Lirica Medievale Romanza
Published on Lirica Medievale Romanza (http://151.100.161.88)

Home > JACOPO MOSTACCI > EDIZIONE > Umile core e fino e amoroso > Tradizione manoscritta

Tradizione manoscritta

  • letto 509 volte

CANZONIERE P

  • letto 240 volte

Edizione diplomatica

[c.8r-v]

 

     Umile core fino eamoroso: gia fa
     Lunga stasione: co portato lun
     giamente adamore di lei ava(n)ça(r)e.
     adesso fui pensoso otra podere
     seo nera afanato: none sença do
     lore: p(er)ta(n)to no(n) dalei partia coragio.
     ne mancaua lofin piacim(en)to.
     fin kio no(n) uidi  in ella folle usa
     gio loqual lauea cangiato lo tal(en)
                                                     to.


     Ben maueria p(er) seruidore auuto.
     seno(n) fosse di fraude adornata. di
     quello grandolçore.
     Or logran bene ke me stato rifiuto: giamai gioi ke di lei no fosse.
     data no(n) maueria sapore: <….>diparto tucta mia intendança.
     ke la partuu da honore ke me no(n) pote aue(re) altrantendança: lan
     deo aquisti cio keo p(er)dei damore.

 

Se dallei parto e unnaltra intendo: nole par graue ne sape doltra
gio: tante diuano affare.
Ma io mi credo ualore esauere tanto: seo la solea avançare: dap(pa)
nagio le sauerea tractare.
Ma no mi piace desso quello dire: keo ne fosse tenuto mesdice(n)

 

te: ka sai ual meglo ki si po partire dal reo signore allu(n)gia(re) bonam(en)te.
hom che si parte alunga fa sau(er)e: da loco oue deuessere affanato: e
tracta suo pensero.
edeo mi parto etragone vole(re): edoglomi del tempo trapassato: ke
me stato fallero.
Ma no(n) docto  ka tal signora: mi son donato ka bon guidardone
mi donera p(er)cio ke no mostra lo bon seruente tran sua stasione.

  • letto 255 volte

Edizione diplomatico-interpretativa

  I
Umile core fino eamoroso: gia fa
Lunga stasione: co portato lun
giamente adamore di lei ava(n)ça(r)e.
adesso fui pensoso otra podere
seo nera afanato: none sença do
lore: p(er)ta(n)to no(n) dalei partia coragio.
ne mancaua lofin piacim(en)to.
fin kio no(n) uidi  in ella folle usa
gio loqual lauea cangiato lo tal(en)
                                                     to.
 
Umile core fino e amoroso
già fa lunga stasione c’ ò portato
lungiamente ad amore:
di lei avançare adesso fui pensoso
otra podere, s’ eo n’ era afanato
no n’ è sença dolore:
pertanto non da lei partia coragio
nè mancava lo fin piacimento
fin k’ io non vidi  in ella folle usagio,
lo qual l’ avea cangiato lo talento.

 

  II
Ben maueria p(er) seruidore auuto.
seno(n) fosse di fraude adornata. di
quello grandolçore.
Or logran bene ke me stato rifiuto: giamai gioi ke di lei no fosse.
data no(n) maueria sapore: <….>diparto tucta mia intendança.
ke la partuu da honore ke me no(n) pote aue(re) altrantendança: lan
deo aquisti cio keo p(er)dei damore.
 
Ben m’ averia per servidore avuto,
se non fosse di fraude adornata,
di quello gran dolçore
or lo gran bene ke m’ è stato rifiuto;
giamai gioi ke da lei mi fosse data
non m’ averia sapore.
<….> diparto tucta mia intendança
ke l’ à partuuda honore
ke me non pote avere altra ’ntendança,
land’ eo aquisti ciò k’ eo perdei d’ amore.

 

  III
Se dallei parto e unnaltra intendo: nole par graue ne sape doltra
gio: tante diuano affare.
Ma io mi credo ualore esauere tanto: seo la solea avançare: dap(pa)
nagio le sauerea tractare.
Ma no mi piace desso quello dire: keo ne fosse tenuto mesdice(n)
te: ka sai ual meglo ki si po partire dal reo signore allu(n)gia(re) bonam(en)te.
 
Se da·llei parto e inn’ altra intendo,
no le par grave né sape d’ oltragio,
tant’ è di vano affare;
ma io mi credo valore e savere tanto
s’ eo la solea avançare, d’ appanagio
le saverea tractare.
Ma no mi piace d’ esso quello dire,
k’ eo ne fosse tenuto mesdicente,
k’ asai val meglo ki si po partire
dal reo signore allungiare bonamente.
 
  IV
hom che si parte alunga fa sau(er)e: da loco oue deuessere affanato: e
tracta suo pensero.
edeo mi parto etragone vole(re): edoglomi del tempo trapassato: ke
me stato fallero.
Ma no(n) docto  ka tal signora: mi son donato ka bon guidardone
mi donera p(er)cio ke no mostra lo bon seruente tran sua stasione.
 
Hom che si part’ e alunga fa savere
da loco ove dev’ essere affanato
e tracta suo pensero;
ed eo mi parto e tragone volere,
e doglomi del tempo trapassato
ke m’ è stato fallero;
Ma non docto, ka tal signoria
mi son donato ka bon guidardone
mi donerà per ciò ke no mostra
lo bon servente tran sua stasione.
 
 

 

  • letto 265 volte

Riproduzione fotografica

[c. 8r-v]

 
 
  • letto 227 volte

CANZONIERE V

  • letto 433 volte

Edizione diplomatica

[c.12v]

 

         .xlv.                       Mess(er) Jacopo mostacci
U  mile core efino eamoroso. giafa lungia stagione. coportato buona mente
alamore. dillei auanzare adesso fui penzoso. oltre podere jnfino chera afa
nato. nonde sentia dolore. p(er) tanto non dallei partia coragio. nemanca
ua lofino piacimento. mentre nonuidi inella folle usagio. loquale auea
cangiato lotalento.


B  ene maueria p(er) seruidore auuto. senomfosse difrode adornata. p(er) che logrand
dolzore. elagrangioia chemestata ilarifiuto. ormai gioia chep(er)lei mifosse data.
nonmaueria fauore. pero nepartto tuta miasperanza. chella parta delpresgio
edelualore. chemifa uopo dauere altrantendanza. ondio aquisti cio che p(er)dei da
more.

 

P  ero senaltra jntendo daella partto. nolesiagreue enollesia oltragio. tante di
uano affare. mabene credo sauere eualere tanto. poi lasolglio auanzare cada
nagio. lesaueria contare. Senonfosse nella qualeo. dire tanto misdiciente. cassai
ualmelglio chisisa partire dareo. sengnore alungiare buona mente.


O  mo chesi parte alunga fasauere. diloco oue possa essere affanato. etrane suo pense
ro. edio miparto etragone uolere. edolglio delo temppo tra possato. cheme stato
fallire. manonomispero catale sengnora. sonseruato chebuono guiderdone. auera
gio ch p(er)zo chenobria. lobene seruente merita astagione.

  • letto 243 volte

Edizione diplomatico-interpretativa

.xlv.                       Mess(er) Jacopo mostacci
 
 
  I
U  mile core efino eamoroso. giafa lungia stagione. coportato buona mente
alamore. dillei auanzare adesso fui penzoso. oltre podere jnfino chera afa
nato. nonde sentia dolore. p(er) tanto non dallei partia coragio. nemanca
ua lofino piacimento. mentre nonuidi inella folle usagio. loquale auea
cangiato lotalento.
 

Umile core e fino e amoroso
già fa lungia stagione c’ ò portato
buonamente a l’ amore,
di llei avanzare adesso fui penzoso
oltre podere, in fino ch’ era afanato
no ‘nde sentia dolore:
pertanto non da·llei partia coragio
nè mancav’ a lo fino piacimento,
mentre non vidi in ella folle usagio
lo qua’ le avea cangiato lo talento.
 

 

II

B  ene maueria p(er) seruidore auuto. senomfosse difrode adornata. p(er) che logrand
dolzore. elagrangioia chemestata ilarifiuto. ormai gioia chep(er)lei mifosse data.
nonmaueria fauore. pero nepartto tuta miasperanza. chella parta delpresgio
edelualore. chemifa uopo dauere altrantendanza. ondio aquisti cio che p(er)dei da
more.

Bene m’ averia per servidore avuto
se nom fosse di frode adornata,
perchè lo grand dolzore
e la gran gioia che m’ è stata i’ la rifiuto;
Ormai gioia che per lei mi fosse data
non m’ averia favore,
però ne portto tuta mia speranza
ch’ ella parta del presgio e del valore,
che mi fa uopo d’ avere altra ’ntendanza,
ond’ io aquisti ciò che perdei d’ amore.
 

 

III

P  ero senaltra jntendo daella partto. nolesiagreue enollesia oltragio. tante di
uano affare. mabene credo sauere eualere tanto. poi lasolglio auanzare cada
nagio. lesaueria contare. Senonfosse nella qualeo. dire tanto misdiciente. cassai
ualmelglio chisisa partire dareo. sengnore alungiare buona mente.

Però se n’ altra intendo da ella partto,
no le sia greve e nol le sia oltragio,
tant’ è di vano affare;
ma bene credo savere e valere tanto
poi la solglio avanzare, ca danagio
le saveria contare.
Se non fosse nella qual eo
dire tanto misdiciente,
c’ assai val melglio chi si sa partire da reo
sengnor e alungiare buonamente.
 

 

IV

O  mo chesi parte alunga fasauere. diloco oue possa essere affanato. etrane suo pense
ro. edio miparto etragone uolere. edolglio delo temppo tra possato. cheme stato
fallire. manonomispero catale sengnora. sonseruato chebuono guiderdone. auera
gio ch p(er)zo chenobria. lobene seruente merita astagione.

 

Omo che si part’ e alunga fa savere
di loco ove possa essere affanato,
e tra’ ne suo pensero;
ed io mi parto e tragone volere
e dolglio de lo temppo trapossato
che m’ è stato fallire;
ma no no mi spero, c’ a tale sengnora
son servato, che buono guiderdone
averagio, ch perzò che no obria
lo bene servent’ e merita a stagione.

 

   
  • letto 235 volte

Riproduzione fotografica

[c. 12v]

 
  • letto 281 volte
Credits | Contatti | © Sapienza Università di Roma - Piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma T (+39) 06 49911 CF 80209930587 PI 02133771002

Source URL: http://151.100.161.88/?q=laboratorio/tradizione-manoscritta-320