
I
Madonna mia, a voi mando
in gioi li mei sospiri,
ca lungiamente amando
non vi porea mai dire
com'era vostro amante
e lealmente amava,
e però ch'eo dottava
non vo facea sembrante.
II
Tanto set'alta e grande
ch'eo v'amo pur dottando,
e non so cui vo mande
per messaggio parlando,
und'eo prego l'Amore,
a cui prega ogni amanti,
li mei sospiri e pianti
vo pungano lo core. 
III
Ben vorria, s'eo potesse,
quanti sospiri getto, 
c'ogni sospiro avesse
spirito e intelletto, 
c'a voi, donna, d'amare
dimandasser pietanza,
da poi eh' e' per dottanza
non vo posso parlare. 
IV
Voi, donna, m'aucidete
e allegiate a penare:
da poi che voi vedete
ch'io vo dotto parlare,
perché non mi mandate
tuttavia confortando,
ch'eo non desperi amando
de la vostra 'mistate? 
V
Vostra cera plagente,
mercé quando vo chiamo,
m'incalcia fortemente
ch'io v'ami più ch'io v'amo,
ch'io non vi poteria
più coralmente amare,
ancor che più penare
poria, sì, donna mia. 
VI
In gran dilettanz'era,
madonna, in quello giorno
quando ti formai in cera
le bellezze d'intorno:
più bella mi parete 
ca Isolda la bronda,
amorosa gioconda
che sovr'ogn'altra sete.
VII
Ben sai che son vostr'omo,
s'a voi non dispiacesse, 
ancora che 'I meo nomo,
madonna, non dicesse:
per vostro amor fui nato,
nato fui da Lentino;
dunqua debb'esser fino, 
da poi c'a voi son dato. 
|  | 
| . xiij. Madonna mia auoi mando jngioia... sospiri. gialungia | 
| I | 
| , Madonna mia auoi mando jngioia... sospiri. gialungia | 
| .  Madonna mia, a voi mando jn gioia [...] sospiri già lungia. | 
| . N(otar). jacomo. Madonna mia auoi mando. in gioi limiei sospiri. calungiam ente amando. no(n)ui porea mai dire. Comera uostro amante. eleal mente amaua. epero chio dottaua. no(n)uo facea senbrante. . 			Tanto setalta egrande. chio uamo 			Ben uorria sio potesse. qua(n)ti sospi 			Voi donna malcidete. eallegiate 			Uostra cera plagente, merce qu 			Ingran dilettansera. mado(n)na i(n) 			Ben sai chesson uostromo. sauoi no (n) | 
| 
			N. Jacomo | . Notar Jacomo | 
|  | I | 
| .Madonna mia auoi mando. in gioi limiei sospiri. calungiam ente amando. no(n)ui porea mai dire. Comera uostro amante. eleal mente amaua. epero chio dottaua. no(n)uo facea senbrante. | . Madonna mia, a voi mando in gioi li miei sospiri, ca lungiamente amando non vi porea mai dire com'era vostro amante e lealmente amava, e però ch'io dottava non vo facea senbrante. | 
|  | II | 
| . Tanto setalta egrande. chio uamo pur dottando. enonso cui uomande. permessaggio parlando. Vndio p(re)go lamore. accui p(re)gha ogni amanti. limiei sospiri epianti. uopungano locore. | . Tanto set'alta e grande ch'io v'amo pur dottando, e non so cui vo mande per messaggio parlando, und'io prego l'Amore, a ccui pregha ogni amanti, li miei sospiri e pianti vo pungano lo core. | 
|  | III | 
| . Ben uorria sio potesse. qua(n)ti sospi ri getto. cogni sospiro auesse. spi rito eintelletto. Chauoi donna da mare. dimandasser pietansa. da poi chep(er) dottansa. nonuo posso par lare. | . Ben vorria, s'io potesse, quanti sospiri getto, c'ogni sospiro avesse spirito e intelletto, ch'a voi, donna, d'amare dimandasser pietansa, da poi ch'è per dottansa non vo posso parlare. | 
|  | IV | 
| . Voi donna malcidete. eallegiate apenare. dapoi cheuoi uedete. chio uodotto parlare. Perche no(n)mi ma(n) date. tutta uia confortando. cheo no(n) desperi amando. delauostra amist ate. | . Voi, donna, m'alcidete e allegiate a penare: da poi che voi vedete ch'io vo dotto parlare, perché non mi mandate tuttavia confortando, ch'eo non desperi amando de la vostra amistate? | 
|  | V | 
| . Uostra cera plagente, merce qu ando uochiamo. mincalcia forte. mente. chio uami piu chio uamo. Chio nonui poteria. piu coralme(n)te amare. ancor chepiu penare. poria si donna mia. | . Vostra cera plagente, mercé quando vo chiamo, m'incalcia fortemente ch'io v'ami più ch'io v'amo, ch'io non vi poteria più coralmente amare, ancor che più penare poria, sì, donna mia. | 
|  | VI | 
| . Ingran dilettansera. mado(n)na i(n) quello giorno. quando tiformai in cera. Le bellesse dintorno. Piu be lla miparete. chaizolda labronda. amoroza gioconda. chesouro ogn altra siete. | . In gran dilettans'era, madonna, in quello giorno quando ti formai in cera le bellesse d'intorno: più bella mi parete cha Izolda la bronda, amoroza gioconda che sovro ogn'altra siete. | 
|  | VII | 
| . Ben sai chesson uostromo. sauoi no (n) dispiacesse. ancora chelmio nomo. madonna no(n) dicesse. Per uostro a mor fui nato. nato fui dallentino. dunqua debbesser fino. dapoi ca uoi son dato. | . Ben sai che sson vostr'omo, s'a voi non dispiacesse, ancora che 'l mio nomo, madonna non dicesse: per vostro amor fui nato, nato fui da Llentino; dunqua debb'esser fino, da poi c'a voi son dato. | 
|  | 
| . mess(er) Rugieri damici M adonna mia auoi mando ingioi limei sospiri. Ecoralmente amando: no(n) ui uolsi mai dire. Comera uostro amante: ecoralm(en) te amaua: ma pero keo doctaua no(n) ui mostrai sembiante. Tanto sete alta egrande: keo uamo pur doctando. Nonao p(er) cui uima(n)de: p(er) messagier parlando. Undeo prego lamore: acui serven liamanti: limei sospiri epianti ui pungano lo core. | 
|  | 
| . Ben uorria seo potesse quando sospiri eo gecto. Ciascuno sospiro auesse: anima eintellecto. ka uoi donna damare: domandassen pietança: da keo p(er) docta(n)ça no mauso dimostrare. | 
|  | 
| . Uoi donna mancidete efaitemi penare: Da poi ke miuedete: kio ui docto inparlare: Come nomi mandate: madonna confortando: kio no(n) disperi amando dela uostramistate. | 
|  | 
| . In gran dilectança era: madonna inquello giorno. Quando ui forma incera: elebelleçe intorno. Piu bella mi parete: ke ysocta la bronda: amorosa gioconda flor dele donne sete. | 
|  | 
| . Ben so keo son uostro omo: sauoi no(n) dispiacesse. Ancora kel meo nomo: madonna no(n) dicesse. P(er) uostro amor son nato: fui nato dalentino: donqua debbo esser fino da poi keui son dato. | 
| I | 
| . Mess(er) Rugieri damici Madonna mia auoi mando ingioi limei sospiri. Ecoralmente amando: no(n) ui uolsi mai dire. Comera uostro amante: ecoralm(en) te amaua: ma pero keo doctaua no(n) ui mostrai sembiante. | 
| . Messer Rugieri D'Amici Madonna mia, a voi mando in gioi li mei sospiri, e coralmente amando non vi volsi mai dire com'era vostro amante e coralmente amava, ma però k'eo doctava non vi mostrai sembiante. | 
| II | 
| . Tanto sete alta egrande: keo uamo pur doctando. Nonao p(er) cui uima(n)de: p(er) messagier parlando. Undeo prego lamore: acui serven liamanti:limei sospiri epianti ui pungano lo core. | 
| . Tanto sete alta e grande k'eo v'amo pur doctando, non ao per cui vi mande per messagier parlando, und'eo prego l'Amore, a cui serven li amanti, li mei sospiri e pianti vi pungano lo core. | 
| III | 
| . Ben uorria seo potesse quando sospiri eo gecto. Ciascuno sospiro auesse: anima eintellecto. ka uoi donna damare: domandassen pietança: da keo p(er) docta(n)ça no mauso dimostrare. | 
| . Ben vorria, s'eo potesse, quando sospiri eo gecto, ciascuno sospiro avesse anima e intellecto, k'a voi, donna, d'amare domandassen pietança, da k'eo per docança no m'à uso dimostrare. | 
| IV | 
| . Uoi donna mancidete efaitemi penare: Da poi ke miuedete: kio ui docto inparlare: Come nomi mandate: madonna confortando: kio no(n) disperi amando dela uostramistate. | 
| . Voi, donna, m'ancidete e faitemi penare da poi ke mi vedete k'io vi docto in parlare, come no mi mandate madonna confortando, k'io non disperi amando de la vostra 'mistate? | 
| V | 
| . In gran dilectança era: madonna inquello giorno. Quando ui forma incera: elebelleçe intorno. Piu bella mi parete: ke ysocta la bronda: amorosa gioconda flor dele donne sete. | 
| . In gran dilecança era, madonna, in quello giorno quando vi forma' in cera e le belleçe intorno: più bella mi parete ke Ysocta la bronda, amorosa gioconda  flor de le donne sete. | 
| VI | 
| . Ben so keo son uostro omo: sauoi no(n) dispiacesse. Ancora kel meo nomo: madonna no(n) dicesse. P(er) uostro amor son nato: fui nato dalentino: donqua debbo esser fino da poi keui son dato. | 
| . Ben so k'eo son vostro omo, s'a voi non dispiacesse, ancora ke'l meo nomo, madonna non dicesse: per vostro amor son nato, fui nato da Lentino; donqua debbo esser fino, da poi ke vi son dato. |