Tanto sovente dett'aggio altra fiada
de dispiacenza e de falso piacere,
che bel m'è forte ed agradivo or dire
ciò che de vero grado in cor m'agrada.
Primamente nel mondo agrado pace,
unde m'agrada vedere
omo e robba giacere
in boschi, al certo, si come in castelli;
e m'agrada li agnelli
lungo i lupi veder pascere ad agio;
e m'agrada a misagio
rappador saver tutti e frodolenti;
e agradami veder fuggir carizia,
sorvenendo devizia
e abondanza, che pasce e che reface
tutte affamate genti,
unde vanno gaudenti
giocundando e laudando esso che 'l face.
Ben m'è saver de re che vizi scusa
e casto e mansueto e pur se tegna,
nel cui regno ragion, non forza, regna,
e che l'altrui non cher, nè 'l suo mal usa;
e bel m'è manto alt'omo umil savere;
e bel m'è forte segnore
che rende salute e amore
a soi debel vicini; e bel me sae
omo ricco, che strae
la mano sua d'onne larghezza vana,
e la stende e la piana
a lemosina far d'allegro core.
Bello m'è giovan om semplice e retto
d'onne laidezza netto;
e bello vergognar veglio e dolere
di che fue peccatore
contra Dio nostro segnore,
e bel se mendar sa a so podere.
Piacemi cavalier che, Dio temendo,
porta lo nobel suo ordine bello;
e piacem dibonare e pro donzello,
lo cui desìo è sol pugnar servendo;
e giudice, che 'n sè serva ben legge
e non torto defende;
e mercante, che vende
ad un ver motto e non sua robba lauda;
e pover, che non frauda,
nè s'abandona già, nè se contrista,
ma per affanno acquista
che lui è necessaro, e se contene
en el suo poco, tutto allegramente.
E forte m'è piacente
omo, che ben 'n aversità si regge;
e sorpiace chi bene
onne ingiuria sostene,
e chi ha 'n sè e chi ben predica elegge.
E deletto veder donna, che porta
a suo segnor fede amorosa e pura,
e che dà pace, e che piacer lui cura,
e saggiamente, se falla, il comporta;
e donna bella che bellezza obria;
e onni donna e donzella,
che basso e rado favella,
e ch'ha temente e vergognoso aspetto.
Veder forte deletto
donna, che sommette e castitate
bellore e gioventate,
e via più s'ha marito avoltro e brutto;
e donna, ch'è vedova sola, ed hae
briga e famiglia assae,
veder ch'acquisti, tegna, tolla e dia
con ardimento tutto
pregio prendendo e frutto,
lungiando a sè peccato e villania.
Sami bon papa, la cui vita è luce,
al cui sprendor ciascun mal far vergogna,
ed al cui specchio s'orna ed a ben pugna,
unde guerra diparte e pace aduce;
e perlato, la cui operazione,
abito albo ed officio,
paga ben quel beneficio
e quella degnità, che data èlui;
e religioso che, poi
. . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . .
parte del mondo, no nel mondo sede;
e gentil giovane omo e dilicato,
che ben porta chercato
poi d'onne parte incontra ha gran campione;
e mastro in nostra fede,
la cui vita fa fede
che solo in nostra legge è salvazione.
Agrada e piace e sa bel forte e bono
pensar la benivel bontate
e l'entera e ver pietate
di quel giudice eterno, en cui potenza
resta la mia sentenza;
e m'adolza lo cor sovente audire
la fermezza e l'ardire
de li antichi cristian bon cavaleri:
ahi, che dolz'è membrar la pacienza
e la grande astenenza
e l'ardor de lor gran caritate,
e come al martir gion costanti e feri,
non certo men volonteri
che pover giocolaro a grande dono
e basso cherco a sua gran degnitate.
[c. 48rB]
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.F.G. T anto souente dittaggio altra fiata. dedisplagie(n)sa edefalso piacere.che bel meforte eagradiuo ordire. cio che deuero grado incor magrata. Pr imamente nelmondo agrado pa ce. unde magrada uedere. homo erobba giaciere. neibosci alcierto sicomen castelli. emagrada liagni elli. lungo lupi ueder pascierada gio. emagrada anmizagio. rap(er)pa dori sauer tutti effraudolenti. Eag radam fuggir ueder charisia. soru enendo deuisia. eabbundansa che pascie eche refacie. tuttaffamate gienti. onde uan pouer ghauden ti. giocudando ellaudando esso ch el facie. |
[c. 48vA]
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- B el me sauer dire cheuisi scuza. ecasto emansueto epur setegna.n el cui regno ragion nonforsa reg na. echelautrui non cher nelsuo maluza. Ebelme manto altono umil sauere. ebeldeforte segnore. cherende salute eamore. aisoi de bel uicini e bel mesae. homo riccho che strae. lamano sua dogni larghessa uana. elastende apiana. allemozina far dallegro core. Ebello me giouan omo eretto dongni laidessa netto. ebello uergorgnae ueglio edolere. di chefu peccatore. contra dio n(ost)ro sin gnore. ebel sepugnar menda assuo podere. P iacemi caualier che dio teme(n) do. porta lono bel suo ordine bello. epiace eldibonaire epro donzello. lo cui deio esol pugnar seruendo. E giudice chense serua ben leggie. echanpion chenon torto defende. e merchante cheuende.aun uer mo tto enon sua robba lauda. epouer hom cheno(n) frauda. nesabandona gia nesico(n)trista. map(er)affanno ac quista. chelui eneciessario esicon tene. Enel suo poco tutto allegra mente. eforte mepiaciente. homo che ben nauersita sireggie. eser p iacie chibene. onne giuria sostene. echianse chiben predica elleggie. D iletto diueder donna chepor ta. asuo segnore fede amoroza epu ra. echaisoi piacer cura. esaggiam ente. esaggiamente sei falla corpor |
[c.48vB]
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ta. Edonna bella che bellessa obria. eonni donne donzella.che basso era do fauella. echatemente euergo gno so aspetto. ueder forte deletto. do(n)na chesonmette achastitate. bellore egio uentate. euia piu sasignore auoltro ebrutto. Edonna cheuedoua sola edae brighe famiglia assae ueder chaqui sti tegna tolla edia. conargomento tutto. pregio prendendo efrutto. lu(n) giando ase pecchato euillania. S ami bon papa lacui uita elu ce. alcui sprendor ciascu(n) mal far uer gogna. alocui specchio sorna eaben pugna. unde guerra diparte e pace rra aduce. Eperlato lacui op(er)assio ne. abito abbo eofficio. merta ben quel beneficio. equella degnita che data loi. ereloggioso chepoi. parte d(e)l mondo eno nelmondo sede. Egientil giouano homo edelichato. che ben po(r) ta(r) chercato. poi dogni parte inco(n)tra agran canpione. emastro i(n)nostra fe de. lacui uita fa fede. chesolo inostra leggie esaluassione. A gradam forte esa piu bello ebo no. pensal labeniuel gran bonitate. elentera euera pietate.diquel giudi ci eterno incui potensa. resta lamia sentensa. emadolsa locor soute au dire. lafermesse lardire. deliantichi cristiani buon caualeri. aiche dolse pe(n)sar lapasie(n)sia. elagra(n)de stene(n)sa. ela (r) dore delor gran charitate. ecome alm artir. gin costanì(n)ti eferi. no(n)certo me(n) uolo(n) teri. che basso cherco asua gra(n) d(e)gnitate. |
[c. 48r]
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[c. 48v]
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[c. 49r]
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Guictone dareço. T anto souente dettagio altra fia[..] dedispi acença edifalso piace(r) ke bel [..] forte eda gradiuo ordure incio ke diuergrado in cor m[.] grada · primame(n)te in del mo(n)do agrado |
[c. 49v]
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pace: un(de) magrada uedere: ho(m) giace(r): inboschi alcerto si come incastelli: Eagradami agnelli lungo lupo uedere: pascere adasio: E magrada mesafio rappador sauer tucti efraulenti: Eagrada uedere fugire carisia: sormouendo douitia: ke pascie eke riface tucte afanna te genti: un(de) ua(n) pouer gaudenti: giocando elauda(n)do esso ke loface. |
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Belme saue(r) diquei ke uiti scusa: ecasto emansueto pur si tegna: Nelcui regno rason ne força regna: Eke laltrui no(n) kiere nel suo ma lusa. Ebemme manto altomo umil saue(r): Ebe(n)me diforte signore ke rende salute eamore asuo debil uicini. Ebelmi sae onricco ke ste(n) lamano sua donne laideça: uana: elastene elapiana: alemosina fa(r)e dallegro core: Belme giouane ho(m) semplice erecto: donne laideça necto: ebello uergognare uellio: edolere dicio kefue peceatore: con tra dio n(ost)ro signore: Ebel se mendare pugna aso podere. |
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Piacemi caualieri ke dio tem(en)do: porta la nobile suo ordine bello. Epiacem dibonare donçello: locui disio esolo pugnar s(er)ue(n)do: Egi udice kense s(er)ua ben lege: ecanpion keno(n) torto difende. Emercata(n)te keuende adun uermocto: eno(n) sua robba lauda: Epouero ke no(n) frau da: ne sa bandona ne si contrista: p ma p(er)affa(n)no aquista: kellui enecessario: esi conten nel pogo tucto allegram(en)te. Eforte me piace(n)te: ho(m) ke inauersita ben si regie. esopra piace bene ki onne iniuria soste ne ki ainse eki ben predica lege. |
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Dilecto ueder donna ke porta: asuo signore fede amorosa epura: ke dapace: eke piace(r) lui face saggiam(en)te: se fauella conporta: Ebella do(n) na se bellasobria: ecaruna do(n)na edo(n)çella: ke Rado ebasso fauella: eka teme(n)te e uergognoso aspecto ueder forte dilecto: Edo(n)na ke somecte acastitate: bellore egioue(n)tude: euia piu sa marito auoltro ebructo: e donna keuedoua sola eda briga efamillia assai: ueder ke uada eue gna: tolla edia conardime(n)to: tucto presio prendendo efructo: longa dase peccato euillania. |
[c. 50r]
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Sami bon papa la cui uita eluce: alcui sprendore ciascun malfare ue(r) gogna: edalcui spechio sorna eda ben pugna unde guerra diparte: epa ce aduce: Eprelato lacui op(er)atione habito edalbe edo fitio: merita ben quelbenefitio: equella dignita kellui edata: Eriligioso ke poi si parte delmondo: no nel mondo fede: Egentil giouane ho(m) edelicato: ben portar kericato: poi do(n)ne parte contra agran campione: emastro inn(ost)ra fede: lacui uita fa fede: ke sola in n(ost)ra legie esaluatione. |
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Agradami epiace esa bel forte ebuono: pensar lagran bontade ela intera euera · pietade diquel iudice etorno lacui pote(n)ça resta lamia se(n) te(n)ça: Emadolça locore soue(n)te audire: la prodeça elardire: delliantichi (crist)iani boni caualieri: aike dolce menbrare la paciença: la lor grande astinença: elardore dela loro gran caritade: ecomo almartorio gion constanti efieri: no(n) certo men uontieri: ke pouero giocolaro agra(n) tono. |
I |
Guictone dareço. T anto souente dettagio altra fia[..]: dedispi acença edifalso piace(r) ke bel :[..] forte eda gradiuo ordure: incio ke diuergrado in cor m[.] grada: primame(n)te in del mo(n)do agrado pace: un(de) magrada uedere: ho(m) giace(r): inboschi alcerto si come incastelli: Eagradami agnelli lungo lupo uedere: pascere adasio: E magrada mesafio rappador sauer tucti efraulenti: Eagrada uedere fugire carisia: sormouendo douitia: ke pascie eke riface tucte afanna te genti: un(de) ua(n) pouer gaudenti: giocando elauda(n)do esso ke loface. |
Guictone d'Arezo Tanto sovente dett'agio altra fia[..] de dispiacenza e di falso piacer ke bel [..] forte ed agradivo or dure in ciò ke di ver grado in cor m[.] grada primamente in del mondo agrado pace unde m'agrada vedere hom giacer in boschi al certo sì come in castelli E agradami agnelli lungo lupo vedere pascere adasio E m'agrada me safio rappador saver tucti e fraulenti E agrada vedere fugire carisia sormovendo dovitia ke pascie e ke riface tucte afanna te genti unde van pover gaudenti giocando e laudando ke lo face. |
II |
Belme saue(r) diquei ke uiti scusa: ecasto emansueto pur si tegna: Nelcui regno rason ne força regna: Eke laltrui no(n) kiere nel suo ma lusa. Ebemme manto altomo umil saue(r): Ebe(n)me diforte signore ke rende salute eamore asuo debil uicini. Ebelmi sae onricco ke ste(n) lamano sua donne laideça: uana: elastene elapiana: alemosina fa(r)e dallegro core: Belme giouane ho(m) semplice erecto: donne laideça necto: ebello uergognare uellio: edolere dicio kefue peceatore: con tra dio n(ost)ro signore: Ebel se mendare pugna aso podere. |
Bel me saver di quei ke viti scusa e casto e mansueto pur si tegna Nel cui regno rason nè forza regna E ke l'altrui non kiere nè 'l suo mal usa E bem m'è manto alt'omo umil saver E ben m'è di forte signore ke rende salute e amore a suo debil vicini E bel mi sae on ricco ke sten la mano sua d'onne laideza vana e la stene e la piana a lemosina fare d'allegro core Bel m'è giovane hom semplice e recto d'onne laideza necto e bello vergognare vellio e dolere dic'io ke fue peceatore contra dio nostro signore E bel se mendare pugna a so podere. |
III |
Piacemi caualieri ke dio tem(en)do: porta la nobile suo ordine bello. Epiacem dibonare donçello: locui disio esolo pugnar s(er)ue(n)do: Egi udice kense s(er)ua ben lege: ecanpion keno(n) torto difende. Emercata(n)te keuende adun uermocto: eno(n) sua robba lauda: Epouero ke no(n) frau da: ne sa bandona ne si contrista: p ma p(er)affa(n)no aquista: kellui enecessario: esi conten nel pogo tucto allegram(en)te. Eforte me piace(n)te: ho(m) ke inauersita ben si regie. esopra piace bene ki onne iniuria soste ne ki ainse eki ben predica lege. |
Piacemi cavalieri ke dio temendo porta la nobile suo ordine bello E piacem dibonare donzello lo cui disio è solo pugnar servendo E giudice ke 'n sè serva ben lege e canpion ke non torto difende E mercatante ke vende ad un vermocto e non sua robba lauda E povero ke non frauda nè s'abandona nè si contrista p ma per affanno aquista ke llui è necessario e si conten nel pogo tucto allegramente E forte me piacente hom ke in aversità ben si regie e sopra piace bene ki onne iniuria sostene ki a in sè e ki ben predica lege. |
IV |
Dilecto ueder donna ke porta: asuo signore fede amorosa epura: ke dapace: eke piace(r) lui face saggiam(en)te: se fauella conporta: Ebella do(n) na se bellasobria: ecaruna do(n)na edo(n)çella: ke Rado ebasso fauella: eka teme(n)te e uergognoso aspecto ueder forte dilecto: Edo(n)na ke somecte acastitate: bellore egioue(n)tude: euia piu sa marito auoltro ebructo: e donna keuedoua sola eda briga efamillia assai: ueder ke uada eue gna: tolla edia conardime(n)to: tucto presio prendendo efructo: longa dase peccato euillania. |
Dilecto veder donna ke porta a suo signore fede amorosa e pura ke dà pace e ke piacer lui face saggiamente se favella conporta. E bella donna se bella sobria e caruna donna e donzella ke Rado e basso favella e k'a temente e vergognoso aspecto veder forte dilecto E donna ke somecte a castitate bellore e gioventude e via più s'a marito avoltro e bructo e donna ke vedova sola ed a briga e familia assai veder ke vada e vegna tolla e dia con ardimento tucto presio prendendo e fructo longa da sè peccato e villania. |
V |
Sami bon papa la cui uita eluce: alcui sprendore ciascun malfare ue(r) gogna: edalcui spechio sorna eda ben pugna unde guerra diparte: epa ce aduce: Eprelato lacui op(er)atione habito edalbe edo fitio: merita ben quelbenefitio: equella dignita kellui edata: Eriligioso ke poi si parte delmondo: no nel mondo fede: Egentil giouane ho(m) edelicato: ben portar kericato: poi do(n)ne parte contra agran campione: emastro inn(ost)ra fede: lacui uita fa fede: ke sola in n(ost)ra legie esaluatione. |
Sami bon papa la cui vita è luce al cui sprendore ciascun mal fare vergogna ed al cui spechio sorna ed a ben pugna unde guerra diparte e pace aduce E prelato la cui operatione habito ed albe ed ofitio merita ben quel benefitio e quella dignità ke llui è data. E riligioso ke poi si parte del mondo no nel mondo fede. E gentil giovane hom e delicato ben portar kericato poi d'onne parte contra a gran campione e mastro in nostra fede la cui vita fa fede ke sola in nostra legie e salvatione. |
VI |
Agradami epiace esa bel forte ebuono: pensar lagran bontade ela intera euera · pietade diquel iudice etorno lacui pote(n)ça resta lamia se(n) te(n)ça: Emadolça locore soue(n)te audire: la prodeça elardire: delliantichi (crist)iani boni caualieri: aike dolce menbrare la paciença: la lor grande astinença: elardore dela loro gran caritade: ecomo almartorio gion constanti efieri: no(n) certo men uontieri: ke pouero giocolaro agra(n) tono. |
Agradami e piace e sa bel forte e buono pensar la gran bontade e la intera e vera pietade di quel iudice etorno la cui potenza resta la mia sentenza- E m'adolza lo core sovente audire la prodeza e l'ardire delli antichi cristiani boni cavalieri ai ke dolce menbrare la pacienza la lor grande astinenza e l'ardore de la loro gran caritade e como al martorio gion constanti e fieri non certo men vontieri ke povero giocolaro a gran tono. |
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frate guitone darezo T Anto souente detagio Altra fiada. dedispiagienza edifalsso piaciere. chebello me fortte edagradiuo ordire. dicio chediuen(n)e grado incore magrada. Pri mera mente delmondo agrado pacie. donde magrada uedere. lomo elaroba gia giaciere. neboschi Alciertto sicome incastelli. ema grada gliangnelli. lungo ilupi uedere pasciere adasgio. emagrada amisasgio. sauere rappadori tuti efrodolenti. edagrado fugire sentire cariza. soruendo douiza. imbondoso chepascie eche rifacie. tute affamate gienti. onde uanno poueri gau denti. eghaudando elaudando esso chelfacie. |
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B Ello me sauere dire chi uizi schusa. ecasto emansueto pursitengna. nelchui rengno rasgio ne me forza rengna. echelaltrui nonchere nelsuo male usa. Ebello me manto Altomo Umile sauere. ebello difortte sengnore. cherende saulute edamore. delbene ui cini ebello misae. omo rico chestrae. lamno sua dongni larcheza uana. elastende elapia na. Alimosina fare dallegro core. ebello me giouane om(m)o semplicie eretto. dongni la ideza netto. ebello uergongnare uelglio edolere. dicio chefue pecadore. contra di nostro sengnore. ebello semendare sa asuo podere. |
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P Iaciemi caualieri chedio temendo. portta lonobele suo ordine bello. epiaciemi dibo nare ep(ro) donzela. lo chui mestiero esolo pungnare seruendo. Egiudici chense seruano bene legie. campione chenontortto difende. emerca tante che uende. aduno solo mo tto esua roba nolauda. epouero uomo chenomfrauda. nesabandona gia nese contrista. ma p(er) affanno aquista. chellui eneciesaro ese contene. enelsuo poco tuto Alegramente. efortte eme piaciente. amo chese bene inauersita regie. epiaciemi anco chibene. ongni ingiura sostiene. echiamase chibono predia elegia. |
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E dilletto uedere donna cheportta. asuo sengnore fede amorosa epura. echeda pacie echepiaciere lui chura. essagiamente sefalla il comportta. Edonna bella chebella sobria. edongni donna edonzella. chebasso erado fauella. eca temente euergongnoso aspetto. Uedere fortte dilletto. donna chesormtte Acastitate. be llore egiouantate. euia piu sa sengnore Auoltro ebrutto. edon(n)a cheuedoua sola edae. briga efamilglia esae. efa uedere caquisti tengna cola oue dia. conargo mento tuto. presgio prendendo efrutto. lungiando ase pecato euillania. |
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S Ami bono papa la cui uita elucie. Alchui splendore ciaschuno malfare uergongna. edalchui spechio sorna edalbene pungna. onde guerra dipartte pacie aducie. E parllato lachui operazione. Abeto edalbo edificio. paga bene quello bene ficio. (et) quella dengnita chedatta ellui. erilescioso chepoi. partte delmonddo eno nel monddo sede. egientile giovane omo edilicato. chebene portta chercato. poi dongne partte contro Agrande campione. emastro inostra fede. lachui uita fafede. che solo inostra legie esaluazione. |
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A grado epiacie esa bello piu ebono. labeniuole grande bontate. Bantera euera pietate. diquello giudicie eterno enchui potenza. restae lamia sentenza. emado lza locore souente edaudire. lafermeza elardire. delgliantichi cristiani buoni caua lieri. Ai chedolcie audire lapacienza. loro grande ed astinenza. elardire diloro gran caritate. ecome Almartiro uieno casti efieri. nonciertto gia meno uolontieri. chi ebasso chireo asua grandengnitate. |
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