O vera vertù, vero amore,
tu solo se' d'onne vertù,
e bon solo noi tu,
da cui solo onne bono e for cui nente!
Non già teco labore
ned amar grand'è amaro, e picciol dolze
teco sembra tradolze;
nè de gran dolze dolze om forte sente.
Tu de legge divina e naturale
ed umana, finale
intenzion mi sembri e propio frutto;
e tu sommo condutto,
che corpo ed alma sani e pasci in gioia;
e tu fastidio e noia
d'onne malvagio, e bon solo, che i boni
parer fai tra i felloni,
che giammai non dimore entra i malvagi,
nè da' malvagi ha' bono,
chè tra i fellon -ragiono-
onne amor odio ed onne pac'è guerra.
Unde non già poco erra
chi omo pregia alcuno, ove non se';
chè vizio, senza te,
si conta onne vertute,
nè alcuno ha salute,
nè ben nente, pur quant'el vol s'adagi.
O vero amor, tu uno fai
de Dio, d'angelo e d'omo, e in loco ono
li lochi ad onne bono;
e solo è loco ben sommo compito,
perchè compiuto vi stai;
chè tanto è bono in catun loco, quanto
lì ha di te, poco u manto.
Und'è seculo ben quasi perito;
e se, for te, amor, ben vi perisce,
e mal sempre vi cresce,
no meraviglia è già, chè nel ciel fue,
ove non fosti tue,
periglio grande troppo, e morte venne.
Catun, che for te tenne,
non Dio vol, nè ragione, in alcun loco;
for te, ben nè mal poco;
und'è Legge in te tutta e Profezia,
e che vol Dio, e prode
ad om. Face, empi, prode;
chè cielo e terra in te mert'om gaudere.
Oh, che dolce piacere
seria nel mondo, amor dolce, da poi
tu ben fossi tra noi!
Non già valle di pianto,
ma di gioia e di canto:
Paradiso lo secul sembreria!
Amor, vero bon, te devemo
di cor, d'alma, di mente e di valore
portare a nostro signore,
in tempi, in cose tutte, in tutto retto.
Perchè ragion n'avemo
e perch'è necessaro e utel noi,
iusto dico amar lui,
come padre e fattor sommo e perfetto
di noi e d'onne a noi frate ed amico;
e giustizia anch'è -dico-
come signor natural, bon, piacente,
unde aven solamente
corpo, alma, podere e onni bene;
amor tanto a noi; noi dii facendo,
sè fece omo e, porgendo
amor noi, dolzore, riccore e vita,
nostra onta e noia forte
e povertà e morte
in sè sostenne; e giustizia è, ch'enferno
ne vol torre, ed eterno
regno a catun dar sommo; ed è ragione,
chè scienza e vertù pone
in noi quanto noi piace,
e perch'el sol ne face
da mal partire, ed al ben far n'aita.
Ed anch'è, amor, ben ragione
portar te tutto lui come a bon tutto;
chè no animal brutto
sembrare dea già om razionale.
Non bestia ha descrezione
ben cernendo dal meglio, e d'una guisa
auro e piombo pesa.
Dea sì far om? No; ma stimar che vale
ciascuna cosa in scienza e in amore;
chè razional core
amar non dea più nè men cosa alcuna
che di quant'ella è bona,
che sol degno d'amor bonità fae.
E Dio donque, 'n cui stae
perfezion d'onne bene e bon, per cui
sol ven bono in altrui,
non del tutto, en tutto, amar dovemo?
Degno credo noi pare!
Se, per ciascuna, amare,
d'este dette ragion, devenlo tanto,
e giustizia è, chè tene
per tutte ensembre quanto?
E sol per ragion essa, und'el discese
in terra e morte prese
noi troppo amando, via
nente el mertaria
om, ch'avesse onni amor, che tutti avemo.
Ed è, bono amor, necessaro
te portar lui, a ciò ch'el te'n no porti,
e che'n amor comporti
e servi noi e' che'n amor n'ha dato;
chè non poco è noi caro
partir de male e ben mantener, punto
da noi stando el degiunto:
sol da lui bono è, sol per lui servato!
E util è amar lui, ch'è bono amando;
male fuggimo odiando,
e sol boni in Amore bon venimo,
ed amato el seguimo,
seguendo el conquistamo e possedemo,
possedendo el gaudemo,
e gaudendo onni bono noi. Ch'è meno
in gaudio vero longo e pieno?
Chi prende de ben vano è corto e manco,
come'l ben mondan sempre.
Solo bono è Dio, ch'empie
e sorempie onni senno e onni core.
Noè già fatto om fore
ch'a la divina forma; und'è sol essa,
che ben l'empie ed abessa
e sì largo e prefondo,
se tutto entra lo mondo
sembrai neente, e nente ei conven anco.
E de' te, amor bono, portare,
secondo natural legge e divina,
catuno a chi vicina
con ello in Cristo, sì come a se stesso;
chè frati sen, como appare,
in carne e'n spirto d'Adamo e d'Eva; e d'ona
eclesia madre bona
semo membri in un corpo insembri, e apresso
d'un sangue e d'una carne, e fatti ad ono
gaudere eternal bono.
Per che, senza amico bono, como
po star, e com pot'omo
in onne bono, solo, già gaudere,
e, sol, mal sostenere?
In gauder certo solo om su' ha ricchezza,
non gaudio; e ma' gravezza
è, sol, periglio sostenere e morte.
Con quanti el vol sia, dico
om solo, senza amico;
e, con amico, grande è 'l ben leggero
e mal parvo è 'l trafero;
e grave, u' sono amici, esser può male?
Bene a giusto e ben vale.
Amar ben donque è bene,
e gentil cor convene
quanto sè altrui amare e servir forte.
Alquanto, amor, dett'ho perchee
infra noi te devem dir como dea;
dico ch'amor non crea
che sol piacere e non piacer che bono.
Parta ciascun donque da see
al piacer de l'amico onni spiacente,
ed aduca piacente;
e se conven ch'amor pur sia in ciascuno,
e' sian da poi un core ed un podere,
sì che non mai volere
nè desvolere l'un for l'altro deggia;
ma' non faccia, nè cheggia
alcuno a l'altro desonesta cosa,
chè non già è amorosa,
ma contra amor, quant'è contra onestate;
e non utilitate
nè deletto sia mai d'amar cagione,
ma propio e sol valore;
chè quanto crea amore
d'utele e deletto, e' ven fallito
deletto e utel gito,
e ven salvatichezza e talor ira.
E chi magior sè mira
menore en amor vegna;
e l'uno all'altro tegna
onni piacer, for nulla offensione.
O bono amore, o bona onni vertù,
male de voi me fu
forse contezza data, lasso!, poi
non amo e seguo voi!
Ahi, como, miser, v'oso altrui laudare,
poi v'oso in me schifare?
Giustizia predicare ad om fallace
ahi, con mal gli conface!
Tacerò donque ormai? o che faraggio?
S'eo parlo, senza fallo
accresce ontta meo fallo;
e se prode alcun, parlando, faccio,
danneggio altrui, s'eo taccio;
perch'eo pur parlerò. Già Salamone
non per offensione
lassò vizio biasmare:
non è già bon peccare,
ma bon vizio spegnare e folle e saggio.
O bono amore, s'el ti piace, a Pisa
prendi e liga li cori
di dui mei bon signori:
messere Guido Boccio e Guido frate,
che d'ona volontate
amburo siano onni lor giorno, come
ambur son d'un sol nome;
e me terzo lor certo
vorria. Ma che? Nol merto;
rendome loro servo a lor devisa.
Bandin conte e Gualteri,
non poco volentieri
verria con voi congiunto in tanto amore;
ma de grande a menore
convene benvoglienza: io non la saccio;
unde amor comun taccio
e chero, se piace voi,
che sia sempre infra noi
cià che dea da bon servo a bon segnore.
[c. 43vB]
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.F.G. O uera uertu uero amore. tu solo se donni uertu uertu. e bon solo noi tu. dacui solo(n)ni bono fefor cui nente. Nongia techo labore. nedamaro grande amaro e picciul dolse. teco senbra tra dolse. nedegran dolse dolse hom forte sente. Tu deleggie diuina enatorale. edu mana finale. intension misenbri epropio mio frutto. etu sonmo con dutto. che corpo ealma sani epascin giosia. etu fastidio enoia. donni m aluagio ebon solo cheiboni. parer fai traifelloni. chegia(m)mai no(n) dimo ri entraimaluagi. nedamaluagi abono. che trafelloni ragiono. onni amor odio eonni piacer guerra. u nde non gia pocherra. chi homo pre gialcuno oue non see. cheuisio sensa tee. siconta onni uertute. nealcu na salute. neben forte pur quantel uol sadagi. O uero amr tu uno fai. dedio da(n) geli eddomo einlocono. lilochi ado(n) ni bono. essolo elloco ben sonmo co(n) pito. Perche tu conpiuto listai. ch(e) tanto ebono inchatun loco quanto. lia dite poco umanto. unde secu lo ben quazi perito. Eseforte amor. |
[c. 44rA]
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ben uiperiscie. emal senpre uicresc
ie. non merauiglie gia chenel ciel fue. oue non fusti tue. periglio gr ande troppo emorte uenne. chatun cheforte tenne. nondio uol niragio(n)e inalcun loco. forte ben nemal poco. unde legge inte tutta eprofesia. e cheuol dio eprode. adomo facie enpi prode. checielo eterra mertono i(n)te ghaudere. aiche dolcie piacere. seria nelmondo amor dolcie dapoi. tu ben fussi trannoi. non gia ualle dipia(n)to. madi gioi edichanto. paradizo else cul senbreria. A mor uero bonte douemo. dico re edalma dimente ediualore. por tare an(ost)ro singnore. intenpi incose tutte intutto retto. Perche ragione grande nauemo. perche necessaro e utel noi. giusto amore dicolui. co me padre fattoresonmo ep(er)fetto. Di noi edonni noi frate eamico. egiu stisia anche dico. come signor natu rale bon piaciente. undauen solam ente. corpo alma epodere eonni be ne. egiustisia eche tene. amor ta(n)to anoi noi dii facciendo. sefecie homo eporgiendo. amore noi dolsore riccor euita. n(ost)ra onta enoia forte. epoue rta emorte. inse sostenne eiustisia echen ferno. neuolle torre edeterno. regno achatun dar sonmo eragione. chesciensa euertu pone. i(n)noi qua(n)to noi piace. per chel solo neface. da mal partire aben far naita. E anche amore ben ragione. por |
[c. 44rB]
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tar te tutto lui come abon tutto.
cheno animal brutto. senbrare dea gia homo rassionale. Non bestia a descressione. ben cernendo dameg lio maduna guiza. auro epionbo piza. dea far sihomo nomastimar cheuale. Ciascuna cosa iniscensa ei(n)namore. cherassional core. amar non dea piu nemen cosa alcona. chediquantella ebona. chesol degno damor bonita fae. edio donquen cuistae. perfession donni bene ebo(n) percui. sol uen bono maltrui. no(n) deltutto entuito amar douemo. de gno credo noi pare. sep(er)ciascuna a mare. deste dette ragio(n) douello ta(n) to. pertutte ensenbre quanto. esol p(er) ragion essa undel discese. inter ra emorte prese. noi troppo aman do uia. nente elmertra ria. ho(m) cha uesse onni amor chetutti auemo. O bono amor necessaro. te portar lui acio chelten noi porti. echennamor conporti. es(er)ui che i(n) namore tiadato. Che no(n) poco ennoi charo. partir damale ebn man te ner punto. danoi stando eldegiun to. sol dalui bono esol per lui ferua to. Eutile amar lui chebono ama(n) do. male fuggimo odiando. esol bo ni innamore bon uenimo. eama tol seguimo. seguendo elconquista mo epossedemo. possedendo elgha udemo. eghaudendo onni bono noi chemeno. inghaudio uer longho e pieno. chiprende deben uanoecorto |
[c. 44vA]
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emancho. comel ben mondan senp
re solo e bon dio chenpie. esourenp ie onni senno eonni core. noe gia f atto hom fore. caladiuina forma u(n) de solessa. cheben lenpie edabessa. essi larghe prefondo. setutto entrai lomondo. senbrai neiente enente ei co(n) uenancho. E deo te amor portare. segondo na toral legge diuina. chatuno achiuici na. conello in(cristo) sicome asse estesso. Che frati semo como appare. incarne inispirito dadamo edeua edona. ecle zia madre menbrin nu(n) corpo ui senbri eapresso. Dun sangue eduna ca(r) ne efatti adono. ghaudere eternal bo no. come puo stare sensa se homo. ino(n)ni bono solo gia ga udere. essol mal sostenere. ingaud(e)r certo solo hom sua ricchessa. no(n)ghau dio magrauessa. esol periglio sostene re emorte. conquanti eluol sia dico. hom solo sensa amico. econ amico grande elben leggero. emal paruo eltrafero. egraue susono amici ess(er) po male. bene agiusto eben uale. a mar ben donque ebene egentil cor conuene. quanto se altrui amare e feruir forte. A lquanto amor detto perchee. in franoi etee. douemo dire sicome d ea. dico camor non crea. chesol pia cere enon piacier che bono. parta do(n) que ciascono. dese alpiacer damicho onni spiacente. eaducha piacente. eseconuene camor pur sia inciascu |
[c. 44vB]
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no. esiano dapoi uno. core edun pod ere. siche giamai uolere. nedisuolere lun fos lautro deggia. mai non faccia nicheggia. alcuno allautro dezonesta cosa. che non gia eamorosa. uia amor quante contronestate. eno(n) utilitate. ne deletto sia mia damar charagione. mapro pio esol ualore. che quanto crea amore. dutele edeletto euen fallito. deletto eu tel gito euen saluatichessa etal fiata ira. echi meglior semira. menore enna mor uegna. ellono alautro tegno. ogni piacer for nulla ofenssione. O bono amore obona onni uertu. m ale deuoi mefu. forse comtessa data la sso poi. no amo eseguo uoi. aicomo mi zer uozo altrui laudare. poi uozo inme scifare. giustisia p(re)dicare ahom fallace. ai conmal gli conface. tacero donque ormai ochefaraggio. seo parlo sensa fa llo. acrescie onta meo fallo. eseprode al cunparlando faccio. danneggio altrui s eo taccio. p(er)cheo parlero egia salamone. no(n) p(er) offensione. lasso uisio biasmare. noe gia bon pecchare. mabo(n) uisio spe gnare. efolle esaggio. O bono amor mercie selti piace apisa. prende ligha licori. didui mei bon sing nori. mess(er) guido boccio eguido frate. chedona uolontate anburo siano onni lor giorno come anbur son du(n)l sol no me. eme certo loro terso uorria. mache mal mertaria. rendo me loro seruo alor deuiza. B andin conte egualteri. non pocho uolonteri. uerria conuoi congiunto i |
[c. 45rA]
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tanto amore. madegrande amenore.
conuene benuogliensa io no(n) lasaccio. Unde amor comun taccio. echero sepi ace uoi chesia senpre infrannoi. cio ch edea dabon seruo abon segnore. |
[c. 43v]
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[c. 44r]
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[c. 44v]
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[c. 45r]
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[c. 1r]
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O uera uertu uero amore tu solo se donne uertu uertu |
[c. 1v]
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ebono noi tu dacui solo onne bono for cui neente: non gia teco labore. ne damar grande amaro: epiciol dolce teco se(m) bra tradolce. ne digran dolce dolce ho(m) forte sente: tu dilege diuina enaturale edumana finale intentione mi sembri ep(ro) pio fructo: etu sommo conducto: ke corpo edalma sani epasci ingioia: etu fastidio enoia donne maluasio ebono solo kei boni parer din afelloni ke giamai no(n) dimore intramaluasij: ne damaluasio abono: ke traifelloni rasono · om(n)i amore odio. edonne pace guerra: un(de) no(n) gia pocho erra: ki ho(m) presia alcu no oue no(n) se. ke ui sia sensate siconta onne uirtute: ne alcuno asalute ne bene neente quanto pur eluole sadasti. |
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ouero amore tu mi fai didio dangelo edomo: e in loco uno li lochi adonne bono: eloco esolo ben sommo conpiuto: p(er) ke lui conpiuto uistai: ke tanto ebono incatun loco quanto lui dici po |
[c. 54r]
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ko emanto: un(de) edel secol ben quasi perito: ese forte amor ben li perisce emal sempre uin crescie. no merauillia egia ke nel ciel fue: oue no(n) fo sti tue. perigio grande troppo emorte ue(n)ne katuno ke forte tenne: no(n) dio uol ne rasione inalcuno loco forte ben ne male pogo: un(de) legie i(n)te tucta ep(ro)fetia. eke uoldio eprode aconface empij prode ke cielo et(er)ra inte merta ho(m) gaude(r): o ke dolce piace(r) seria nel mondo amor dolce da poi: tu ben fosti franoi: no(n) gia ualle di pianto: ma digioia edica(n)to paradiso lo secol sembreria. |
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Amor uero bente deuemo dicore dalma dimente diualore: portare an(ost)ro signore inte pietate in tucte recto p(er) ke rason grande ha uiamo ep(er) ke necessaro eutil noi: uisto dico amar lui: come padre e factore sommo ep(er)fecto dinoi: edo(m)ne anoi frate edamico: egiustitia anke dico: come signor natural bon piace(n)te: un(de) aue(r) solam(en)te: corpo alma podere edonni b(e)n: iustitia eketene amor tanto anoi noi dei se condo dise fece ho(m). eporgendo amor noi dolçore riccore euita: n(ost)ra o(n)ta enoia forte: opouertate emorte: inse sostenne egiustitia: ken ferno n(on) nol torre: edet(er)no regno acatun dare sommo eda rasione: ke sciença euertu pone: innoi quanto noi piace: ep(er)kel solo ne face. damal par tire edal bene naita. |
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Ede anco amor ben rasione: portar te uicto lui come a bon tucto: ke no ammal bructo: sembrare degia ho(m) rationale: no(n) bestia adiscre tione ben discerne(n)do dalmeglo ma duna guisa: auro epionbo pesa. |
[c. 54v]
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de si fare ho(m) no manifestare ke uale ciascuna cosa inscieça e in inamo re: ke rational core: amar no(n) dea piu ne me(n) cosa alcuna: ke diqua(n)to ella ebona: ke solo degno damor bonita fede. edio donque incui stae. p(er)fection donne bene: eben p(er)cui solue bono inaltrui: no(n) deltucto in tucto amar douemo: degno eno(n) men noi credo pure: se p(er) ciascuno amare deste decte rasioni deuen lon tanto p(er) tucte insembre qua(n)to: esol p(er) rason essa undel discese int(er)ra emorte prese: noi troppo ama do uia: mente elmecteria. bo(n) cauesse amore ke tucti auemo.
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Edebono amor necessaro te portar lui acio kelte eno porti: eke na mor comporti: es(er)ui noi ekenamore na dato: ke no(n) gia poco enoi caro: partir damale eb(e)n ma(n)tener pu(n)cto: danoi sta(n)do edigiu(n)cto: sol da lui bono esolo p(er) lui s(er)uato: eutil amar lui ke bono amando: male fu gimo odiando: eke sol bono inamor bon uenimo: edamato elsegui mo seguendo el conquistamo epossediamo: possedendo el gaudiamo egaudendo onn(i) bono noi ke meno: gaudio uero lungo epiano: ke prende debenuano ecorto emanco: comel bem mondan sempre: solo bono edio kenpie esorempie om(n)e senno eom(n)i core: no gia fo(r)o bo(n) fore: kaladouina forma: un(de) esolo essa: ki ben sempre da basseça. ese largo ep(ro)fonda: se tucto onta lomondo sembra neente enee(n)te c(on)uene a(n)co. |
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Ede amorete bono porta(r)e secondo naturale legie ediuina: katuno aki uicina con ello in (crist)o si come ase stesso: ke fr(at)i sen como appare incarne enspirito dadamo edio padre: dona edecresia madre semo menbri: in uno corpo insembri appresso: dun sangue eduna carne efacti aduno: gaude(r) et(er)nal bono p(er)ke star sença amico bono: como postar sença te bo(n): come puote ho(m) in og(ne) bono sol gaude(r): esol mal so stene(r): ingauder certo sole bo(n) sua riccheça: no(n) gaudio ema grameça esolo perilko sostene(r) emorte: c(on)qua(n)ti euolsia dico: ho(m) solo se(n)ça amico gra(n)de eben legiero: emal p(ar)uo oltra fero: egrave usono amici esser piu malen bene egiusto ebenuale amar ben donque ebene: egentil cor conuene: qua(n)to se altrui amare eseruir forte. |
[c. 55r]
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Alquanto amor decto p(er)ke infranoi tideuemo dir como dea: di co eamor no(n) cria: ke sol piace(r) eno(n) piace(r) ke bono pa(r)ta aciascuno donqua dase e. al piace(r) delamico om(n)a spiace(n)ta: edebidora piace(n)te: ch conuen kamor pur sia inciascuno: ehan dapoi uncore eunuo lere: si no(n) mai uolere ne disuolere lun for laltro degia: ma no(n) faccia ne kegia: alcuno alaltro disonesta cosa: ke no(n) giae amorosa: ma c(on)(tra) amor qua(n)te contra honestade: eno utilitade ne dilecto sia mai damor casone: ma p(r)o(p)rio esol ualore: ke quando crea amore. dutile o di dilecto eluen magior se mira: minore innamor regna: eluno elaltro tegna onn(e) piace(r) for nulla offensione. |
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O bono amore ebona onn(i) uertude. male diuin mefue: forsi connteça dite lasso poi: nomamo esieguo uoi: ai como miser uoso altrui lau dare: poi uoso i(n)me schifare. iustitia predicare adon fallace: ai ke mal lin conface: tacero do(n)q(ue) ormai oke firagio: sença fallo: acrescie onta mio fallo: ese p(er)de alcuno parlando faccio: dannaggio altrui se taccio: p(er)chio pur parlero gia salamone: no p(er)offensione lascio uitio biasmare: no ne gia bon peccare: ma bo(n) uitio spresiar: efolle e /sagio\. |
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O bono amore mercede setipiace: apisa pre(n)di eliga li cori: di dua mei bon signori Mess(er) Guido bocci eGuido fr(at)e: ke duna uolu(n)tate ambur siano onn(i) lor giorno come ambur son du(n) sol nome eme t(er)ço lor c(er)to: uorria make nolmerto: re(n)do me loro s(er)uo alor diuisa. |
I |
O uera uertu uero amore tu solo se donne uertu uertu ebono noi tu dacui solo onne bono for cui neente: non gia teco labore. ne damar grande amaro: epiciol dolce teco se(m) bra tradolce. ne digran dolce dolce ho(m) forte sente: tu dilege diuina enaturale edumana finale intentione mi sembri ep(ro) pio fructo: etu sommo conducto: ke corpo edalma sani epasci ingioia: etu fastidio enoia donne maluasio ebono solo kei boni parer din afelloni ke giamai no(n) dimore intramaluasij: ne damaluasio abono: ke traifelloni rasono · om(n)i amore odio. edonne pace guerra: un(de) no(n) gia pocho erra: ki ho(m) presia alcu no oue no(n) se. ke ui sia sensate siconta onne uirtute: ne alcuno asalute ne bene neente quanto pur eluole sadasti. |
O vera vertù vero amore tu solo se d'onne vertù vertù e bono noi tu da cui solo onne bono for cui neente non già teco labore nè d'amar grande amaro e piciol dolce teco sembra tradolce nè di gran dolce dolce hom forte sente tu di lege divina e naturale ed umana finale intentione mi sembri e proprio fructo e tu sommo conducto ke corpo ed alma sani e pasci in gioia e tu fastidio e noia d'onne malvasio e bono solo ke i boni parer d'in a felloni ke già mai non dimore intr' a malvasii nè d'amalvasio a bono ke tra i felloni rasono omni amore odio ed onne pace guerra unde non già pocho erra ki hom presia alcuno ove non sè. ke vi sia sensate si conta onne virtute nè alcuno a salute nè bene neente quanto pur el vole s'adasti. |
II |
ouero amore tu mi fai didio dangelo edomo: e in loco uno li lochi adonne bono: eloco esolo ben sommo conpiuto: p(er) ke lui conpiuto uistai: ke tanto ebono incatun loco quanto lui dici po ko emanto: un(de) edel secol ben quasi perito: ese forte amor ben li perisce emal sempre uin crescie. no merauillia egia ke nel ciel fue: oue no(n) fo sti tue. perigio grande troppo emorte ue(n)ne katuno ke forte tenne: no(n) dio uol ne rasione inalcuno loco forte ben ne male pogo: un(de) legie i(n)te tucta ep(ro)fetia. eke uoldio eprode aconface empij prode ke cielo et(er)ra inte merta ho(m) gaude(r): o ke dolce piace(r) seria nel mondo amor dolce da poi: tu ben fosti franoi: no(n) gia ualle di pianto: ma digioia edica(n)to paradiso lo secol sembreria. |
o vero amore tu mi fai di Dio angelo e d'omo e in loco uno li lochi ad onne bono e loco e solo ben sommo conpiuto perkè lui conpiuto vi stai ke tanto e bono in catun loco quanto lui dici poko e manto unde e del secol ben quasi perito e se forte amor ben li perisce e mal sempre v'increscie. no meravillia e già ke nel ciel fue ove non fosti tu e perigio grande troppo e morte venne katuno ke forte tenne non dio vol nè rasione in alcuno loco forte ben ne male pogo unde legie in te tucta e profetia e ke vol dio e prode a conface empii prode ke cielo e terra in te merta hom gauder o ke dolce piacer seria nel mondo amor dolce da poi tu ben fosti fra noi non già valle di pianto ma di gioia e di canto paradiso lo secol sembreria. |
III |
Amor uero bente deuemo dicore dalma dimente diualore: portare an(ost)ro signore inte pietate in tucte recto p(er) ke rason grande ha uiamo ep(er) ke necessaro eutil noi: uisto dico amar lui: come padre e factore sommo ep(er)fecto dinoi: edo(m)ne anoi frate edamico: egiustitia anke dico: come signor natural bon piace(n)te: un(de) aue(r) solam(en)te: corpo alma podere edonni b(e)n: iustitia eketene amor tanto anoi noi dei se condo dise fece ho(m). eporgendo amor noi dolçore riccore euita: n(ost)ra o(n)ta enoia forte: opouertate emorte: inse sostenne egiustitia: ken ferno n(on) nol torre: edet(er)no regno acatun dare sommo eda rasione: ke sciença euertu pone: innoi quanto noi piace: ep(er)kel solo ne face. damal par tire edal bene naita. |
Amor vero ben te devemo di core d'alma di mente di valore portare a nostro signore in te pietate in tucte recto perkè rason grande ha vi amo e perkè necessaro e util noi visto dico amar lui come padre e factore sommo e perfecto di noi e d'omne a noi frate ed amico e giustitia anke dico come signor natural bon piacente unde aver solamente corpo alma podere ed onni ben iustitia e ke tene amor tanto a noi noi dei secondo di sè fece hom. e porgendo amor noi dolzore riccore e vita nostra onta e noia forte o povertate e morte in sè sostenne e giustitia ke 'nferno non no 'l torre ed eterno regno a catun dare sommo ed a rasione ke scienza e vertù pone in noi quanto noi piace e perkè 'l solo ne face da mal partire e dal bene naita. in sè sostenne egiustitia: ken ferno n(on) |
IV |
Ede anco amor ben rasione: portar te uicto lui come a bon tucto: ke no ammal bructo: sembrare degia ho(m) rationale: no(n) bestia adiscre tione ben discerne(n)do dalmeglo ma duna guisa: auro epionbo pesa. de si fare ho(m) no manifestare ke uale ciascuna cosa inscieça e in inamo re: ke rational core: amar no(n) dea piu ne me(n) cosa alcuna: ke diqua(n)to ella ebona: ke solo degno damor bonita fede. edio donque incui stae. p(er)fection donne bene: eben p(er)cui solue bono inaltrui: no(n) deltucto in tucto amar douemo: degno eno(n) men noi credo pure: se p(er) ciascuno amare deste decte rasioni deuen lon tanto p(er) tucte insembre qua(n)to: esol p(er) rason essa undel discese int(er)ra emorte prese: noi troppo ama do uia: mente elmecteria. bo(n) cauesse amore ke tucti auemo. |
E de anco amor ben rasione portar te victo lui come a bon tucto ke no a mmal bructo sembrare de già hom rationale non bestia a discretione ben discernendo dal meglo ma d'una guisa auro e pionbo pesa. de sì fare hom no manifestare ke vale ciascuna cosa in scieza e in in amore ke rational core amar non dea più nè men cosa alcuna ke di quanto ella e bona ke solo degno d'amor bonita fede e Dio donque in cui stae perfection d'onne bene e ben per cui solve bono in altrui non del tucto in tucto amar dovemo degno e non men noi credo pure se per ciascuno amare deste decte rasioni deven l'on tanto per tucte insembre quanto e sol per rason essa unde 'l discese in terra e morte prese noi troppo amado via mente el mecteria bon c'avesse amore ke tucti avemo. |
V |
Edebono amor necessaro te portar lui acio kelte eno porti: eke na mor comporti: es(er)ui noi ekenamore na dato: ke no(n) gia poco enoi caro: partir damale eb(e)n ma(n)tener pu(n)cto: danoi sta(n)do edigiu(n)cto: sol da lui bono esolo p(er) lui s(er)uato: eutil amar lui ke bono amando: male fu gimo odiando: eke sol bono inamor bon uenimo: edamato elsegui mo seguendo el conquistamo epossediamo: possedendo el gaudiamo egaudendo onn(i) bono noi ke meno: gaudio uero lungo epiano: ke prende debenuano ecorto emanco: comel bem mondan sempre: solo bono edio kenpie esorempie om(n)e senno eom(n)i core: no gia fo(r)o bo(n) fore: kaladouina forma: un(de) esolo essa: ki ben sempre da basseça. ese largo ep(ro)fonda: se tucto onta lomondo sembra neente enee(n)te c(on)uene a(n)co. |
Ed è bono amor necessaro te portar lui a ciò k'el te e no porti e ke n'amor comporti e servi noi e ke n'amore n'a dato ke non già poco è noi caro partir da male e ben mantener puncto da noi stando e digiuncto sol da lui bono e solo per lui servato e util amar lui ke bono amando male fu gimo odiando e ke sol bono in amor bon venimo ed amato el seguimo seguendo el conquistamo e possediamo possedendo el gaudiamo e gaudendo onni bono noi ke meno gaudio vero lungo e piano ke prende de ben vano e corto e manco come 'l bem mondan sempre solo bono e dio k'enpie e sorempie omne senno e omni core no già foro bon fore k'a la dovina forma unde e solo essa ki ben sempre da basseza e se largo e profonda se tucto onta lo mondo sembra neente e neente convene anco. |
VI |
Ede amorete bono porta(r)e secondo naturale legie ediuina: katuno aki uicina con ello in (crist)o si come ase stesso: ke fr(at)i sen como appare incarne enspirito dadamo edio padre: dona edecresia madre semo menbri: in uno corpo insembri appresso: dun sangue eduna carne efacti aduno: gaude(r) et(er)nal bono p(er)ke star sença amico bono: como postar sença te bo(n): come puote ho(m) in og(ne) bono sol gaude(r): esol mal so stene(r): ingauder certo sole bo(n) sua riccheça: no(n) gaudio ema grameça esolo perilko sostene(r) emorte: c(on)qua(n)ti euolsia dico: ho(m) solo se(n)ça amico gra(n)de eben legiero: emal p(ar)uo oltra fero: egrave usono amici esser piu malen bene egiusto ebenuale amar ben donque ebene: egentil cor conuene: qua(n)to se altrui amare eseruir forte. |
E de amore te bono portare secondo naturale legie e divina katuno a ki vicina con ello in Cristo sì come a sè stesso ke frati sen como appare in carne e 'n spirito d'Adamo e Dio Padre dona ed ecresia madre semo menbri in uno corpo insembri appresso d'un sangue ed una carne e facti ad uno gauder eternal bono perkè star senza amico bono como po star senza te bon come puote hom in ogne bono sol gauder e sol mal sostener in gauder certo sole bon sua riccheza non gaudio e ma' grameza e solo perilko sostenere e morte con quanti e vol sia dico hom solo senza amico grande e ben legiero e mal parvo oltra fero e grave u' sono amici esser più male 'n bene e giusto e ben vale amar ben donque e bene e gentil cor convene quanto sè altrui amare e servir forte. |
VII |
Alquanto amor decto p(er)ke infranoi tideuemo dir como dea: di co eamor no(n) cria: ke sol piace(r) eno(n) piace(r) ke bono pa(r)ta aciascuno donqua dase e. al piace(r) delamico om(n)a spiace(n)ta: edebidora piace(n)te: ch conuen kamor pur sia inciascuno: ehan dapoi uncore eunuo lere: si no(n) mai uolere ne disuolere lun for laltro degia: ma no(n) faccia ne kegia: alcuno alaltro disonesta cosa: ke no(n) giae amorosa: ma c(on)(tra) amor qua(n)te contra honestade: eno utilitade ne dilecto sia mai damor casone: ma p(r)o(p)rio esol ualore: ke quando crea amore. dutile o di dilecto eluen magior se mira: minore innamor regna: eluno elaltro tegna onn(e) piace(r) for nulla offensione. |
Alquanto amor decto perkè infra noi ti devemo dir como dea dico e amor non cria ke sol piacer e non piacer ke bono parta a ciascuno donqua da sè e al piacer de l'amico omna spiacenta e debidora piacente ch conven k'amor pur sia in ciascuno e han da poi un core e un volere si non mai volere nè disvolere l'un for l'altro de già ma non faccia nè kegia alcuno al'altro disonesta cosa ke non già è amorosa ma contra amor quante contra honestade e no utilitade nè dilecto sia mai d'amor casone ma proprio e sol valore ke quando crea amore d'utile o di dilecto el ven magior sè mira minore innamor regna e l'uno e l'altro tegna onne piacer for nulla offensione. |
VIII |
O bono amore ebona onn(i) uertude. male diuin mefue: forsi connteça dite lasso poi: nomamo esieguo uoi: ai como miser uoso altrui lau dare: poi uoso i(n)me schifare. iustitia predicare adon fallace: ai ke mal lin conface: tacero do(n)q(ue) ormai oke firagio: sença fallo: acrescie onta mio fallo: ese p(er)de alcuno parlando faccio: dannaggio altrui se taccio: p(er)chio pur parlero gia salamone: no p(er)offensione lascio uitio biasmare: no ne gia bon peccare: ma bo(n) uitio spresiar: efolle e /sagio\. |
O bono amore e bona onni vertude male divin me fue forsi connteza di te lasso poi nom amo e sieguo voi ai como miser v'oso altrui laudare poi v'oso in me schifare iustitia predicare ad on fallace ai ke mal li 'n conface tacerò donque ormai o ke firagio senza fallo acrescie onta mio fallo e se perde alcuno parlando faccio dannaggio altrui se taccio perch'io pur parlerò già Salamone no per offensione lascio vitio biasmare non è già bon peccare ma bon vitio spresiar e folle e sagio. |
IX |
O bono amore mercede setipiace: apisa pre(n)di eliga li cori: di dua mei bon signori Mess(er) Guido bocci eGuido fr(at)e: ke duna uolu(n)tate ambur siano onn(i) lor giorno come ambur son du(n) sol nome eme t(er)ço lor c(er)to: uorria make nolmerto: re(n)do me loro s(er)uo alor diuisa. |
O bono amore mercede se tipiace a Pisa prendi e liga li cori di dua mei bon signori Messer Guido Bocci e Guido frate ke d'una voluntate ambur siano onni lor giorno come ambur son d'un sol nome e me terzo lor certo vorria ma le no 'l merto rendo me loro servo a lor divisa. |
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