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 I 
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                               notaro giacomo 
                viiij. 
T roppo sono dimorato. illontano paese. nonso jnche guisa possa soferi 
re. che sono cotanto stato. senza jnchui simise. tute belleze. damore eseruire. Molto tardi mipento. edico chef follia. me na fatto alungare. la sso bene uegio esento. mortto fosse douria. amadon(n)a tornare.  | 
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Notaro Giacomo . Troppo sono dimorato i-llontao paese: 
non so jn che guisa possa soferire, 
che sono cotanto stato 
senza jn chui si mise 
tute belleze d'amore e servire. 
Molto tardi mi pento, 
e dico che-ffollia 
me n'à fatto alungare; 
lasso, bene vegio e sento, 
mortto fosse, dovria 
a madonna tornare. 
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 II 
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K assio sono allungato. anullom(m)o non(n)afesi. quanta me solo edine sono al perire. edio nesono il dan(n)egiato. poi madon(n)a misfesi. mio el danagio edongne languire. Calosuo auenimento. damare mitraualglia. ecoman dami adire. aquella achui consento. core ecorppo insua balglia. enulla nonmi pare.  | 
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Ka ss'io sono allungato, a null'ommo nonn afesi 
quanta me solo, ed i' ne sono al perire; 
ed io ne sono il dannegiato 
poi madonna misfesi 
mio è 'l danagio ed ongne languire; 
ca lo suo avenimento 
d'amare mi travalglia, 
e comandami a dire,  
a quella a chui consento, 
core e corppo in sua balglìa, 
e nulla non mi pare. 
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 III 
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D unqua sonio stunduto. cio saccio certamente. con quelli caciercato cio chetene. cosi me adiuenuto. chelasso lauenente. eo uo ciercando edo noie epene. cotanto no dolore. euegiamento edolglia. vedere no(n) potere. cotanto didolzore. amore ebona uolglia. chio lo creduto auere.  | 
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Dunqua son io stunduto? Ciò saccio certamente, 
con' quelli c'à ciercato ciò che tene, 
così m'è adivenuto, 
che, lasso, l'avenente 
eo vo ciercando, ed ò noie e pene. 
Cotanto n'ò dolore 
e vegiamento e dolglia, 
vedere non potere 
cotanto di dolzore 
amore e bona volglia, 
ch'io l'ò creduto avere. 
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