[cc. 1v-2r]
[c. 21v]
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Notaro giacom(m)o A more nonuole chio chlami. merze con(n)omo chlama. nechio mauanti cami. congnom(m)o sauanta cama. chelo seruire con(n)o mo. sape fare no(n) na nom(m)o |
[c. 22r]
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enon(n)e jmpresgio dilaudare. equello chesape ciaschuno. Auoi bella tal dono non uoria apresentare. P (er)zo lamore minsengna. chio nonguardi Alantra giente. nonuuol chio resembri ascingna. congni uiso tene mente. p(er)zo don(n)a mia. Auoi non dimanderia. merze ne pietanza. chetanti sono gliamatori. cheste scita disauori. merze p(er) troppa usanza. O Ngni gioia che piu rara. tenute piu preziosa. ancora chenonsia cara. delaltre piu graziosa. caseste orientale. lozafiro asai piu uale. eda m eno diuertute. ep(er)zo nele merzede. lomio core nonuaciede. p(er) che luso lanuilute. I Nuiluto sono liscolosmini. diquello temppo ricordato. cherano sigai efini. nulla gioia non(n)e trouata. elle merze siano strette. chenulla partte non siano dette. p(er) che paiano gioie noue. jnulla partte siano trouate. ne daglia madori chiamate. jnfino che comppie an(n)i noue. S enza merze potete sauere. bella lomio disio. cassai melglio miue dete. chio medesim(m)o nonmiueo. Epero sauoi paresse Altro chessere nondouesse. p(er) louostro amore auere. vnque gioia non ci p(er) diate. cosi uolete amistate. jnanzi uoria morire. |
I |
. Notaro giacom(m)o
A more nonuole chio chlami. merze con(n)omo chlama. nechio mauanti cami. congnom(m)o sauanta cama. chelo seruire con(n)o mo. sape fare no(n) na nom(m)o enon(n)e jmpresgio dilaudare. equello chesape ciaschuno. Auoi bella tal dono non uoria apresentare. |
. Notaro Giacommo . Amore non vole ch'io chlami merzé c'onn'omo chlama, Né ch'io m'avanti c'ami, c'ongn'ommo s'avanta c'ama; che lo servire c'onn'omo sape fare nonn à nommo, e nonn è im presgio di laudare e quello che sape ciaschuno: a voi bella tal dono non voria apresentare. |
II |
.P (er)zo lamore minsengna. chio nonguardi Alantra giente. nonuuol chio resembri ascingna. congni uiso tene mente. p(er)zo don(n)a mia. Auoi non dimanderia. merze ne pietanza. chetanti sono gliamatori. cheste scita disauori. merze p(er) troppa usanza. |
.
Per zo l'amore mi 'nsengna |
III |
.O Ngni gioia che piu rara. tenute piu preziosa. ancora chenonsia cara. delaltre piu graziosa. caseste orientale. lozafiro asai piu uale. eda m eno diuertute. ep(er)zo nele merzede. lomio core nonuaciede. p(er) che luso lanuilute. |
.
Ongni gioia che più rara
tenut'è più preziosa, ancora che non sia cara del altre più graziosa; ca s'este orientale lo zafiro asai più vale, ed à meno di vertute e per zo nele mercede lo mio core non v'aciede, perché l'uso l'à 'nvilute. |
IV |
. I Nuiluto sono liscolosmini. diquello temppo ricordato. cherano sigai efini. nulla gioia non(n)e trouata. elle merze siano strette. chenulla partte non siano dette. p(er) che paiano gioie noue. jnulla partte siano trouate. ne daglia madori chiamate. jnfino che comppie an(n)i noue. |
Inviluto sono li scosolmini
di quello temppo ricordato, ch'erano sì gai e fini, nulla gioia nonn è trovata. e lle merzé siano strette, che nulla partte non siano dette, perché paiano gioie nove; In ulla partte siano trovate né dagli amadori chiamate infino che comppie anni nove.
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V
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.S enza merze potete sauere. bella lomio disio. cassai melglio miue
dete. chio medesim(m)o nonmiueo. Epero sauoi paresse Altro chessere nondouesse. p(er) louostro amore auere. vnque gioia non ci p(er) diate. cosi uolete amistate. jnanzi uoria morire. |
.
Senza merzé potete
savere, bella, lo mio disio,
c'assai melglio mi vedete ch'io medesimmo non mi veo; E però s'a voi paresse altro ch'essere non dovesse per lo vostro amore avere, unque gioia non ci perdiate. Così volete amistate? Inanzi voria morire. . |
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- iiij. Amore nonuole chio chiami. merze congnomo chiama nechio. |
I |
. Amore non uole chio chlami. Merze congnomo chiama nechio. |
.
Amore non vole ch'io chiami Merzé c'ongn'omo chiama,
né ch'io.
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[cc. 99r-v]
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Cansone di Notar giacomo [A] mor no(n) vuole chio clami. mer çe conomo clama. nechio ma uanti cami. co(n)gnomo sauanta cama. cheloseruire conomo. sape fare non(n)a nomo enone inpregio dilaudare equello chesape cìascuno. auoi bella taldono. non uor(r)ia a presentare :· [P] erzo lamore mi(n)sengna. chio no(n) guardi alaltra gente. non uuol chio resenbli ascingna. co(n)gniuiso teneme(n)te p(er)zo don(n)a mia. auoi no(n) dima(n)deria. merze nepietanza. che tanti sono liamatori. cheste. sainta .
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[I]nuiluto sono liscolosmini. di. [S]enza merze potete sauere. bella
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Cansone di Notar giacomo |
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Cansone di Notar Giacomo |
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I
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.
[A] mor no(n) vuole chio clami. mer |
.
Amor non vuole ch'io clami merçé c'on'omo clama,
né ch'io m'avanti c'ami,
c'ongn'omo s'avanta c'ama;
che lo servire c'on'omo
sape fare nonn à nomo,
e non è in pregio di laudare
e quello che sape ciascuno:
a voi bella tal dono
non vorria apresentare.
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II
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.
[P] erzo lamore mi(n)sengna. chio no(n) guardi alaltra gente. non uuol chio resenbli ascingna. co(n)gniuiso teneme(n)te p(er)zo don(n)a mia. auoi no(n) dima(n)deria. merze nepietanza. che tanti sono liamatori. cheste. sainta disauori. merze p(er) troppa usanza. . |
Per zo l'amore mi 'nsegna,
|
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III
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.
[O]ngni gioia che piu rara. tenu
te piu preziosa. ancora che no(n) sia cara. delaltre piu graziosa. ca seste orientale. lozafiroasai piu uale. edarneno diuertute. ep(er)zo nele merzede. lomio core no(n)na ciede. p(er)che luso lanuilute:· |
.
Ongni gioia ch'è più rara, tenut'è più preziosa,
ancora che non sia cara
de l'altre più graziosa;
ca s'este orientale
lo zafiro asai più vale,
e dar meno di vertute:
e per zo nele merzede
lo mio core nonn aciede,
perché l'uso l'à 'nvilute.
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|
IV
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.
[I]nuiluto sono liscolosmini. di. quello tenpo ricordato. cherano sigai efini. nulla gioia no(n)ne tro uata. elle merze siano strecte. che nulla parte no(n)siano decte. p(er)che paiano gioie noue. Jnulla parte siano trouate. nedagliamadori chiamate. Jnfine che conpie a(n)ni noue. |
.
'Nviluto sono li scolosmini di quello tenpo ricordato,
ch'erano sì gai e fini,
nulla gioia nonn è travata.
E lle merzé siano strecte,
che nulla parte non siano decte
perché paiano gioie nove;
I' nulla parte siano trovate
né dagli amadori chiamate
infine che conpie anni nove.
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V
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.
[S]enza merze potete sauere. bella lomeo disio. cassai meglio miue dete. chio medesmo no(n)mi ueo. Epero sauoi paresse. altro chessere no(n) douesse. p(er)louostro amore a uere. unque gioia no(n)cip(er)diate. cusì uolete amistate. Jnanzi uo ria morire :· |
.
Senza merzé potete savere, bella, lo meo disio,
c'assai meglio mi vedete
ch'io medesmo non mi veo;
e però s'a voi paresse
altro ch'essere non dovesse
per lo vostro amore avere,
unque gioia non ci perdiate.
Cusì volete amistate?
Inanzi voria morire.
|
I
Amore non vole ch'io clami
merze[de] c'onn'omo clama,
né ch[e] io m'avanti c'ami,
c'ogn'omo s'avanta c'ama;
che lo servire c'onn'omo
sape fare nonn-à nomo,
e no è in pregio di laudare
quello che sape ciascuno:
a voi, bella tal[e] dono
non vorria apresentare.
II
Per zo l'amore mi 'nsegna
ch'io non guardi a l'antra gente,
non vuol ch'io resembli a scigna
c'ogni viso tene mente;
[e] per zo, [ma]donna mia,
a voi non dimanderia
merze[de] né pïetanza,
che tanti son li amatori
ch'este 'scita di savori
merze[de] per troppa usanza.
III
Ogni gioia ch'è più rara
tenut'è più prezïosa,
ancora che non sia cara
de l'altr'è più grazïosa;
ca s'este orïentale
lo zafiro asai più vale,
ed à meno di vertute:
e per zo ne le merzede
lo mio core non v'accede,
perché l'uso l'à 'nvilute.
IV
'Nviluto li scolosmini
di quel tempo ricordato,
ch'erano sì gai e fini,
nulla gioi nonn-è trovato.
E·lle merzé siano strette,
nulla parte non sian dette
perché paian gioie nove;
nulla parte sian trovate
né dagli amador chiamate
infin che compie anni nove.
V
Senza merze[de] potete
saver, bella, 'l meo disio,
c'assai meglio mi vedete
ch'io medesmo non mi veo;
e però s'a voi paresse
altro ch'esser non dovesse
per lo vostro amore avere,
unque gioi non ci perdiate.
Cusì volete amistate?
Inanzi voria morire.