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. O ngnomo cama de amare losuo onore. edeladon(n)a cheprende adamare. efolle chi non(n)e conoscidore. chelanatura delom(m)o isforzare. enonde dire cio chelgliaue jncore. chelaparola nonpo ritornare. edalagiente ne tenuto milgliore. chia misura nelosuo parlare. Dumque madon(n)a miuolglio sofrire. difare sembianti alauostra contrata. chelagiente siforza dimale dire. Pero lodico nomsiate blasmata. chelagiente sidiletta piu di dire. lomale chelobene tale fiata. |
I
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O ngnomo cama de amare losuo onore. edeladon(n)a cheprende adamare. efolle chi non(n)e conoscidore. chelanatura delom(m)o isforzare. |
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Ongn'omo c'ama de' amare lo suo onore e de la donna che prende ad amare;
e foll' è chi nonn è conoscidore,
che la natura de' l'ommo isforzare;
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II
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enonde dire cio chelgliaue jncore. chelaparola nonpo ritornare. edalagiente ne tenuto milgliore. chia misura nelosuo parlare. |
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E non de' dire ciò ch'elgli ave jn core, che la parola non pò ritornare;
e da la giente n' è tenuto milgliore
chi à misura ne lo suo parlare.
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III
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Dumque madon(n)a miuolglio sofrire. difare sembianti alauostra contrata. chelagiente siforza dimale dite. |
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Dumque, madonna, mi voglio sofrire di fare sembianti a la vostra contrata,
che la giente si forza di male dire.
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IV
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Pero lodico nomsiate blasmata. chelagiente sidiletta piu di dire. lomale chelobene tale fiata. |
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Però lo dico, nom siate blasmata, che la giente sì diletta più di dire
lo male che lo bene tale fiata.
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