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O vera vertù, vero amore

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Edizione critica

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Egidi 1940

    O vera vertù, vero amore,
tu solo se' d'onne vertù,
e bon solo noi tu,
da cui solo onne bono e for cui nente!
Non già teco labore
ned amar grand'è amaro, e picciol dolze
teco sembra tradolze;
nè de gran dolze dolze om forte sente.
Tu de legge divina e naturale
ed umana, finale
intenzion mi sembri e propio frutto;
e tu sommo condutto,
che corpo ed alma sani e pasci in gioia;
e tu fastidio e noia
d'onne malvagio, e bon solo, che i boni
parer fai tra i felloni,
che giammai non dimore entra i malvagi,
nè da' malvagi ha' bono,
chè tra i fellon -ragiono-
onne amor odio ed onne pac'è guerra.
Unde non già poco erra
chi omo pregia alcuno, ove non se';
chè vizio, senza te,
si conta onne vertute,
nè alcuno ha salute,
nè ben nente, pur quant'el vol s'adagi.
    O vero amor, tu uno fai
de Dio, d'angelo e d'omo, e in loco ono
li lochi ad onne bono;
e solo è loco ben sommo compito,
perchè compiuto vi stai;
chè tanto è bono in catun loco, quanto
lì ha di te, poco u manto.
Und'è seculo ben quasi perito;
e se, for te, amor, ben vi perisce,
e mal sempre vi cresce,
no meraviglia è già, chè nel ciel fue,
ove non fosti tue,
periglio grande troppo, e morte venne.
Catun, che for te tenne,
non Dio vol, nè ragione, in alcun loco;
for te, ben nè mal poco;
und'è Legge in te tutta e Profezia,
e che vol Dio, e prode
ad om. Face, empi, prode;
chè cielo e terra in te mert'om gaudere.
Oh, che dolce piacere
seria nel mondo, amor dolce, da poi
tu ben fossi tra noi!
Non già valle di pianto,
ma di gioia e di canto:
Paradiso lo secul sembreria!
    Amor, vero bon, te devemo
di cor, d'alma, di mente e di valore
portare a nostro signore,
in tempi, in cose tutte, in tutto retto.
Perchè ragion n'avemo
e perch'è necessaro e utel noi,
iusto dico amar lui,
come padre e fattor sommo e perfetto
di noi e d'onne a noi frate ed amico;
e giustizia anch'è -dico-
come signor natural, bon, piacente,
unde aven solamente
corpo, alma, podere e onni bene;
amor tanto a noi; noi dii facendo,
sè fece omo e, porgendo
amor noi, dolzore, riccore e vita,
nostra onta e noia forte
e povertà e morte
in sè sostenne; e giustizia è, ch'enferno
ne vol torre, ed eterno
regno a catun dar sommo; ed è ragione,
chè scienza e vertù pone
in noi quanto noi piace,
e perch'el sol ne face
da mal partire, ed al ben far n'aita.
    Ed anch'è, amor, ben ragione
portar te tutto lui come a bon tutto;
chè no animal brutto
sembrare dea già om razionale.
Non bestia ha descrezione
ben cernendo dal meglio, e d'una guisa
auro e piombo pesa.
Dea sì far om? No; ma stimar che vale
ciascuna cosa in scienza e in amore;
chè razional core
amar non dea più nè men cosa alcuna
che di quant'ella è bona,
che sol degno d'amor bonità fae.
E Dio donque, 'n cui stae
perfezion d'onne bene e bon, per cui
sol ven bono in altrui,
non del tutto, en tutto, amar dovemo?
Degno credo noi pare!
Se, per ciascuna, amare,
d'este dette ragion, devenlo tanto,
e giustizia è, chè tene
per tutte ensembre quanto?
E sol per ragion essa, und'el discese
in terra e morte prese
noi troppo amando, via
nente el mertaria
om, ch'avesse onni amor, che tutti avemo.
    Ed è, bono amor, necessaro
te portar lui, a ciò ch'el te'n no porti,
e che'n amor comporti
e servi noi e' che'n amor n'ha dato;
chè non poco è noi caro
partir de male e ben mantener, punto
da noi stando el degiunto:
sol da lui bono è, sol per lui servato!
    E util è amar lui, ch'è bono amando;
male fuggimo odiando,
e sol boni in Amore bon venimo,
ed amato el seguimo,
seguendo el conquistamo e possedemo,
possedendo el gaudemo,
e gaudendo onni bono noi. Ch'è meno
in gaudio vero longo e pieno?
Chi prende de ben vano è corto e manco,
come'l ben mondan sempre.
Solo bono è Dio, ch'empie
e sorempie onni senno e onni core.
Noè già fatto om fore
ch'a la divina forma; und'è sol essa,
che ben l'empie ed abessa
e sì largo e prefondo,
se tutto entra lo mondo
sembrai neente, e nente ei conven anco.
E de' te, amor bono, portare,
secondo natural legge e divina,
catuno a chi vicina
con ello in Cristo, sì come a se stesso;
chè frati sen, como appare,
in carne e'n spirto d'Adamo e d'Eva; e d'ona
eclesia madre bona
semo membri in un corpo insembri, e apresso
d'un sangue e d'una carne, e fatti ad ono
gaudere eternal bono.
Per che, senza amico bono, como
po star, e com pot'omo
in onne bono, solo, già gaudere,
e, sol, mal sostenere?
In gauder certo solo om su' ha ricchezza,
non gaudio; e ma' gravezza
è, sol, periglio sostenere e morte.
Con quanti el vol sia, dico
om solo, senza amico;
e, con amico, grande è 'l ben leggero
e mal parvo è 'l trafero;
e grave, u' sono amici, esser può male?
Bene a giusto e ben vale.
Amar ben donque è bene,
e gentil cor convene
quanto sè altrui amare e servir forte.
    Alquanto, amor, dett'ho perchee
infra noi te devem dir como dea;
dico ch'amor non crea
che sol piacere e non piacer che bono.
Parta ciascun donque da see
al piacer de l'amico onni spiacente,
ed aduca piacente;
e se conven ch'amor pur sia in ciascuno,
e' sian da poi un core ed un podere,
sì che non mai volere
nè desvolere l'un for l'altro deggia;
ma' non faccia, nè cheggia
alcuno a l'altro desonesta cosa,
chè non già è amorosa,
ma contra amor, quant'è contra onestate;
e non utilitate
nè deletto sia mai d'amar cagione,
ma propio e sol valore;
chè quanto crea amore
d'utele e deletto, e' ven fallito
deletto e utel gito,
e ven salvatichezza e talor ira.
E chi magior sè mira
menore en amor vegna;
e l'uno all'altro tegna
onni piacer, for nulla offensione.
    O bono amore, o bona onni vertù,
male de voi me fu
forse contezza data, lasso!, poi
non amo e seguo voi!
Ahi, como, miser, v'oso altrui laudare,
poi v'oso in me schifare?
Giustizia predicare ad om fallace
ahi, con mal gli conface!
Tacerò donque ormai? o che faraggio?
S'eo parlo, senza fallo
accresce ontta meo fallo;
e se prode alcun, parlando, faccio,
danneggio altrui, s'eo taccio;
perch'eo pur parlerò. Già Salamone
non per offensione
lassò vizio biasmare:
non è già bon peccare,
ma bon vizio spegnare e folle e saggio.
    O bono amore, s'el ti piace, a Pisa
prendi e liga li cori
di dui mei bon signori:
messere Guido Boccio e Guido frate,
che d'ona volontate
amburo siano onni lor giorno, come
ambur son d'un sol nome;
e me terzo lor certo
vorria. Ma che? Nol merto;
rendome loro servo a lor devisa.
    Bandin conte e Gualteri,
non poco volentieri
verria con voi congiunto in tanto amore;
ma de grande a menore
convene benvoglienza: io non la saccio;
unde amor comun taccio
e chero, se piace voi,
che sia sempre infra noi
cià che dea da bon servo a bon segnore.

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Tradizione manoscritta

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CANZONIERE L

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Edizione diplomatica

[c. 43vB]

                  .F.G.
O            u
era uertu uero amore. tu
               solo se donni uertu uertu. e
               bon solo noi tu. dacui solo(n)ni
bono fefor cui nente. Nongia techo
labore. nedamaro grande amaro e 
picciul dolse. teco senbra tra dolse.
nedegran dolse dolse hom forte sente.
Tu deleggie diuina enatorale. edu
mana finale. intension misenbri
epropio mio frutto. etu sonmo con 
dutto. che corpo ealma sani epascin
giosia. etu fastidio enoia. donni m
aluagio ebon solo cheiboni. parer
fai traifelloni. chegia(m)mai no(n) dimo
ri entraimaluagi. nedamaluagi
abono. che trafelloni ragiono. onni
amor odio eonni piacer guerra. u
nde non gia pocherra. chi homo pre
gialcuno oue non see. cheuisio sensa
tee. siconta onni uertute. nealcu
na salute. neben forte pur quantel
uol sadagi.
O     uero amr tu uno fai. dedio da(n)
geli eddomo einlocono. lilochi ado(n)
ni bono. essolo elloco ben sonmo co(n)
pito. Perche tu conpiuto listai. ch(e)
tanto ebono inchatun loco quanto.
lia dite poco umanto. unde secu
lo ben quazi perito. Eseforte amor.
 

 
[c. 44rA]

 


 
ben uiperiscie. emal senpre uicresc
ie. non merauiglie gia chenel ciel
fue. oue non fusti tue. periglio gr
ande troppo emorte uenne. chatun
cheforte tenne. nondio uol niragio(n)e
inalcun loco. forte ben nemal poco.
unde legge inte tutta eprofesia. e 
cheuol dio eprode. adomo facie enpi
prode. checielo eterra mertono i(n)te
ghaudere. aiche dolcie piacere. seria
nelmondo amor dolcie dapoi. tu ben
fussi trannoi. non gia ualle dipia(n)to.
madi gioi edichanto. paradizo else
cul senbreria.
A    mor uero bonte douemo. dico
re edalma dimente ediualore. por
tare an(ost)ro singnore. intenpi incose
tutte intutto retto. Perche ragione
grande nauemo. perche necessaro e 
utel noi. giusto amore dicolui. co
me padre fattoresonmo ep(er)fetto. Di
noi edonni noi frate eamico. egiu
stisia anche dico. come signor natu
rale bon piaciente. undauen solam
ente. corpo alma epodere eonni be
ne. egiustisia eche tene. amor ta(n)to
anoi noi dii facciendo. sefecie homo 
eporgiendo. amore noi dolsore riccor
euita. n(ost)ra onta enoia forte. epoue
rta emorte. inse sostenne eiustisia
echen ferno. neuolle torre edeterno.
regno achatun dar sonmo eragione.
chesciensa euertu pone. i(n)noi qua(n)to
noi piace. per chel solo neface. da
mal partire aben far naita.
E    anche amore ben ragione. por

 

 

 

 

 

 

 

 

 

[c. 44rB]

 

tar te tutto lui come abon tutto. 
cheno animal brutto. senbrare dea
gia homo rassionale. Non bestia a
descressione. ben cernendo dameg
lio maduna guiza. auro epionbo
piza. dea far sihomo nomastimar
cheuale. Ciascuna cosa iniscensa
ei(n)namore. cherassional core. amar
non dea piu nemen cosa alcona.
chediquantella ebona. chesol degno
damor bonita fae. edio donquen
cuistae. perfession donni bene ebo(n)
percui. sol uen bono maltrui. no(n)
deltutto entuito amar douemo. de
gno credo noi pare. sep(er)ciascuna a 
mare. deste dette ragio(n) douello ta(n)
to. pertutte ensenbre quanto. esol
p(er) ragion essa undel discese. inter
ra emorte prese. noi troppo aman
do uia. nente elmertra ria. ho(m) cha
uesse onni amor chetutti auemo.
O     bono amor necessaro.
te portar lui acio chelten noi porti.
echennamor conporti. es(er)ui che i(n)
namore tiadato. Che no(n) poco ennoi
charo. partir damale ebn man te
ner punto. danoi stando eldegiun
to. sol dalui bono esol per lui ferua
to. Eutile amar lui chebono ama(n)
do. male fuggimo odiando. esol bo
ni innamore bon uenimo. eama
tol seguimo. seguendo elconquista
mo epossedemo. possedendo elgha
udemo. eghaudendo onni bono noi 
chemeno. inghaudio uer longho e
pieno. chiprende deben uanoecorto
 

 
[c. 44vA]

 

emancho. comel ben mondan senp
re solo e bon dio chenpie. esourenp
ie onni senno eonni core. noe gia f
atto hom fore. caladiuina forma u(n)
de solessa. cheben lenpie edabessa.
essi larghe prefondo. setutto entrai 
lomondo. senbrai neiente enente ei co(n)
uenancho.
E     deo te amor portare. segondo na
toral legge diuina. chatuno achiuici
na. conello in(cristo) sicome asse estesso.
Che frati semo como appare. incarne
inispirito dadamo edeua edona. ecle
zia madre       menbrin nu(n) corpo ui
senbri eapresso. Dun sangue eduna ca(r)
ne efatti adono. ghaudere eternal bo
no. come puo stare sensa se homo.
                         ino(n)ni bono solo gia ga
udere. essol mal sostenere. ingaud(e)r
certo solo hom sua ricchessa. no(n)ghau
dio magrauessa. esol periglio sostene
re emorte. conquanti eluol sia dico.
hom solo sensa amico. econ amico
grande elben leggero. emal paruo
eltrafero. egraue susono amici ess(er)
po male. bene agiusto eben uale. a 
mar ben donque ebene egentil cor 
conuene. quanto se altrui amare e
feruir forte.
A   lquanto amor detto perchee. in
franoi etee. douemo dire sicome d
ea. dico camor non crea. chesol pia
cere enon piacier che bono. parta do(n)
que ciascono. dese alpiacer damicho
onni spiacente. eaducha piacente.
eseconuene camor pur sia inciascu
 

 

 
 
[c. 44vB]

-
no. esiano dapoi uno. core edun pod
ere. siche giamai uolere. nedisuolere
lun fos lautro deggia. mai non faccia
nicheggia. alcuno allautro dezonesta
cosa. che non gia eamorosa. uia amor
quante contronestate. eno(n) utilitate. ne
deletto sia mia damar charagione. mapro
pio esol ualore. che quanto crea amore.
dutele edeletto euen fallito. deletto eu
tel gito euen saluatichessa etal fiata
ira. echi meglior semira. menore enna
mor uegna. ellono alautro tegno. ogni
piacer for nulla ofenssione.
O      bono amore obona onni uertu. m
ale deuoi mefu. forse comtessa data la
sso poi. no amo eseguo uoi. aicomo mi
zer uozo altrui laudare. poi uozo inme
scifare. giustisia p(re)dicare ahom fallace.
ai conmal gli conface. tacero donque
ormai ochefaraggio. seo parlo sensa fa
llo. acrescie onta meo fallo. eseprode al
cunparlando faccio. danneggio altrui s
eo taccio. p(er)cheo parlero egia salamone.
no(n) p(er) offensione. lasso uisio biasmare.
noe gia bon pecchare. mabo(n) uisio spe
gnare. efolle esaggio.
O    bono amor mercie selti piace apisa.
prende ligha licori. didui mei bon sing
nori. mess(er) guido boccio eguido frate.
chedona uolontate anburo siano onni
lor giorno come anbur son du(n)l sol no
me. eme certo loro terso uorria. mache
mal mertaria. rendo me loro seruo alor
deuiza.
B   andin conte egualteri. non pocho
uolonteri. uerria conuoi congiunto i
 

 

 
[c. 45rA]

 

tanto amore. madegrande amenore.
conuene benuogliensa io no(n) lasaccio.
Unde amor comun taccio. echero sepi
ace uoi chesia senpre infrannoi. cio ch
edea dabon seruo abon segnore.
 

 

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Riproduzione fotografica

[c. 43v]

[c. 44r]

[c. 44v]

[c. 45r]

 

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CANZONIERE P

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Riproduzione fotografica

vai al manoscritto [1]

[c. 1r]

[c. 1v]

[c. 54r]

[c. 54v]

[c. 55r]

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Edizione diplomatica

[c. 1r]

    O uera uertu uero amore tu solo se donne uertu uertu

[c. 1v]

    ebono noi tu dacui solo onne bono for cui neente: non
    gia teco labore. ne damar grande amaro: epiciol dolce teco se(m)
    bra tradolce. ne digran dolce dolce ho(m) forte sente: tu dilege
    diuina enaturale edumana finale intentione mi sembri ep(ro)
    pio fructo: etu sommo conducto: ke corpo edalma sani epasci
    ingioia: etu fastidio enoia donne maluasio ebono solo kei
    boni parer din afelloni ke giamai no(n) dimore intramaluasij: 
    ne damaluasio abono: ke traifelloni rasono · om(n)i amore odio. 
    edonne pace guerra: un(de) no(n) gia pocho erra: ki ho(m) presia alcu
    no oue no(n) se. ke ui sia sensate siconta onne uirtute: ne alcuno
    asalute ne bene neente quanto pur eluole sadasti.
    ouero amore tu mi fai didio dangelo edomo: e in loco uno
    li lochi adonne bono: eloco esolo ben sommo conpiuto: p(er) ke
    lui conpiuto uistai: ke tanto ebono incatun loco quanto lui
    dici po

[c. 54r]

    ko emanto: un(de) edel secol ben quasi perito: ese forte amor ben li perisce
    emal sempre uin crescie. no merauillia egia ke nel ciel fue: oue no(n) fo
    sti tue. perigio grande troppo emorte ue(n)ne katuno ke forte tenne: no(n)
    dio uol ne rasione inalcuno loco forte ben ne male pogo: un(de) legie i(n)te
    tucta ep(ro)fetia. eke uoldio eprode aconface empij prode ke cielo et(er)ra
    inte merta ho(m) gaude(r): o ke dolce piace(r) seria nel mondo amor dolce
    da poi: tu ben fosti franoi: no(n) gia ualle di pianto: ma digioia edica(n)to
    paradiso lo secol sembreria.
    Amor uero bente deuemo dicore dalma dimente diualore: portare
    an(ost)ro signore inte pietate     in tucte recto p(er) ke rason grande ha
    uiamo ep(er) ke necessaro eutil noi: uisto dico amar lui: come padre e
    factore sommo ep(er)fecto dinoi: edo(m)ne anoi frate edamico: egiustitia
    anke dico: come signor natural bon piace(n)te: un(de) aue(r) solam(en)te: corpo
    alma podere edonni b(e)n: iustitia eketene amor tanto anoi noi dei se
    condo dise fece ho(m). eporgendo amor noi dolçore riccore euita: n(ost)ra o(n)ta
    enoia forte: opouertate emorte: inse sostenne egiustitia: ken ferno n(on)
    nol torre: edet(er)no regno acatun dare sommo eda rasione: ke sciença
    euertu pone: innoi quanto noi piace: ep(er)kel solo ne face. damal par
    tire edal bene naita. 
    Ede anco amor ben rasione: portar te uicto lui come a bon tucto: 
    ke no ammal bructo: sembrare degia ho(m) rationale: no(n) bestia adiscre
    tione ben discerne(n)do dalmeglo ma duna guisa: auro epionbo pesa. 

[c. 54v]

    de si fare ho(m) no manifestare ke uale ciascuna cosa inscieça e in inamo
    re: ke rational core: amar no(n) dea piu ne me(n) cosa alcuna: ke diqua(n)to
    ella ebona: ke solo degno damor bonita fede. edio donque incui stae. 
    p(er)fection donne bene: eben p(er)cui solue bono inaltrui: no(n) deltucto in
    tucto amar douemo: degno eno(n) men noi credo pure: se p(er) ciascuno
    amare deste decte rasioni deuen lon tanto p(er) tucte insembre qua(n)to: 
    esol p(er) rason essa undel discese int(er)ra emorte prese: noi troppo ama
    do uia: mente elmecteria. bo(n) cauesse amore ke tucti auemo. 

 

    Edebono amor necessaro te portar lui acio kelte eno porti: eke na
    mor comporti: es(er)ui noi ekenamore na dato: ke no(n) gia poco enoi caro: 
    partir damale eb(e)n ma(n)tener pu(n)cto: danoi sta(n)do edigiu(n)cto: sol da
    lui  bono esolo p(er) lui s(er)uato: eutil amar lui ke bono amando: male fu
    gimo odiando: eke sol bono inamor bon uenimo: edamato elsegui
    mo seguendo el conquistamo epossediamo: possedendo el gaudiamo
    egaudendo onn(i) bono noi ke meno: gaudio uero lungo epiano: ke
    prende debenuano ecorto emanco: comel bem mondan sempre: solo
    bono edio kenpie esorempie om(n)e senno eom(n)i core: no gia fo(r)o bo(n)
    fore: kaladouina forma: un(de) esolo essa: ki ben sempre da basseça. ese
    largo ep(ro)fonda: se tucto onta lomondo sembra neente enee(n)te c(on)uene a(n)co. 
    Ede amorete bono porta(r)e secondo naturale legie ediuina: katuno
    aki uicina con ello in (crist)o si come ase stesso: ke fr(at)i sen como appare
    incarne enspirito dadamo edio padre: dona edecresia madre semo
    menbri: in uno corpo insembri appresso: dun sangue eduna carne
    efacti aduno: gaude(r) et(er)nal bono p(er)ke star sença amico bono:  como
    postar sença te bo(n): come puote  ho(m) in og(ne) bono sol gaude(r): esol mal so
    stene(r): ingauder certo sole bo(n) sua riccheça: no(n) gaudio ema grameça
    esolo perilko sostene(r) emorte: c(on)qua(n)ti euolsia dico:  ho(m) solo se(n)ça amico
    gra(n)de eben legiero: emal p(ar)uo oltra fero: egrave usono amici esser
    piu malen bene egiusto ebenuale amar ben donque ebene: egentil
    cor conuene: qua(n)to se altrui amare eseruir forte.

[c. 55r]

    Alquanto amor decto p(er)ke infranoi tideuemo dir como dea: di
    co eamor no(n) cria: ke sol piace(r) eno(n) piace(r) ke bono pa(r)ta aciascuno
    donqua dase e. al piace(r) delamico om(n)a spiace(n)ta: edebidora piace(n)te: 
    ch conuen kamor pur sia inciascuno: ehan dapoi uncore eunuo
    lere: si no(n) mai uolere ne disuolere lun for laltro degia: ma no(n) faccia
    ne kegia: alcuno alaltro disonesta cosa: ke no(n) giae amorosa: ma
    c(on)(tra) amor qua(n)te contra honestade: eno utilitade ne dilecto sia mai
    damor casone: ma p(r)o(p)rio esol ualore: ke quando crea amore. dutile
    o di dilecto eluen magior se mira: minore innamor regna: eluno elaltro
    tegna onn(e) piace(r) for nulla offensione.
    O bono amore ebona onn(i) uertude. male diuin mefue: forsi connteça
    dite lasso poi: nomamo esieguo uoi: ai como miser uoso altrui lau
    dare: poi uoso i(n)me schifare. iustitia predicare adon fallace: ai ke mal
    lin conface: tacero do(n)q(ue) ormai oke firagio: sença fallo: acrescie
    onta mio fallo: ese p(er)de alcuno parlando faccio: dannaggio altrui se
    taccio: p(er)chio pur parlero gia salamone: no p(er)offensione lascio
    uitio biasmare: no ne gia bon peccare: ma bo(n) uitio spresiar: efolle e /sagio\.
    O bono amore mercede setipiace: apisa pre(n)di eliga li cori: di dua
    mei bon signori Mess(er) Guido bocci eGuido fr(at)e: ke duna uolu(n)tate 
    ambur siano onn(i) lor giorno come ambur son du(n) sol nome eme
    t(er)ço lor c(er)to: uorria make nolmerto: re(n)do me loro s(er)uo alor diuisa.
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Edizione diplomatica-interpretativa

    I
    O uera uertu uero amore tu solo se donne uertu uertu
    ebono noi tu dacui solo onne bono for cui neente: non
    gia teco labore. ne damar grande amaro: epiciol dolce teco se(m)
    bra tradolce. ne digran dolce dolce ho(m) forte sente: tu dilege
    diuina enaturale edumana finale intentione mi sembri ep(ro)
    pio fructo: etu sommo conducto: ke corpo edalma sani epasci
    ingioia: etu fastidio enoia donne maluasio ebono solo kei
    boni parer din afelloni ke giamai no(n) dimore intramaluasij: 
    ne damaluasio abono: ke traifelloni rasono · om(n)i amore odio. 
    edonne pace guerra: un(de) no(n) gia pocho erra: ki ho(m) presia alcu
    no oue no(n) se. ke ui sia sensate siconta onne uirtute: ne alcuno
    asalute ne bene neente quanto pur eluole sadasti.
 
    O vera vertù vero amore tu solo se d'onne vertù vertù
    e bono noi tu da cui solo onne bono for cui neente
    non già teco labore
    nè d'amar grande amaro
    e piciol dolce teco sembra tradolce
    nè di gran dolce dolce hom forte sente
    tu di lege divina e naturale ed umana finale intentione mi sembri e proprio fructo
    e tu sommo conducto
    ke corpo ed alma sani e pasci in gioia
    e tu fastidio e noia d'onne malvasio e bono solo ke i boni parer d'in a felloni ke già mai non dimore intr' a malvasii
    nè d'amalvasio a bono
    ke tra i felloni rasono
    omni amore odio
    ed onne pace guerra
    unde non già pocho erra
    ki hom presia alcuno ove non sè.
    ke vi sia sensate si conta onne virtute
    nè alcuno a salute nè bene neente quanto pur el vole s'adasti.
 
    II
    ouero amore tu mi fai didio dangelo edomo: e in loco uno
    li lochi adonne bono: eloco esolo ben sommo conpiuto: p(er) ke
    lui conpiuto uistai: ke tanto ebono incatun loco quanto lui
    dici po
    ko emanto: un(de) edel secol ben quasi perito: ese forte amor ben li perisce
    emal sempre uin crescie. no merauillia egia ke nel ciel fue: oue no(n) fo
    sti tue. perigio grande troppo emorte ue(n)ne katuno ke forte tenne: no(n)
    dio uol ne rasione inalcuno loco forte ben ne male pogo: un(de) legie i(n)te
    tucta ep(ro)fetia. eke uoldio eprode aconface empij prode ke cielo et(er)ra
    inte merta ho(m) gaude(r): o ke dolce piace(r) seria nel mondo amor dolce
    da poi: tu ben fosti franoi: no(n) gia ualle di pianto: ma digioia edica(n)to
    paradiso lo secol sembreria.
 
    o vero amore tu mi fai di Dio angelo e d'omo
    e in loco uno li lochi ad onne bono
    e loco e solo ben sommo conpiuto
    perkè lui conpiuto vi stai
    ke tanto e bono in catun loco quanto lui dici poko e manto
    unde e del secol ben quasi perito
    e se forte amor ben li perisce e mal sempre v'increscie.
    no meravillia e già ke nel ciel fue
    ove non fosti tu e
    perigio grande troppo e morte venne katuno ke forte tenne
    non dio vol nè rasione in alcuno loco forte ben ne male pogo
    unde legie in te tucta e profetia
    e ke vol dio e prode a conface empii prode ke cielo e terra in te merta hom gauder
    o ke dolce piacer seria nel mondo amor dolce da poi
    tu ben fosti fra noi
    non già valle di pianto
    ma di gioia e di canto paradiso lo secol sembreria.
 
    III
    Amor uero bente deuemo dicore dalma dimente diualore: portare
    an(ost)ro signore inte pietate     in tucte recto p(er) ke rason grande ha
    uiamo ep(er) ke necessaro eutil noi: uisto dico amar lui: come padre e
    factore sommo ep(er)fecto dinoi: edo(m)ne anoi frate edamico: egiustitia
    anke dico: come signor natural bon piace(n)te: un(de) aue(r) solam(en)te: corpo
    alma podere edonni b(e)n: iustitia eketene amor tanto anoi noi dei se
    condo dise fece ho(m). eporgendo amor noi dolçore riccore euita: n(ost)ra o(n)ta
    enoia forte: opouertate emorte: inse sostenne egiustitia: ken ferno n(on)
    nol torre: edet(er)no regno acatun dare sommo eda rasione: ke sciença
    euertu pone: innoi quanto noi piace: ep(er)kel solo ne face. damal par
    tire edal bene naita. 
 
    Amor vero ben te devemo di core d'alma di mente di valore
    portare a nostro signore in te pietate in tucte recto perkè rason grande ha vi amo e perkè necessaro e util noi
    visto dico amar lui
    come padre e factore sommo e perfecto di noi
    e d'omne a noi frate ed amico
    e giustitia anke dico
    come signor natural bon piacente
    unde aver solamente
    corpo alma podere ed onni ben
    iustitia e ke tene amor tanto a noi noi dei secondo di sè fece hom.
    e porgendo amor noi dolzore riccore e vita
    nostra onta e noia forte
    o povertate e morte
    in sè sostenne e giustitia
    ke 'nferno non no 'l torre
    ed eterno regno a catun dare sommo ed a rasione
    ke scienza e vertù pone
    in noi quanto noi piace
    e perkè 'l solo ne face
    da mal partire e dal bene naita.
    in sè sostenne egiustitia: ken ferno n(on)
 
    IV
    Ede anco amor ben rasione: portar te uicto lui come a bon tucto: 
    ke no ammal bructo: sembrare degia ho(m) rationale: no(n) bestia adiscre
    tione ben discerne(n)do dalmeglo ma duna guisa: auro epionbo pesa. 
    de si fare ho(m) no manifestare ke uale ciascuna cosa inscieça e in inamo
    re: ke rational core: amar no(n) dea piu ne me(n) cosa alcuna: ke diqua(n)to
    ella ebona: ke solo degno damor bonita fede. edio donque incui stae. 
    p(er)fection donne bene: eben p(er)cui solue bono inaltrui: no(n) deltucto in
    tucto amar douemo: degno eno(n) men noi credo pure: se p(er) ciascuno
    amare deste decte rasioni deuen lon tanto p(er) tucte insembre qua(n)to: 
    esol p(er) rason essa undel discese int(er)ra emorte prese: noi troppo ama
    do uia: mente elmecteria. bo(n) cauesse amore ke tucti auemo. 
 
    E de anco amor ben rasione
    portar te victo lui come a bon tucto
    ke no a mmal bructo
    sembrare de già hom rationale
    non bestia a discretione ben discernendo dal meglo ma d'una guisa
    auro e pionbo pesa.
    de sì fare hom no manifestare ke vale ciascuna cosa in scieza e in in amore
    ke rational core
    amar non dea più nè men cosa alcuna
    ke di quanto ella e bona
    ke solo degno d'amor bonita fede
    e Dio donque in cui stae
    perfection d'onne bene
    e ben per cui solve bono in altrui
    non del tucto in tucto amar dovemo
    degno e non men noi credo pure
    se per ciascuno amare deste decte rasioni deven l'on tanto per tucte insembre quanto
    e sol per rason essa unde 'l discese in terra e morte prese
    noi troppo amado via
    mente el mecteria
    bon c'avesse amore ke tucti avemo.
 
    V
    Edebono amor necessaro te portar lui acio kelte eno porti: eke na
    mor comporti: es(er)ui noi ekenamore na dato: ke no(n) gia poco enoi caro: 
    partir damale eb(e)n ma(n)tener pu(n)cto: danoi sta(n)do edigiu(n)cto: sol da
    lui  bono esolo p(er) lui s(er)uato: eutil amar lui ke bono amando: male fu
    gimo odiando: eke sol bono inamor bon uenimo: edamato elsegui
    mo seguendo el conquistamo epossediamo: possedendo el gaudiamo
    egaudendo onn(i) bono noi ke meno: gaudio uero lungo epiano: ke
    prende debenuano ecorto emanco: comel bem mondan sempre: solo
    bono edio kenpie esorempie om(n)e senno eom(n)i core: no gia fo(r)o bo(n)
    fore: kaladouina forma: un(de) esolo essa: ki ben sempre da basseça. ese
    largo ep(ro)fonda: se tucto onta lomondo sembra neente enee(n)te c(on)uene a(n)co. 
 
    Ed è bono amor necessaro te portar lui a ciò k'el te e no porti
    e ke n'amor comporti
    e servi noi e ke n'amore n'a dato
    ke non già poco è noi caro
    partir da male e ben mantener puncto
    da noi stando e digiuncto
    sol da lui bono e solo per lui servato
    e util amar lui ke bono amando
    male fu gimo odiando
    e ke sol bono in amor bon venimo
    ed amato el seguimo seguendo el conquistamo e possediamo
    possedendo el gaudiamo e gaudendo onni bono noi ke meno
    gaudio vero lungo e piano
    ke prende de ben vano e corto e manco
    come 'l bem mondan sempre
    solo bono e dio k'enpie e sorempie omne senno e omni core
    no già foro bon fore
    k'a la dovina forma
    unde e solo essa
    ki ben sempre da basseza
    e se largo e profonda
    se tucto onta lo mondo sembra neente e neente convene anco.
 
    VI
    Ede amorete bono porta(r)e secondo naturale legie ediuina: katuno
    aki uicina con ello in (crist)o si come ase stesso: ke fr(at)i sen como appare
    incarne enspirito dadamo edio padre: dona edecresia madre semo
    menbri: in uno corpo insembri appresso: dun sangue eduna carne
    efacti aduno: gaude(r) et(er)nal bono p(er)ke star sença amico bono:  como
    postar sença te bo(n): come puote  ho(m) in og(ne) bono sol gaude(r): esol mal so
    stene(r): ingauder certo sole bo(n) sua riccheça: no(n) gaudio ema grameça
    esolo perilko sostene(r) emorte: c(on)qua(n)ti euolsia dico:  ho(m) solo se(n)ça amico
    gra(n)de eben legiero: emal p(ar)uo oltra fero: egrave usono amici esser
    piu malen bene egiusto ebenuale amar ben donque ebene: egentil
    cor conuene: qua(n)to se altrui amare eseruir forte.
 
    E de amore te bono portare secondo naturale legie e divina
    katuno a ki vicina con ello in Cristo sì come a sè stesso
    ke frati sen como appare in carne e 'n spirito d'Adamo e Dio Padre
    dona ed ecresia madre semo menbri
    in uno corpo insembri appresso
    d'un sangue ed una carne e facti ad uno
    gauder eternal bono perkè star senza amico bono
    como po star senza te bon
    come puote hom in ogne bono sol gauder
    e sol mal sostener 
    in gauder certo sole bon sua riccheza
    non gaudio e ma' grameza e solo perilko sostenere e morte
    con quanti e vol sia dico
    hom solo senza amico grande e ben legiero
    e mal parvo oltra fero
    e grave u' sono amici esser più male 'n bene e giusto e ben vale amar ben donque e bene
    e gentil cor convene
    quanto sè altrui amare e servir forte.
 
    VII
    Alquanto amor decto p(er)ke infranoi tideuemo dir como dea: di
    co eamor no(n) cria: ke sol piace(r) eno(n) piace(r) ke bono pa(r)ta aciascuno
    donqua dase e. al piace(r) delamico om(n)a spiace(n)ta: edebidora piace(n)te: 
    ch conuen kamor pur sia inciascuno: ehan dapoi uncore eunuo
    lere: si no(n) mai uolere ne disuolere lun for laltro degia: ma no(n) faccia
    ne kegia: alcuno alaltro disonesta cosa: ke no(n) giae amorosa: ma
    c(on)(tra) amor qua(n)te contra honestade: eno utilitade ne dilecto sia mai
    damor casone: ma p(r)o(p)rio esol ualore: ke quando crea amore. dutile
    o di dilecto eluen magior se mira: minore innamor regna: eluno elaltro
    tegna onn(e) piace(r) for nulla offensione.
 
    Alquanto amor decto perkè infra noi ti devemo dir como dea
    dico e amor non cria
    ke sol piacer e non piacer ke bono parta a ciascuno donqua da sè e
    al piacer de l'amico omna spiacenta
    e debidora piacente
    ch conven k'amor pur sia in ciascuno
    e han da poi un core e un volere
    si non mai volere nè disvolere l'un for l'altro de già
    ma non faccia nè kegia
    alcuno al'altro disonesta cosa
    ke non già è amorosa
    ma contra amor quante contra honestade
    e no utilitade nè dilecto sia mai d'amor casone
    ma proprio e sol valore
    ke quando crea amore
    d'utile o di dilecto el ven magior sè mira
    minore innamor regna
    e l'uno e l'altro tegna onne piacer for nulla offensione.
 
    VIII
    O bono amore ebona onn(i) uertude. male diuin mefue: forsi connteça
    dite lasso poi: nomamo esieguo uoi: ai como miser uoso altrui lau
    dare: poi uoso i(n)me schifare. iustitia predicare adon fallace: ai ke mal
    lin conface: tacero do(n)q(ue) ormai oke firagio: sença fallo: acrescie
    onta mio fallo: ese p(er)de alcuno parlando faccio: dannaggio altrui se
    taccio: p(er)chio pur parlero gia salamone: no p(er)offensione lascio
    uitio biasmare: no ne gia bon peccare: ma bo(n) uitio spresiar: efolle e /sagio\.
 
    O bono amore e bona onni vertude
    male divin me fue
    forsi connteza di te lasso poi
    nom amo e sieguo voi
    ai como miser v'oso altrui laudare
    poi v'oso in me schifare
    iustitia predicare ad on fallace
    ai ke mal li 'n conface
    tacerò donque ormai o ke firagio
    senza fallo
    acrescie onta mio fallo
    e se perde alcuno parlando faccio
    dannaggio altrui se taccio
    perch'io pur parlerò già Salamone
    no per offensione lascio vitio biasmare
    non è già bon peccare
    ma bon vitio spresiar
    e folle e sagio.
 
    IX
    O bono amore mercede setipiace: apisa pre(n)di eliga li cori: di dua
    mei bon signori Mess(er) Guido bocci eGuido fr(at)e: ke duna uolu(n)tate 
    ambur siano onn(i) lor giorno come ambur son du(n) sol nome eme
    t(er)ço lor c(er)to: uorria make nolmerto: re(n)do me loro s(er)uo alor diuisa.
 
    O bono amore mercede se tipiace
    a Pisa prendi e liga li cori
    di dua mei bon signori Messer Guido Bocci e Guido frate
    ke d'una voluntate ambur siano onni lor giorno come ambur son d'un sol nome e me terzo lor certo
    vorria ma le no 'l merto
    rendo me loro servo a lor divisa.
 
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