detto di molti è 'ntendente,
ché lunghe aringherie odo noiose:                                                                25
sapore vene d'amara semenza,
caldo fredur'ha temperatamente,
chi 'l mezzo segue ha gioi' più saporose.
Però chi per planeta si conduce
prenda qual<unqu>e più li dà calori:                                                            30
mag<g>ior è <'n> sol valori;
chi de lo sol veracemente imbarda
in genera<r> calor bo˙no si tarda.
 
Di grazza tempro, io non m'apello fiele,
né di sapienza non mi gitto fora,                                                                   35
né di ciò degno sia d'aver convento;
ma 'nver' di voi in croce ag<g>io le vele;
se fe' figura in terra dimora,
seguite qual più scaldavi talento.
Supercelestïal Dio e Segnore                                                                       40
in Suo corpo acontenta
chi·lLui crede; non penta;
dunque tre son li regni ov'E' sostene,
<in> corpo e sustanza, amore e bene.
 
Assai vi narro, se m'avete inteso                                                                  45
onde lo confessar vi de' piacere
che senza intesa no è bon giudicato:
avegna ch'io perdon' vostro ripreso,
e sol di benenanza l'ho tenere,
perché simil costume veg<g>io usato.                                                          50
Onde pensate al primo e al secondo,
e poi, dopo 'l pensiero
non siate menzoniero:
usate propiamente veritate,
se fin pregio volete di bontate.                                                                     55