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. F eruto sono suariatamente amor ma feruto operche chosa. chedio deggia dir loconuenente dique cheditrouar nonanno posa chedicon nelor detti fermamente chamor adeita inse rinchiusa edio lodicho chenone niente chedio damor sia odesser osa. Echimene uolesse contastare iglene mosterria ragion diuanti. chedio none senon una deitate Edio inuanita nonui po stare. uoi chetrouate noui decti tanti posatelo didir cheuoi pecchate. |
I
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F eruto sono suariatamente amor ma feruto operche chosa. chedio deggia dir loconuenente dique cheditrouar nonanno posa |
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Feruto sono svariatamente: Amor m'à feruto, o per che chosa?
Ched io deggia dir lo convenente
di que' che di trovar non ànno posa:
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II
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chedicon nelor detti fermamente chamor adeita inse rinchiusa edio lodicho chenone niente chedio damor sia odesser osa. |
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Che dicon ne' lor detti fermamente ch'amor à deità in sé rinchiusa;
ed io lo dicho che non è niente,
che dio d'amor sia, o d'esser osa.
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III
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Echimene uolesse contastare iglene mosterria ragion diuanti. chedio none senon una deitate |
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E chi me ne volesse contastare, i' glene mosterria ragion divanti,
che dio non è se non una deitate.
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IV
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Edio inuanita nonui po stare. uoi chetrouate noui decti tanti posatelo didir cheuoi pecchate. |
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E dio in vanità non vi pò stare: voi che trovate novi decti tanti,
posatelo di dir, che voi pecchate.
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