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Ai dolze e gaia terra fiorentina

Carte Ms. CANZONIERE V: 71r
Manoscritti: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat 3793
Edizioni: Poeti del Duecento, a cura di Gianfranco Contini, Milano-Napoli, Ricciardi, 1960, voll. 2;Chiaro Davanzati, Rime. Edizione critica con commento e glossario a cura di Aldo Menichetti, Bologna, Commissione per i testi di lingua, 1965 (Collezione di opere inedite o rare, 126); Concordanze della Lingua Poetica Italiana delle Origini (CLPIO), vol. I, a cura di d'Arco Silvio Avalle, Milano-Napoli, Ricciardi, 1992; A. Solimena, Repertorio metrico dei siculo-toscani, Palermo, Centro di studi filologici e linguistici siciliani, 2000; G. Gorni, Repertorio metrico della canzone italiana dalle origini al Cinquecento, Firenze, Cesati, 2008.
 

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Chiaro Davanzati: Rime, a cura di Aldo Menichetti

Ahi dolze e gaia terra fiorentina,
fontana di valore e di piagenza,
fior de l'altre, Fiorenza,
qualunque ha più saver ti ten reina.
Formata fue di Roma tua semenza                                                                 5
e da Dio solo data la dotrina,
ché per luce divina
lo re Fiorin ci spese sua potenza;
ed eb<b>e in sua seguenza
conti e marchesi, prencipi e baroni,                                                              10
gentil' d'altre ragioni:
cesati fuor d'orgoglio e villania,
miser lor baronia
a ciò che fossi de l'altre mag<g>iore.
 
Come fosti ordinata primamente                                                                  15
da' sei baron' che più avean d'altura,
e ciascun puose cura
ver' sua parte, com' fosse più piacente;
da San Giovanni avesti sua figura,
i be' costumi dal fior de la gente,                                                                  20
da' savi il convenente;
in planeta di Lëo più sicura,
di villania fuor, pura,
di piacimento e di valore orata,
sana aira e in gioia formata,                                                                         25
diletto d'ogni bene ed abondosa,
gentile ed amorosa,
imperadrice d'ogni cortesia.
 
Ahimè, Fiorenza, che è rimembrare
lo grande stato e la tua franchitate                                                                30
c'ho detta!, ch'è in viltate
disposta ed abassata, ed in penare
somessa, e sottoposta in fedaltate,
per li tuoi figli co˙llo˙rio portare,
che, per non perdonare                                                                               35
l'un l'altro, t'hanno messa in basitate.
Ahïmè lasso, dov'è lo savere
e lo pregio e 'l valore e la franchezza?
La tua gran gentilezza
credo che dorme e giace in mala parte:                                                        40
chi 'mprima disse «parte»
fra li tuo figli tormentato sia.
 
«Fiorenza» non pos' dir, ché se' sf<i>orita,
né ragionar che 'n te sia cortisia:
chi chi non s'aomilia,                                                                                   45
già sua bontà non puote esser gradita;
non se' più tua, né hai la segnoria,
anzi se' disorata ed aunita
ed hai perduta vita,
ché messa t'ha ciascuno 'n schiavonia.                                                         50
Da l'un tuo figlio due volte donata
per l'altro consumare e dar dolore,
e per l'altro a segnore
se' oramai e donera'gli il fio:
non val chiedere a Dio                                                                                55
per te merzé, Fiorenze dolorosa.
 
Ché è moltipricato in tua statura
asto e 'nvidïa, noia e strug<g>imento
orgoglioso talento,
avarizza, pigrezza e losura;                                                                          60
e ciascuno che 'n te ha pensamento
e' studia sempre di volere usura;
di Dio nonn-han paura
ma sieguen sempre disïar tormento.
Li pic<c>iol', li mezzani e li mag<g>iori                                                       65
hanno altro in cor che non mostran di fora:
per contrado lavora
onde 'l Segnore Idio pien di pietate
per Sua nobilitate
ti riconduca a la verace via.                                                                         70

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Tradizione manoscritta

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CANZONIERE V

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Edizione diplomatica

Ajdolze egaia terra fiorentina. fontana diualore edipiagienza. fiore delaltre
fiorenza. qualunque apiu sauere titene reina. formata fue diroma tua sem
enza. eda dio solo data la dotrina. che p(er)lucie diuina. lore fiorino cispese
sua potenza. Edebe jmsua seguenza. conti emar chesi prencipi ebaroni.
gientili daltre rasgioni. ciesati fuoro dorgolglio euillania. misero loro baronia.
acio chefossi delaltre magiore.
Come fosti ordinata primamente. dasei baroni che piu aueano daltura. eciaschuno
puose chura. versua partte comfosse piu piaciente. dasangiouanni auesti sua fighura.
ibecostumi dalfiore delagiente. dasaui jlconuenente. jmplaneta dileo piu sichura.
Diuillania fuori pura. dipiacimento ediualore orata. jnsana aira ejngioia formata.
dilletto dongni bene edabondosa. gientile edamorosa. jmperadricie dongni cortesia.
Aime fiorenza chee rimembrare. logrande stato elatua franchitate. co
detta che jnuiltate. disposta edabassata edimpenare. somessa esottoposta jmfedalta
te. p(er)li tuoi filgli collorio portare. che p(er)nonp(er)donare. luno laltro tanno messa jnba
sitate. Aime lasso doue losauere. elopresgio eloualore elafrancheza. latua grande gie
ntileza. credo che dorme egiacie jnmala partte. chimprima disse partte fralituo fil
gli tormentato sia.   
Fiorenza nomposso dire chese sforita. nera gionare chente sia cortisia. chichi nomsa
do milia. gia sua bonta nompuote essere gradita. nomse piu tua neai la sengnoria. an
zi se disorata edaunita. edai p(er)duta uita. chemessa ta ciaschuno nischiauonia. Da
luno tuo filglio due uoltedonata. p(er)laltro comsumare edare dolore. ep(er)laltro asengnore.
seora mai edoneralgli ilfio. nonuale chiedere adio. p(er)te merze fiorenze dolorosa.
Kee molti prichato jntua statura. asto enuidia noia estrugimento. orgolglioso talento.
auarizia pigreza elosura. eciaschuno chente apemsamento. [e]studia sempre diuolere u
sura. didio nonnan(n)o paura. masiegueno sempre disiare tormento. Lipicioli limezani eli
magiori. an(n)o altro jncore chenonmostrano difora. p(er)contrado l[auora]. [on]delsengnore
jdio pieno dipietate. p(er)sua nobilitate. tiriconduca alaueracie [via]
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Edizione diplomatico-interpretativa

I
Ajdolze egaia terra fiorentina. fontana diualore edipiagienza. fiore delaltre
fiorenza. qualunque apiu sauere titene reina. formata fue diroma tua sem
enza. eda dio solo data la dotrina. che p(er)lucie diuina. lore fiorino cispese
sua potenza. Edebe jmsua seguenza. conti emar chesi prencipi ebaroni.
gientili daltre rasgioni. ciesati fuoro dorgolglio euillania. misero loro baronia.
acio chefossi delaltre magiore.       
Aj dolze e gaia terra fiorentina,
fontana di valore e di piagienza,
fiore de lʹaltre, Fiorenza,
qualunque a più savere ti tene reina.
Formata fue di Roma tua semenza
e da Dio solo data la dotrina,
ché per lucie divina
lo re Fiorino ci spese sua potenza;
ed ebe jm sua seguenza
conti e marchesi, prencipi e baroni,
gientili dʹaltre rasgioni:
ciesati fuoro dʹorgolglio e villania,
misero loro baronia
a ciò che fossi de lʹaltre magiore.
II
Come fosti ordinata primamente. dasei baroni che piu aueano daltura. eciaschuno
puose chura. versua partte comfosse piu piaciente. dasangiouanni auesti sua fighura.
ibecostumi dalfiore delagiente. dasaui jlconuenente. jmplaneta dileo piu sichura.
Diuillania fuori pura. dipiacimento ediualore orata. jnsana aira ejngioia formata.
dilletto dongni bene edabondosa. gientile edamorosa. jmperadricie dongni cortesia.
Come fosti ordinata primamente
daʹ sei baroni che più aveano dʹaltura,
e ciaschuno puose chura
verʹ sua partte, comʹ fosse più paciente;
da San Giovanni avesti sua fighura,
i beʹ costumi dal fiore de la giente,
daʹ savi jl convenente;
jm planeta di Lëo più sichura,
di villania fuori, pura,
di piacimento e di valore orata,
jn sana aira e ij gioia formata,
diletto d’ongni bene ed abondosa,
gientile ed amorosa,
jmperadricie dʹongni cortesia.
III
Aime fiorenza chee rimembrare. logrande stato elatua […](1) franchitate. co
detta che jnuiltate. disposta edabassata edimpenare. somessa esottoposta jmfedalta
te. p(er)li tuoi filgli collorio portare. che p(er)nonp(er)donare. luno laltro tanno messa jnba
sitate. Aime lasso doue losauere. elopresgio eloualore elafrancheza. latua grande gie
ntileza. credo che dorme egiacie jnmala partte. chimprima disse partte fralituo fil
gli tormentato sia.   
Aimè, Fiorenza, che è rimembrare
lo grande stato e la tua[…] franchitate
c’o detta!, ch’è jn viltate
disposta ed abassata, ed im penare
somessa, e sottoposta jm fedaltate,
per li tuoi filgli co˙llo˙rio portare
che, per non perdonare
lʹuno lʹaltro, tʹanno messa jn basitate.
Aimè lasso, dovʹè lo savere
e lo presgio e lo valore e la francheza?
La tua grande gientileza
credo che dorme e giacie jn mala partte:
chi ʹmprima disse partte fra li tuo filgli tormentato sia.
IV
Fiorenza nomposso dire chese sforita. nera gionare chente sia cortisia. chichi nomsa
do milia. gia sua bonta nompuote essere gradita. nomse piu tua neai la sengnoria. an
zi se disorata edaunita. edai p(er)duta uita. chemessa ta ciaschuno nischiauonia. Da
luno tuo filglio due uoltedonata. p(er)laltro comsumare edare dolore. ep(er)laltro asengnore.
seora mai edoneralgli ilfio. nonuale chiedere adio. p(er)te merze fiorenze dolorosa.
«Fiorenza» nom posso dire, ché seʹ sforita,
né ragionare che ʹn te sia cortisia:
chi chi nom sʹadomilia,
già sua bontà nom puote essere gradita;
nom seʹ più tua, né ai la sengnoria,
anzi seʹ disorata ed aunita
ed ai perduta vita,
ché messa tʹa ciaschuno ʹn schiavonia.
Da lʹuno tuo filglio due volte donata
per lʹaltro comsumare e dare dolore,
e per lʹaltro a sengnore
seʹ oramai e doneralgli il fio:
non vale chiedere a Dio
per te merzé, Fiorenze dolorosa.
V
Kee molti prichato jntua statura. asto enuidia noia estrugimento. orgolglioso talento.
auarizia pigreza elosura. eciaschuno chente apemsamento. [e]studia(2) sempre diuolere u
sura. didio nonnan(n)o paura. masiegueno sempre disiare tormento. Lipicioli limezani eli
magiori. an(n)o altro jncore chenonmostrano difora. p(er)contrado l[auora](3). [on]delsengnore(4)
jdio pieno dipietate. p(er)sua nobilitate. tiriconduca alaueracie [via](5)
Ke è moltiprichato jn tua statura
asto è ʹnvidia, noia e strugimento,
orgoglioso talento,
avarizia, pigreza e losura;
e ciaschuno che ʹn te a pemsamento
[e] studia sempre di volere usura;
di Dio nonn-anno paura
ma siegueno sempre disiare tormento.
Li picioli, li mezani e li magiori
anno altro jn core che non mostrano di fora:
per contrado l[avora]
[on]de ʹl Sengnore Idio pieno di pietate
per Sua nobilitate
ti riconuca a la veracie [via].
 

NOTE:
1) In V, tra le lezioni elatua e franchitate è presente una rasura. La lezione a testo risulta totalmente illeggibile.

2) In V, a causa di una rasura la prima lettera è quasi illeggibile. A testo si è proceduto inserendo una possibile ipotesi di lettura, tenendo conto anche del contesto generale: [e]studia.
 3)In V, la lezione è poco leggibile. A testo si è proceduto inserendo una possibile ipotesi di lettura, tenendo conto anche del contesto generale: l[auora].
4) In V, le due lettere inziali si scorgono con difficoltà. A testo si è proceduto inserendo una possibile ipotesi di lettura, tenendo anche conto del contesto generale: [on]delsengnore.

5) In V, le ultime lettere scritte dal copista sono quasi totalmente illeggibili. A testo si è proceduto inserendo una possibile ipotesi di lettura, tenendo conto anche del contesto generale: [via].

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