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Ahi, quant’ho che vergogni e che doglia aggio

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Ahi, quant'ho che vergogni e che doglia aggio,

e quant'ho che sbaldisca e che gioire,

se bene isguardo, col veder d'om saggio,

u'so, u'spero anche venire!

Vergognar troppo e doler, lasso, deggio,

poi fui dal mio principio a mezza etate

in loco laido, desorrato e brutto,

ove m'involsi tutto,

e venni ingrotto, infermo, pover, nuto,

cieco, sordo e muto,

desviato, vanito, morto e peggio:

ché tutto el detto mal m'avea savore;

ché quanto al prenditore

più mal piace, è peggiore.

Ché pur nel mal, lo qual for grato offende,

alcun remedio om prende,

ma mal gradivo ben tutto roina,

e non ha medicina,

che solo la divina pietate.

    Quanto Deo, sua merzé, dato m'avea

di senno, di coraggio e di podere,

solo a sua lauda ed a salute mea

ed al prossimo meo prode tenere,

ad oltraggio di Lui ed a mia morte

ed a periglio altrui l'operai, lasso!

Fra gli altri miei follor fo, ch'eo trovai

de disamor, ch'amai:

pregiai onta, e cantai dolze di pianto;

ed ingegnaime manto

in fare me ed altrui saccente e forte

'n perder perdendo nostro Dio e amico.

Guai a me, lasso, dico,

e guai a chi nemico

ed omo matto crede, e segue legge

d'omo ch'è senza legge!

Però fugga lo meo folle dir como

suo gran nemico ogn'omo,

ch'eo 'l vieto a tutti e per malvagio il casso. 

    Ma vergognar di mia onta m'inora,

e m'allegra doler del mio dolore;

e quanto loco più brutto fue lora,

più, ch'io ne son partito, hami savore;

poi voi, tradolze e beata Maria, 

non guardando mia grande e vil bassezza,

in vostra altezza altera, oltre pensieri,

a vostro cavaleri

mi convitaste, e mi degnaste amare,

e del secol retrare,

che loco è de bruttezza e de falsìa.

Ahi, quant'ho che sbaldisca e che far gioia,

poi piacer ho de noia,

bella vita de croia,

d'avoltro amor tanto compiuta amanza,

e de tutta onta orranza,

santa religion de mondan loco,

e de l'enfernal foco

spero compiuta ed eternal dolcezza!

     O voi, di Dio figlia, madre e sposa,

d'angeli tutti e d'omini reina,

i' non mertai mai già tanto gra cosa,

ma solo fu vostra pietanza fina.

E se partiste me de laido ostale,

né voii donar, né me prender bast'anco;

ché del mal tutto, unde grave là venni,

come prima contenni,

né tutto infermo son, né liber bene.

Ed a voi non convene

tornarmi a dietro, né tenermi tale;

ché se alcun bon segnore un omo acolle

malato, nuto e folle,

a suo poder lo volle

a sanitate, a roba ed a savere;

e s'el poi sa valere,

de quanto val la lauda è del segnore; 

s' com'è il disinore,

se, poi l'acoglie, lo schifa e tel manco.

    E voi, Amor, pur acolto m'avete,

e de vostra masnada ormai segnato;

però merzé; le man vostre mettete

ne la zambra del figlio vostro onrato,

e me fornite voi ben sofficiente,

che, non mancando, fornir pote ogn'omo.

O donna mia, non mi faite carizia

de sì tragran devizia;

né, perch'eo sia for merto, amor sdegnate,

ma stringavi pietate,

che pria vi strinse for mertar eo nente.

E se ch'io merti, Amor meo, pur volete,

di che darmi dovete,

ché null'aggio, savete,

ma' che miseria e male; unde ben faite

se, ch'eo vo dia, me date,

non per me, ma per voi; ché s'eo non merto,

voi pur mertate certo

ciò ch'eo mertar vorrìa; ma posso como? 

     O quando, quando de masnada a corte 

e poi de corte a zambra, Amor meo, vegno?

Ché pur me 'l fa vostra pietà sperare,

unde veder mi pare,

prima perché pietà s'onora tanto

nel bisognoso manto,

quanto giustizia nel giudicio forte;

e, dar di male ben, dono è maggiore,

che di ben dar megliore;

ed al persecutore

maggio cosa è, ch'al famigliar, ben fare,

e maggio è cominciare,

no è seguire, a quel ch'è poderoso:

unde sperar pur oso,

ma come bisognoso e non già degno.

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Tradizione manoscritta

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CANZONIERE L

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Edizione diplomatica

[c. 42rB]
 

               .F. G.
A            lquanto che uergogna e
              che dogliaggio. equanto
              che conforto eche gioire.
sebene isguardo colueder dogni sa
ggio. ufui usono uspero anche ue
nire. Vergognar troppo edoler la
sso deggio. poi fui dalmio princip
io amezza eitate. inloco laido de
zorrato ebrutto. oue minuolsi
tutto. euenni inloco infermo
pouer nuto. ciecho sordo emuto.
 

[c. 42vA]
 

-
desuiato uanito emorto epegg
io. chetutto eldetto male mauea
sauore. equanto alprenditore. p
iu malli piace piggiore. che pur
nelmal loqual for grato offende.
alcu(n) remedio hom prende. mamal
gradiuo ben tutto ruina. enoa
medicina. chesolo ladiuina pieta
te.
Q    uanto deo sua merce dato ma
uia. disenno edicoraggio edipode
re. solo asua lauda easalute mia.
ealprossimo mio prode tenere. A
doltraggio dilui eamia morte. e 
aperiglio altrui loperai lasso. fra
glialtri miei follor fu cheo trouai.
dedizamor camai. pregiai onta e 
chantai dolcie dipianto. eingegn
iaimi manto. infare altrui eme
saccente forte. p(er)dendo eln(ost)ro dio e 
damico. guai lasso ame dico. egu
ai achi nemico. ehomo matto cre
de esegue legge. domo chesensa
legge. pero fugha lomeo folle dir
chomo. suo gran nemico ognomo.
cheoluieto atutti ep(er)maluagio il ch
asso.
M    auergognar dimia ho(n)ta mi(n)
nora. emallegra doler delmeo dolo
re. equanto brutto piu loco fui
lora. poi chi neson partito ami sa
uore. Poi uoi tra dolce beata ma
ria. non guardando mia grande
euil bassessa. inu(ost)ra altera altessa
oltra penseri. au(ost)ro caualeri. mico(n)
uitaste emidegnaste amare. ede
 

[c. 42vB]
 

secul retrare. cheloco edebruttessa
edefalsia. oquanto che conforti eche
far gioia. poi piacero dinoia. bella
uita decroia. dauoltro amore tanto
conpiuta amansa. editutta honta o(n)
ransa. santa releggion demondan lo
co. edelenfernal foco. spero conpiu
ta eternal dolcessa.
O   uoi didio figlia madre esposa.
dangeli tutti edomini reina. mert
aio nongia(m)mai tanto gran chosa
masolo fu u(ost)ra pietansa fina. Esi pa(r)
tiste me delaido ostale. neuoi donar
neme prender bastanco. che dimal
tutto unde graue lauenni. come
pria contenni. netutto inferno
son neliber bene. edauoi non co(n)ue
ne. tornarmi adietro netenermi
tale. chesalcu(n) bon segnore unmo 
acoglie. malato nuto efolle. asuo
poder louolle. asanitate arobba e
asauere. esel poi saualere. dequa(n)to
uale lalauda edelsegnore. sicome
ildizinore. sepoi lacoglie loscifa ol
te, simanco.
E     uoi amor puracolto mauete.
edeuostra masnada ormai segnato.
pero merce leman uostre mettete.
enlacianbra delu(ost)ro filio onrato. e
me fornite uoi ben sofficiente. che
non mancando fornir puo ognomo.
odonna mia nonmifaite charisia.
disi tragrandeuisia. neperchio sia for
merto isdegniate. mastringhaui pi
etate. che pria uistrinse for mertar
eo nente. ese chio merti amor meo

[c. 43rA]
 

pur uolete. diche darmi douete. che
nullaggio sauete. mache mizeria ema
le unde ben faite. siche uoi dia medi
ate. non perme map(er)uoi che seonon
merto. uoi pur mertate certo. cio ch
eo mertar uorria maposso chomo.
O   quando quando demasnada aco
rte. epoi decorte acianbra amor meo
uegno. chepur melfa u(ost)ra pieta spera
re. Unde ueder mipare. pria p(er)che pi
eta sonora tanto. nel bizognoso manto.
quanto iustisia nelgiudicio forte. ed
ar dimale ben dono emaggiore. che
diben dar migliore. ealpersecutore. ma
ggio cosa chalfamiglial ben fare. e 
maggio ecominciare. noe seguire a 
quel che poderoso. unde sperar puro
zo. macome bizognoso enon gia deg
no.

 

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Riproduzione fotografica

[c. 42r]

[c. 42v]

[c. 43r]

 

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CANZONIERE V

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Edizione diplomatica

  
                                         frate guitone medesim(m)o
  
  A Iquanto cheuergongni eche dolglia Agio. equanto chesbaldisca echesbaldisca echegiorire. sebe
      ne sguardo coluedere dom(m)o sagio. duso. dufui duspero Anche uenire. Uergongna
      re tropo lasso edolere degio. chefui delmio prencipio ameza etate. iloco
  lordo disorato ebrutto. oue minuolssi tutto. euen(n)i ingrotto lebroso edenuto. cieco sordo
  emuto. disuiato ua meo mortto epegio. pero chetuto cio mauea sauore. chequanto Alpreti
  Alprenditore. piu male piacie epegiore. che purnelmale loquale forgrato fende. Alchuno ri
  medio omo prende. ma amalcrato iuo bene tuta roina. eno(n)na medicina. chesola ladiuina pie
  etate.
  
  
  Q Uanto diosua merze dato mauea. dissenno dicoragio dipodere. Asua lauda edasalute mea.
      edalprossimo meo p(ro)de tenere. Adoltragio dillui edamia mortte. edalperilglio Altrui lo
  perai lasso. fralglialtri miei follori fue chi trouai. didisamore cha mai. presgiai onta ecantai
  dolze dipianto. edingiengnai me manto. imfare me edaltrui saciente efortte. imp(er)dere ilsuo
  dio edamico guai ame lasso dico. eguai achi nemico. edom(m) matto crede esegue legie. do
  mo chesanza legie. pero prendi lomio folle dire como. suo granemico enomo. chio
  iluietti atuti ep(er) maluasgio ilasso.
  
  
  M Auergongnare dimia onta mi nora. emalegra dolere delmeo dolore. equanto loco piu
      brutto fue lora. piu chio nesono partito amio sauore. Poi uoi tra dolze ebeata maria.
  nonguardando mia uile egrande basseza. Uostra Alteza. Altera oltre penseri. euostro ca
  caualieri. miconui taste emi dengnaste amare. edelsecolo ritrare. cheloco edibruteza (et)
  difalsia. Aiquanto chebaldisca eche fare gioia. poi piaciere dinoia. bella uita dicroia.
  da uoltro amore tanto compita amanza. editutta inmea oranaza. santa rilesgione dimo
  ndano loco. edelenfernale foco. spera compiuta edeternale dolcieza.
  
  
  O I uoi didio madre edisposa. edelgliangieli tuti edegliomini reina. inon mai gia tanto
  grande cosa. masolo fue uostra pietanza fina. Esepartiste me dimale ostale. neuoi donare
  neme prendere bastanco. chedelmale tuto endio graue lauen(n)i. come primo conten(n)i.
  netutto imfermo sono nelibero bene. nedauoi non conuene. ritirare me adietro nete
  nere mi tale. chesalchuno bono sengnore Unom(m)o Acolle. malato ingnudo efolle. Alsuo
  podere lanuolle. asanitate Aroba edasauere. eselpoi sa ualere. diquanto uale
  lalauda edel sengnore. si come ildisinore. sepoi lacolglie eschifa etemssi manco.
  
  
  E Uoi amore pura colto mauete. edinuostra masnada orma sengnato. p(er)o merzede
     le mani uostre metete. nelazambra delfilgluolo uostro orato. Eme fornite Auoi
  bene soficiente. chenonmancando fornire pote ongno mo. oiuita mia non mifate care
  za. disi tragrande douiza. ne p(er) chio sia formerito amore sdengnate. mastringaui
  pietate. chemprima uistrimsse formeritate gonente. eso chio meriti amore meo
  puruolete. diche dare midolete. chenullagio sauerete. mai chemisera emale onde bene
  fte. sechio uidea midate. nomp(er)me ma p(er)Uoi chesio non mertto. Uoi purmertate cierto
  cio chio meritare uoria ma posso como.
  
  
  O iquando quando dimasnada acortte. epoi dicprtte Azambra amore meo uengno. che
  purme ilfa uostra pieta sperare. onde uedere mipare. prima chepieta sonora tanto.
  nelbisongnosomanto. quanto giustiza nelgiu dicio fortte. edare delmale bene dono ema
  giore. chedibene dare melgliore. edalp(er)siguitore magio cosa etale familgliore bene
  fare. emagio eco minciare. no(n)ne seguire aquello che po derose. onde sperare puroso.
  macome bisongnoso. enonfiore dengno.
  
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